Carla Nespolo, Presidente nazionale Anpi, dichiara: “Sono felice per questa notizia. Il fascismo è un crimine contro l’umanità e l’Italia, la sua Costituzione, le sue Istituzioni democratiche lo rifiutano con forza”. Quale notizia? You remember il “monumento” a Graziani ad Affile? Oggi la II sez. della Corte d’Appello di Roma conferma la sentenza di condanna emessa dal giudice di Tivoli nei confronti di Ercole Viri, sindaco di Affile, e degli assessori Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni, per apologia del fascismo in relazione alla costruzione del mausoleo celebrativo di Rodolfo Graziani. Sono anche confermate le statuizioni civili tra le quali la condanna al risarcimento di 8.000 euro in favore dell’Anpi nazionale.

Ricapitoliamo la vicenda: Ercole Viri, sindaco di Affile, decide di costruire, a spese dei contribuenti, un mausoleo in onore del nativo più famigerato, Rodolfo Graziani. In Libia fu soprannominato “il macellaio del Fezzan”. Fu poi il responsabile dei più atroci massacri in Etiopia durante l’occupazione italiana anche con i gas (l’iprite). In quanto “vicerè” ordinò la strage di Debre Libanos, dove furono assassinati religiosi in un numero imprecisato, superiore al migliaio. Durante la repubblica di Salò fu nominato ministro della Guerra. Nel dopoguerra fu inserito dalla apposita commissione delle Nazioni Unite nella lista dei criminali di guerra. Non fu mai processato. Fu però processato e condannato a 19 anni di carcere per collaborazionismo, ma dopo pochi mesi fu scarcerato. Aderì quindi al Movimento Sociale Italiano, e ne fu presidente onorario.

Rodolfo Graziani

Ad Affile il sindaco e gli assessori gli dedicano un monumento. Un monumento al fascista e al criminale di guerra. L’Anpi promuove l’azione penale presentando una denuncia/querela alla Procura di Tivoli, perché, come dichiara l’avvocato (e vicepresidente nazionale) Emilio Ricci, “l’inaugurazione e l’intitolazione di un monumento a Rodolfo Graziani, condannato per collaborazionismo con la Germania nazista e inserito dall’Onu tra i criminali di guerra per l’uso di armi chimiche, costituisce reato di apologia del fascismo”.

Il tribunale di Tivoli condanna per il monumento a Rodolfo Graziani il sindaco e due assessori di Affile: il primo cittadino a 8 mesi di reclusione, i due componenti della giunta a 6 mesi.

Ercole Viri se la prende con i giudici di Tivoli: “una sentenza politica”. Ed è certo della vittoria in appello: “Guardi – dice al giornalista di Repubblica l’8 novembre 2017 – che questa è una condanna provvisoria. L’appello ci scagionerà. Stravinceremo. Basta lasciare Tivoli”. Oggi la conferma della condanna.