Una corona di fiori davanti alla lapide posta nell’atrio del palazzo del Comune, in ricordo dei partigiani dell’isola, il coro della Pro Loco Nostra Donna del Rotolo Vergine Maria diretto da Pia Tramontana, che intona prima “Bella ciao” poi “Fischia il vento”, successivamente tutti nell’Aula del Consiglio. Tutti vuol dire il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicesindaco Fabio Giambrone, gli assessori, il coordinatore regionale dell’Anpi e vicepresidente nazionale Ottavio Terranova, i gruppi dirigenti delle sedi provinciali dell’associazione dei partigiani, il vicepresidente nazionale e direttore di questo periodico Gianfranco Pagliarulo.
Qualcosa di più di un’intesa cordiale fra l’Istituzione e l’Associazione: un riconoscersi negli stessi valori, nella stessa passione civile, nello stesso rispetto dell’altro in quanto persona. Quindi una manifestazione di prossimità.
In realtà la storia della splendida iniziativa di sabato 5 ottobre, incastonata nella bellezza di una città unica come Palermo, non è nata dal nulla. Lo scorso anno, proprio l’8 marzo, il sindaco conferiva la cittadinanza onoraria a Carla Nespolo, Presidente nazionale dell’Anpi. Prima ancora, nel 2015, la giunta comunale approvava la “Carta di Palermo”, per la radicale modifica della legge sulla cittadinanza e per il diritto alla mobilità come diritto della persona umana, un documento di straordinaria attualità che proponeva l’accoglienza come fondamento della convivenza civile; una Carta, come disse il sindaco, che “rappresenta la conferma della vocazione multiculturale della nostra città, volta al confronto e al dialogo”. E poi tante presenze insieme.
La prossimità fra l’Anpi e il Comune era quindi da anni un dato di fatto e un sentimento condiviso, che si è simbolicamente incarnato il 5 ottobre con la consegna al sindaco della tessera ad honorem dell’Anpi e a ciascun assessore del fazzoletto dell’associazione. Poi, sotto la regia dell’avvocato Armando Sorrentino, i discorsi del sindaco, di tutti gli assessori, di Ottavio Terranova e Gianfranco Pagliarulo dopo un minuto di silenzio per ricordare i due agenti assassinati a Trieste. Non solo un gesto doveroso, ma il segno di una connessione inestricabile fra le istituzioni democratiche e coloro che per dar vita a quelle istituzioni andarono in montagna a combattere i nazifascisti. E dunque il dolore per l’assurda scomparsa di due difensori della legalità repubblicana. Brevissimi gli interventi: il lessico del sindaco, che coglie l’occasione per comunicare la destinazione di una sede all’Anpi, e così il lessico degli assessori è lo stesso dell’Anpi; accoglienza, democrazia, libertà, vicinanza: tutto ciò che mette assieme Stato e popolo facendolo diventare nazione, che unisce amministratori e amministrati, che fa respirare del respiro della vita una città con vocazione di Capitale.
Poco dopo le 11 è tutto finito e comincia la seconda parte, e cioè la riunione del coordinamento regionale dell’Anpi della Sicilia. Ottavio Terranova introduce parlando dell’Italia e della Sicilia, fino ai problemi quotidiani dell’associazione e alla necessità di un suo rafforzamento organizzativo; poi gli interventi di tutte le province presenti; si vola alto, il governo, le spinte nazionalistiche, i rischi per la democrazia, le potenzialità di una sua espansione, l’urgenza di un fronte antifascista ed antirazzista sempre più ampio, la centralità della Costituzione della Repubblica; si vola alto, ma spesso si atterra: occorre un passo in avanti nel tesseramento all’Anpi nella regione e in particolare in alcune province, perché la sua forza non corrisponde ancora pienamente alle aspettative e alla “domanda di antifascismo” presente in tanti cittadini.
E si conclude con lo stesso passo: le vicende europee, la particolarità della situazione italiana, i pericoli dell’estrema destra, la necessità di rompere il blocco sociale che la appoggia riconquistando larghe fasce di elettorato popolare, le giornate straordinarie del tesseramento previste per il 26 e il 27 ottobre.
Sono da poco trascorse le 13. È stata un’iniziativa prestigiosa ed utile, promossa e organizzata dall’infaticabile Ottavio Terranova, con il contributo materiale delle dinamicissime Caterina Pollichino e Giusy Vacca, con la partecipazione di tante e tanti compagni dell’isola.
È finita una mattinata particolare in una terra particolare, la terra dei Fasci, di Girolamo Li Causi e Pio La Torre, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, del profumo di zagare e della Vucciria. Finisce nel sole di una Palermo che di autunno proprio non vuole ancora sentir parlare.
Pubblicato lunedì 7 Ottobre 2019
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