Donazioni per Patria online. Quattro parole, una “chiamata” alle lettrici e ai lettori. In termini specialistici si chiama campagna di crowdfunding. In concreto è un modo per mobilitare “naviganti”, antifascisti, iscritti all’ANPI affinché versino una quota (ovviamente libera) di denaro a sostegno di questa testata.
Non solo: è un modo per rimanere in contatto, per creare un circuito, una comunità, una relazione piena di senso. Il senso è l’antifascismo oggi. Una battaglia d’avanguardia. Nel tempo in cui in diverse nostre città ritornano manifestazioni spudorate col saluti romani, croci celtiche e vari armamentari mortuari affini. Nel tempo in cui il nemico terrorista si manifesta in tutta la sua ferocia annientatrice degli altri (e di se stesso), e in cui l’occidente – dopo anni di invasioni e di bombardamenti che hanno portato alla dissoluzione della carta geografica mediorientale come era stata disegnata dopo la Seconda guerra mondiale – stenta a trovare una risposta giusta, efficace, risolutiva, ragionevole. Nel tempo in cui la guardia a difesa della Repubblica e della democrazia sembra in parte abbassata in tanti Paesi europei.
L’antifascismo oggi è una battaglia d’avanguardia perché racchiude il sistema di valori che ci può consentire – può consentire al Paese, può consentire all’Europa – di trovare la via d’uscita “ché la diritta via era smarrita”, tanto per citare il Poeta su cui ci soffermiamo in altre pagine di Patria. C’è una grande confusione sotto il cielo e si naviga palesemente a vista. La crisi economica, il fenomeno migratorio, il ritorno della guerra, il degrado pauroso dell’ambiente. Le soluzioni sembrano spesso rammendi, toppe, palliativi. Nella provvisorietà cresce la paura e avanzano perciò valori negativi: la lontananza dall’altro, il latente razzismo, l’egoismo antisolidale, la chiusura nazionalistica; e si diffonde uno scetticismo cosmico, causato da una crisi generale della fiducia; basti pensare al crescente numero di persone che non si reca più alle urne. In questo brodo cresce il virus del neofascismo. Ed anche, in altri Paesi europei, del neonazismo.
Antifascismo è Europa, a cominciare da quella disegnata da Spinelli, Rossi e Colorni a Ventotene. È accoglienza, parola oggi relativamente desueta, ma che incarna la parte migliore della nostra civiltà e della nostra cultura. È pace, quella per cui ha combattuto sulle montagne e nelle pianure un numero elevatissimo di italiani e di europei per contrastare l’aggressione nazifascista. È lavoro, perché racchiude l’idea di una società equa, armonica e rispettosa delle persone, quella società prescritta dalla Costituzione ma mai pienamente realizzata. È felicità, perché può restituire ai ragazzi delle ultime generazioni, cancellati nella grandissima parte dalla concreta costruzione economica e sociale, l’idea di un futuro, cioè di un tempo diverso da quello del vivere alla giornata, dello sbattersi dal un call center all’altro – e spesso è grasso che cola – per sbarcare il lunario, un tempo in cui vivere in modo disteso, aperto e pieno le emozioni e le speranze della loro età. È una luce in una stagione di buio incombente, costante, ossessivo. L’antifascismo è, in sostanza, un umanismo, cioè una visione del mondo che parte dal presupposto laicamente sacro della dignità e del valore delle persone. Ecco perché essere antifascisti oggi è una battaglia d’avanguardia.
Patria è una piccola trincea di questa battaglia. Vorremmo allargarla, estenderla, abitarla in modo sempre più ricco, viverla a colori davanti ad una realtà che spesso si manifesta in bianco e nero e qualche volta – ahinoi! – solo in nero. Patria poi – lo sapete – è l’ANPI, la casa di tutti gli antifascisti italiani, un presidio etico e perciò una risorsa della Repubblica democratica.
Sostenere Patria con una donazione – si può fare facilmente seguendo le indicazioni che si trovano “scrollando” la home page in basso a sinistra – vuol dire sostenere queste idee e diventare parte di una rete democratica diffusa e permanente. Ne vale la pena.
Pubblicato mercoledì 2 Dicembre 2015
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