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La presentazione dell’Atlante. Alla presidenza, da sinistra: Claudio Silingardi, direttore generale INSMLI; Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI; Giuseppe Buccino Grimaldi, direttore generale per l’Unione Europea; Susanne Wasum-Rainer, Ambasciatore di Germania in Italia

Le vie di un’Europa percepita da differenti identità nazionali come paese di appartenenza comune sono ancora oggi, nonostante il lungo cammino percorso, impervie e accidentate. La loro molteplicità, tuttavia, è un’opportunità, una risorsa: si può giungere a destinazione, o almeno incamminarsi, in modi diversi. Uno di questi modi è, senza dubbio, il ricorso a una memoria comune che, superata, anche a livello nazionale, l’impasse di un forzoso (e non necessario) elemento di “condivisibile”, può e deve rappresentare, il “rimedio” alle contraddizioni interne ai vari Paesi, che ancora vedono la presenza di “aree di dimenticanza e rifiuto di questa memoria comune”. Questo è ciò che ha sostenuto, lo scorso 6 aprile, il presidente dell’ANPI Carlo Smuraglia, durante la presentazione ufficiale, avvenuta presso il Ministero degli Affari Esteri, dell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, un lavoro collettivo e collettaneo nato dalle sollecitazioni della commissione storica italo-tedesca ai ministeri di Italia e Germania, e dall’impegno dell’ANPI e dell’INSMLI, incaricati di redigere, in un tempo tutto sommato molto breve – dagli ultimi giorni del 2013 alla fine del 2015 – una mappa, ragionata e dettagliata fino alla più piccola occorrenza, della violenza nazista e fascista sul territorio nazionale, nell’arco cronologico che va dal luglio 1943 al maggio 1945. 

La lapide che ricorda tutte le vittime del massacro del 12 agosto 1944 a Sant'Anna di Stazzema
La lapide che ricorda tutte le vittime del massacro del 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema

Un lavoro immenso, “importante e gravoso” – ha detto l’ambasciatrice tedesca, Susanne Wasum-Rainer, durante il suo intervento – che ha visto coinvolti 10 membri di un apposito comitato scientifico e ben 122 ricercatori, sparsi sul territorio nazionale, che hanno lavorato individualmente e in team, sulla base di ricerche preesistenti o su un terreno completamente vergine, con tutto da cercare e da trovare. Questa “squadra” è stata accompagnata dall’indispensabile sostegno di enti locali, studiosi del territorio, associazioni di memoria, con le ANPI territoriali in prima fila. Un’impresa collettiva messa ora a disposizione della comunità, attraverso il sito www.straginazifasciste.it, ma che alla comunità si rivolge in modo dialettico: come hanno precisato sia Claudio Silingardi, direttore generale dell’INSMLI, sia Paolo Pezzino, direttore scientifico del progetto Atlante, quest’ultimo è un work in progress, che chiede ai suoi utenti di contribuire (scrivendo all’indirizzo ricerca@straginazifasciste.it) con “segnalazioni o richieste di correzione e integrazione in merito agli episodi inseriti”. Questo perché, come sa chiunque si occupi di storia e di ricerca, non esistono ricostruzioni definitive o ricerche che si possano considerare concluse, né fonti onnicomprensive o risolutive. È questo, in fondo, il bello e l’utile della ricerca e di una memoria che si alimenta di storia, dati, riferimenti bibliografici e archivistici, dialogo tra le fonti e tra studiosi. Condivisibile in pieno la “tripartizione” degli obiettivi conseguibili individuata da Silingardi, secondo il quale il database della violenza in cui si sostanzia l’Atlante contribuirà allo sviluppo della ricerca sul tema per approfondimenti a livello locale, nazionale e sovranazionale; rappresenterà la concretizzazione di un impegno civile, ponendosi come memoriale delle vittime, finalmente divenute nomi e cognomi; si porrà come utile strumento didattico – sia per l’INSMLI sia per l’ANPI il legame con la scuola è primo punto in agenda – poiché il materiale è integralmente scaricabile.

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Da sinistra: il Sindaco di Ponte Buggianese, Luigi Galligani; il Procuratore Militare, Marco De Paolis; il Presidente nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia e il Sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli

La descrizione di questo materiale è stata fornita, durante la presentazione, da Paolo Pezzino, Toni Rovatti e Igor Pizzirusso, e in questa sede non se ne può che restituire un quadro più che sintetico. L’Atlante contiene innanzitutto una descrizione del progetto che ha portato alla sua creazione e il database delle stragi, un totale – “aperto”, come abbiamo detto – di 5.383 episodi, ognuno con una propria scheda, per 23.202 vittime, ognuna (salvo i pochi casi di ignoti) con un’identità precisa. Ogni episodio è georeferenziato e descritto sulla scorta di parametri che diventano, anche, chiavi di ricerca: età, genere e tipologia delle vittime, loro numero, matrice della strage, modalità di uccisione, tipo di massacro, trattamento dei cadaveri, violenze connesse etc. Per ogni episodio, quindi in ogni scheda, sono forniti i riferimenti archivistici, bibliografici e sitografici, nonché gli elementi di memoria. Quest’ultima è analizzata non solo attraverso le sue tracce materiali – monumenti, lapidi, musei, associazioni etc. – ma anche sulla scorta delle categorie interpretative che la definiscono: abbiamo così casi in cui la memoria è presente, è assente, è divisa, è segmentata etc. Ancora, fondamentali risultano le informazioni sui reparti, nazisti e fascisti, che si resero responsabili della violenza: i dati finora raccolti dimostrano e confermano, come ha rilevato Pezzino, che, sebbene la maggioranza delle stragi abbia una matrice nazista, i fascisti della RSI si resero spesso colpevoli in modo autonomo dell’esercizio della brutalità.

Tutto questo patrimonio di conoscenza – e quindi, così e solo così, di memoria – è, secondo Giuseppe Buccino Grimaldi, Direttore Generale per l’Unione Europea, uno spazio di riflessione e confronto con il nostro passato, doloroso ma comune, da affrontare insieme per “rafforzare gli argini della nostra coscienza europea”, nella certezza che solo così si sarà in grado di rispondere alle difficili sfide del presente. Solo apparente, infatti, è la contraddizione tra il trinomio conoscenza-coscienza-memoria e il peggiore passato che Italia e Germania, e con loro l’Europa tutta, abbiano mai condiviso: quel passato, infatti, conosciuto e affrontato, oggi è in grado di produrre con-cittadinanza consapevole.

Isabella Insolvibile, membro del Comitato scientifico dell’INSMLI

Il video della presentazione ufficiale, al Ministero degli Affari Esteri, dell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia