Lino “William” Michelini

Nel 72° della Liberazione Bologna ha intitolato a Lino “William” Michelini, comandante partigiano e per anni presidente dell’ANPI provinciale e dirigente nazionale dell’Associazione, il Centro Civico Corticella nel quartiere Navile. Cerimonia in grande stile per l’omaggio a una delle figure più importanti e celebri della Resistenza italiana oltre che della città Medaglia d’Oro al Valor Militare per i meriti acquisti durante la lotta all’occupazione nazifascista.

Patrocinata dal Comune di Bologna e da “Liberazione è Bologna”, alla presenza del Sindaco, Virginio Merola, del Presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia, del Presidente del Quartiere Navile, Daniele Ara, di Anna Cocchi, Presidente dell’ANPI provinciale, durante la mattinata si è sottolineata l’attualità di una personalità come quella di “William”, mancato improvvisamente all’età di 91 anni, nel 2014, mentre come ogni giorno si stava recando al lavoro, nella sede dell’ANPI.

A scandire la celebrazione, il racconto dell’esperienza partigiana dalla voce di Michelini in un’intervista curata dall’Istituto per la storia del Novecento Parri Emilia-Romagna;

alcune perfomance teatrali a cura dell’Associazione Zoè Teatri; la realizzazione di un murales disegnato dall’Associazione Serendippo; il contributo storico di Mauro Olivi sulla Resistenza a Corticella e le riflessioni culturali dell’architetto Severino Maccaferri sul dialetto come chiave immediata di conoscenza; il dono a tutti i presenti della pubblicazione “Quattro partigiani e un monumento e biografia inedita di Lino Michelini (William)”, ristampata per l’occasione da Maccaferri.

“William” è stato un riferimento per più generazioni a Bologna e la decisione di intitolargli il Centro Civico di Corticella, in via Gorki, fu presa lo scorso ottobre 2016 dalla Giunta comunale, accogliendo la proposta approvata all’unanimità dal Consiglio del quartiere Navile. Nell’atto è scritto che Michelini “ha speso la vita per difendere libertà e democrazia, si è impegnato per tramandare ai giovani la memoria di quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale affinché simili tragedie non si ripetano”. Proprio questo racconta la vita di William, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Classe 1922, operaio meccanico, Michelini si impegna nell’attività antifascista e contro la guerra, con l’occupazione si unisce alla 7ª brigata GAP “Gianni” Garibaldi ed è protagonista di azioni clamorose: del 9 agosto ’44 è la liberazione di 240 detenuti politici dal carcere di San Giovanni in Monte (operazione durante la quale venne ferito alle gambe). Tornò però subito alla lotta e il 7 novembre ’44 combatté la gloriosa battaglia di Porta Lame, dove i nazifascisti schierarono una quantità di armi e di uomini come mai più accadde in uno scontro in campo aperto in pieno centro urbano.

Nel primo dopoguerra William ricopre incarichi nella Bologna liberata, ma l’attività in favore della democrazia non conoscerà mai soste: “bisogna sbarrare la strada agli urlatori che con false promesse tentano di deviarne le giuste rivendicazioni, a partire dal lavoro”, sosteneva. Era lungimirante Michelini nella sua volontà di aprirsi ai giovani, nella lotta contro la corruzione, il malaffare, il neofascismo, il razzismo e l’antisemitismo.

Con una bellissima e partecipata manifestazione di impegno e memoria civile conclusasi con brindisi e canti partigiani ora c’è un luogo a Bologna che portando il suo nome potrà ricordarlo tutti i giorni.