Tanta Italia civile e democratica si è fermata l’11 agosto per rivolgere sentimenti di commozione, affetto e stima nei confronti di Luciano Guerzoni. Innumerevoli – in primis da tutte le ANPI provinciali e da molte Sezioni – i messaggi giunti alla famiglia e all’ANPI nazionale. Impossibile darne conto totalmente, ma ci pare doveroso segnalarne alcuni particolarmente significativi ed esatti nell’inquadrare la figura del nostro amatissimo Vice Presidente Nazionale Vicario.
Immediato è stato quello di Carlo Smuraglia: «La perdita di Luciano Guerzoni è molto grave per la sua famiglia e i suoi tanti amici, ma anche per tutta l’ANPI che da molti anni lo conosceva e ne apprezzava le qualità e non solo nel campo organizzativo in cui aveva un’esperienza insuperabile. All’ANPI che guarda al futuro mancheranno la sua visione d’insieme, la sua indipendenza di giudizio, la sua serietà».
«Per quelli della mia generazione – scrive Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna – quando abbiamo mosso i primi passi in politica, è stato un punto di riferimento. Era una persona solida, generosa, disponibile. Luciano era sempre attento ai bisogni, alle richieste del territorio. Aveva ben chiara la sua missione e in questo modo ha vissuto fino in fondo il suo ruolo di rappresentante delle istituzioni. Luciano Guerzoni era un figlio del Novecento: aveva visto la seconda guerra mondiale, la barbarie del fascismo e del nazismo. Per questo si era messo a disposizione dell’ANPI. Non dimenticava mai quel passato angoscioso che pendeva minaccioso sul nostro futuro, non si stancava di ripeterlo. E ci esortava a vigilare, perché nulla è scontato, né pace, né democrazia».
«A persone come lui – sottolinea il Ministro Andrea Orlando – che hanno fatto del servizio agli altri la ragione della loro militanza politica, alla sua intelligenza infaticabile, alle sue battaglie antifasciste, il nostro Paese deve molto», mentre il Presidente del Senato Pietro Grasso rende omaggio «ad un uomo di riconosciuta onestà e rettitudine che ha dedicato con coerenza tutta la sua vita all’impegno civile e politico».
Particolarmente denso di emozione e dolore il comunicato della Presidenza e Segreteria nazionale ANPI: «Guerzoni è stato un amico, un grande dirigente nazionale, un autentico democratico, un appassionato e prezioso organizzatore: grazie al suo infaticabile impegno, per il quale nel 2009 si è potuto dare vita alla nuova stagione dell’ANPI con la Conferenza di organizzazione di Chianciano, la nostra Associazione è oggi presente e operativa in tutte le province d’Italia. L’attività politica ha caratterizzato per intero la sua esistenza portandolo a ricoprire cariche di alto livello istituzionale. Ma possiamo affermare con convinzione che la sua “casa” politica, la sua ragion d’essere di attivista della democrazia e dei principi e valori della Costituzione, è stata decisamente l’ANPI. Salutiamo Luciano Guerzoni con affetto infinito».
La Presidente nazionale dell’ARCI, Francesca Chiavacci, ricorda «il politico lungimirante, appassionato e preparato, oltre che una persona gentile e attenta». «Democratico e antifascista, difensore della Costituzione, uomo onesto, politico attento e amministratore capace» è il pensiero di Nino Baseotto, componente della Segreteria nazionale della CGIL.
Messaggi di cordoglio sono giunti anche dalla Sen. Anna Finocchiaro, dal Presidente della Confederazione italiana tra le Associazioni combattentistiche e partigiane Claudio Betti, da Lanfranco Turci, già parlamentare e Presidente della Regione Emilia Romagna, da Simonetta Salieri, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, dal Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, dal Sindaco di Bologna, Virginio Merola, dall’On. Pierluigi Bersani e da Ulrich Schneider, Segretario generale della Fir, la Federazione Internazionale dei Resistenti.
Quindi, ecco le parole di chi ha avuto con lui un rapporto operativo stretto e di grande e profonda condivisione ideale e politica: «Piango, in morte del compagno Guerzoni. Egli ha, per me, coniugato saldezza di riferimenti ideali e interpretazione critica dei processi storici attuali, sintetizzando – nella costante, quotidiana prassi – una scelta di vita coerente. Mi hanno, perciò, impressionato quel suo rigore antico e una sensibilità moderna che, insieme, obbligavano all’esercizio del pensare e alla fatica della costruzione materiale. Militante coriaceo, uomo di governo, Partigiano per sempre» (Antonio Conte, Presidente onorario ANPI del Sannio).
