I lavoratori della Voos in presidio da oltre un mese, e le loro famiglie con l’Anpi Barona-Milano davanti ai cancelli della fabbrica

Sono in presidio permanente da oltre 4 settimane i 70 lavoratori della Voss di Osnago, nel territorio di Lecco, in Lombardia. Da quando l’azienda multinazionale che ha sede in Germania ha deciso di chiudere, appena una manciata di anni dopo, era il 2016, aver acquisito una storica impresa italiana produttrice (dal 1954) di componenti idraulici di altissima qualità. Non sono state dunque festività facili per tante famiglie, in un tempo piagato dalla pandemia, dopo l’annuncio di una decisione che sembra irrevocabile: perderanno il posto non appena scadrà il blocco dei licenziamenti e la fabbrica sarà trasferita in Polonia.

L’Anpi Barona-Milano con le lavoratrici e i lavoratori della Voos impegnati a difendere la fabbrica dalla delocalizzazione

A dare sostegno e solidarietà è però arrivata l’Associazione dei partigiani di Barona-Milano. E seppure non poteva essere una festa, gli eredi della Resistenza hanno voluto portare doni, viveri, dolciumi e musica in occasione dell’Epifania e trascorrere insieme una giornata all’insegna dell’impegno. Con la bandiera dell’Anpi Barona hanno sfidato pioggia, vento e neve per raggiungere davanti ai cancelli della torneria Osnago il picchetto delle lavoratrici e dei lavoratori, impiegati e operai, della VOOS.

Ovviamente per le norme antipandemia non era possibile riunirsi il 6 gennaio e l’iniziativa è stata anticipata al lunedì.

Con Alessio Lega dell’Anpi Barona e la sua chitarra si intonano i canti partigiani

Lasciamo alle parole evocative della sezione Anpi Barona il racconto della giornata: «un bidone di ferro che brucia la legna per scaldarsi, una tenda e un container, uno spelacchiato albero di natale, con appeso dei nastri neri disperati, il viso di operaie e operaie che da quasi 30 giorni presidiano la loro fabbrica che il “padrone” ha deciso di chiudere. Difendono le loro “macchine” (vi ricordate i partigiani che difendevano i loro macchinari durante la Resistenza, i piani di difesa delle fabbriche, che i nazisti e i fascisti svuotavano, “la produzione continua in Germania, e chi si oppone: campi di concentramento”) guardarsi negli occhi, che le parole le nasconde la mascherina, ma poi basta guardare le mani, gente che lavora, i segni delle schegge di metallo, dell’olio chimico, il nero della fatica sotto pelle».

La musica partigiana sostiene nella lotta e per difendere il posto di lavoro

Anche lo Spi-Cgil ha partecipato all’iniziativa, portando la legna da ardere; i lavoratori della Voos in mobilitazione hanno ricevuto inoltre la visita di alcuni rappresentanti del Coordinamento spettacolo Lombardia di cui fanno parte attori e maestranze del settore dello spettacolo, costretti all’inattività forzata.

Non poteva mancare Bella Ciao, oltre che Cara moglie, per condividere momenti drammatici e reagire al silenzio della disperazione.

Sulla vertenza Voos il giorno dopo era previsto un incontro in Provincia e il 7 gennaio in Regione, per una seconda audizione, dopo che la prima si era risolta in un nulla di fatto per l’assenza della proprietà. Ci sono “i presupposti della trattativa, però, non sono corretti”, hanno spiegano i sindacati, tra cui la Fiom Cgil.

Intanto l’Anpi Barona congedandosi alla fine della lunga giornata ha voluto pubblicamente ringraziare lavoratrici e lavoratori per ciò che la loro battaglia rappresenta, e assicurare che l’impegno solidale non arretrerà di un passo: «Grazie per quello che fate, noi siamo con voi siamo li, non ci si può abbracciare, ma il nostro abbraccio arriva da lontano, arriva dalle partigiane e dai partigiani, dal coraggio della lotta sempre».

Di seguito due filmati per rivivere insieme qualche momento della Befana solidale dei lavoratori Voos, le loro famiglie con l’Anpi Barona e intonare Bella ciao

e anche Cara moglie