Tutte le voci e solo una voce quella delle donne per la pace a cui il Coordinamento nazionale Donne ANPI vuole dedicare questo 8 Marzo nello spirito di quanto sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione: l’Italia ripudia la guerra.

Un grido di pace che deriva dalla storia delle donne di questo Paese, dalle Partigiane, dalle Costituenti, dalle Antifasciste, dalle Donne dei movimenti femminili e femministi e da tutte le Donne chiamate a conquistare e difendere quotidianamente dignità, rispetto, autonomia, libertà, lavoro.

Un grido ancora più forte oggi che la guerra, mentre continua a martoriare le terre insanguinate del Medio Oriente, di tanti Paesi africani e il diritto alla libertà delle donne Afghane, è nuovamente in Europa.

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Come se non fosse bastata la pandemia a squarciare i veli ipocriti sulle disuguaglianze e sulle disparità ora torna in tutta la sua crudezza il devastante incubo della guerra mentre continua a ingrassarsi e proliferare il mercato dei venditori di morte.

Non vogliamo e non saremo indifferenti perché la Pace è stata una conquista faticosa e perché difenderla rappresenta un dovere morale verso chi le ha donato la vita, per il futuro delle nuove generazioni di questo Paese e per il futuro dell’Umanità.

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Pane e pace è stato il grido che ha accompagnato le prime rivolte delle donne contro la guerra e contro il fascismo. La guerra va fermata, va rispettato il diritto all’autodeterminazione dei popoli e va ripreso il cammino per la riduzione degli armamenti.

Pace, lavoro, diritti sono e continueranno ad essere i cardini del nostro impegno per conquistare una società più giusta e più umana per tutte e per tutti.

…E se tutta la gente
Si desse la mano
Se il mondo, veramente
Si desse una mano
Allora si farebbe un girotondo
Intorno al mondo
Intorno al mondo

Coordinamento nazionale Donne ANPI

(versi da “Girotondo inorno al mondo” di Sergio Endrigo)