«Difficile trovare le parole e fermare la commozione: con Luciano Guerzoni non scompare soltanto il Vice Presidente Nazionale ANPI, ma ci abbandona un pilastro della sinistra italiana, un uomo dalla spiccata intelligenza gestionale in cui l’umiltà e la saggezza si univano nella disponibilità al consiglio e nella forza che ne animavano da sempre l’azione. In un momento di vuoto di valori e di mancanza di interpreti veri delle esigenze della cosa pubblica, colpisce come il destino ci strappi le migliori guide rimaste. Di Guerzoni rimangono, nel mio ricordo di inesperto dirigente e compagno, il sorriso, le lunghe telefonate fatte per chiedere (a lui che spiccava per esperienza) un consiglio sui temi più svariati, da cui ogni volta emergevano quell’ardore, quell’onestà umile, quella fermezza e quella vitalità che ne caratterizzavano l’azione e il pensiero» (Luca Grisolini, Presidente Comitato Provinciale ANPI Arezzo).
«L’ANPI della Basilicata, con i suoi due Comitati Provinciali, esprime il suo più profondo e sentito cordoglio per la morte di Luciano Guerzoni. Partecipa affettuosamente al dolore ed è vicina ai suoi cari. Lo ricorda per la determinazione nel perseguire la costituzione dell’ANPI nelle tante parti del Mezzogiorno e del contributo che, in questa direzione, ha dato per la nostra realtà, i cui risultati lo ripagavano, in piccola parte, dello sforzo e del lavoro che assieme si andava progettando e attuando» (Alessandro Fundone, già Presidente dell’ANPI provinciale di Potenza).
«Aveva dedicato gli ultimi anni della sua preziosissima esperienza alla causa dell’antifascismo, nell’ANPI a fianco della Presidenza di Carlo Smuraglia. In molti hanno contato e contavano tuttora sulla sua guida per gli anni a venire, di fronte alle grandi sfide che i valori democratici e costituzionali hanno davanti. Se ne va un grande emiliano, un grande uomo della politica militata e vissuta fino in fondo. Un uomo della democrazia e delle istituzioni che aveva, insieme a tanti della sua generazione, dato un senso concreto e tangibile alla appartenenza ideale all’antifascismo. Nella certezza che Luciano Guerzoni avesse ancora molto da dare e da darci, anche da Casa Cervi cercheremo di essere all’altezza del suo lascito e della sua intransigenza civile. Nei ricordi personali, è stato il mio Presidente di Regione negli anni 70, nei quali proprio in Emilia Romagna è nata la politica istituzionale della parità tra uomini e donne. Nel 1975, con lui tutte le donne democratiche della nostra regione, di tutte le forze politiche e di tutte le associazioni, hanno costruito lo storico Convegno su donne e Resistenza in Emilia Romagna, nel 30° della Liberazione. Luciano Guerzoni ha costruito in Emilia Romagna la democrazia degli uomini e delle donne, insieme» (Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi).
Concludiamo con una intensa e straordinariamente precisa “istantanea” di Guerzoni da parte di Massimo Meliconi, Vice presidente Nazionale dell’ANPPIA:
«Luciano Guerzoni era nato nel 1935, aveva conosciuto il fascismo solo da bambino, ma il secolo breve lo aveva vissuto fino in fondo. Aveva lavorato come operaio per pagarsi gli studi, cosa davvero novecentesca, ed era in tutto e per tutto un frutto della scuola del vecchio Pci, per di più emiliano, modenese nello specifico. Colpiva il tratto signorile e la sua voluta mancanza di aggressività (più novecentesco di così) e si potrebbe sospettare che, dopo una onorata carriera nel Pci e poi nel Pds–Ds e dopo l’adesione al Pd, fosse all’Anpi per spendere le ultime cartucce, la conclusione del cursus honorum, si direbbe. Ma la determinazione e la precisione con cui lavorava nella sua organizzazione per far sì che fosse presente su tutto il territorio nazionale con proprie sedi, momenti di confronto fra compagne e compagni, discussioni sugli aspetti più strettamente organizzativi e tutto il resto, non faceva pensare a un blando pensionamento post-politico. L’idea era che ci fosse bisogno – all’alba del nuovo secolo troppo convinto di conoscere gli errori di quello precedente o semplicemente propenso a pensare che il passato è semplicemente morto e sepolto una volta per tutte – di una coscienza e di una cultura antifascista, e che il tutto dovesse avere un corpo e un’anima; insomma che fosse giusto ed utile esserci e farsi sentire. La cronaca recente dimostra ampiamente come la questione antifascista sia tutt’altro che risolta, ed è doveroso che rimangano e si sviluppino dei presìdi che si basano sui fondamenti della nostra democrazia, che sono esplicitati nella Costituzione repubblicana. Infine lo spirito unitario che Luciano Guerzoni ha sempre dimostrato nel suo impegno come dirigente dell’ANPI: uno spirito unitario che abbiamo tutti il dovere di coltivare; i nostri stessi valori, se ci si pensa bene, ci portano a questo: se non riusciamo a valorizzare e a condividere ciò che ci unisce corriamo il rischio di sconfessare noi stessi, prima di esserlo da altri. Insomma, da un uomo del Novecento, un passato che non si liquida con un post o con 140 caratteri, abbiamo imparato molto, e la lezione non deve andare perduta».
Pubblicato venerdì 8 Settembre 2017
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