Monumento alla Resistenza in restauro grazie alla ditta Balbinot

Domenica 29 giugno, alla Festa dell’Anpi provinciale di Pordenone che si terrà a Piancavallo (Aviano), interverrà il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo, per ricordare l’81° anniversario della costituzione della Brigata partigiana unificata di garibaldini e osovani, “Ippolito Nievo” di montagna. Il presidente dell’Anpi Pagliarulo, inaugurerà quale evento straordinario, il restauro del Monumento alla Resistenza partigiana di Piancavallo, i cui lavori di manutenzione sono stati realizzati gratuitamente dalla ditta di Alessandro Balbinot e coordinati dall’ingegnere Andrea Della Puppa, su incarico dell’Anpi.

Il presidente nazionale Anpi, Gianfrnco Pagliarulo (Imagoeconomica, Giulia Palmigiani)

I presidenti dell’Anpi nazionale, Gianfranco Pagliarulo; di Aviano, Angelo Caporal; e dell’Anpi provinciale, avvocato Loris Parpinel, durante la cerimonia, nell’esprimere con la loro, la soddisfazione di tutti gli antifascisti, ringrazieranno Alessandro Balbinot e i lavoratori che hanno restaurato l’area monumentale, sottolineando che l’Anpi, da anni, aveva interessato soprattutto le giunte comunali di Aviano, contattando anche altre amministrazioni pubbliche, senza ottenere alcuna concreta disponibilità per restaurare il monumento.

Il monumento alla Resistenza durante i lavori di restauro

Alessandro Balbinot, titolare dell’omonima società edile, con i suoi lavori gratuiti, ha inteso impreziosire e armonizzare il paesaggio di Piancavallo, investendo una cifra ragguardevole sul monumento alla Resistenza, opera dell’architetto Emilio Filip di San Daniele. Monumento inaugurato il 6 ottobre 1983 dal partigiano Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Si tratta di un’opera moderna voluta, all’inizio degli anni 80, dall’Anpi provinciale con il presidente Giuseppe Giust ‘Vitas’ e Mario Bettoli ‘L’Innominato’, entrambi comandanti partigiani pluridecorati. Una targa dell’Anpi verrà scoperta per ricordare il restauro gratuito del monumento che sorge su un terreno comunale concesso per 90 anni all’Anpi.

I lavori di restauro a cura della ditta Balbinot

L’area monumentale ricorda tutti i partigiani e in particolare 63 di loro, avianesi e non, che si sono sacrificati in Piancavallo durante la Lotta di Liberazione dal nazifascismo. Nel 2003 l’amministrazione comunale del sindaco Gianluigi Rellini ha aggiunto una grande targa bronzea ai piedi del monumento con i nomi dei partigiani Caduti e la poesia in lingua friulana di Leonardo Zanier “Da ogni famea”.

Come abbiamo detto, domenica 29 giugno, alla Festa Anpi a Piancavallo interverrà Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, per ricordare la Brigata parigiana unificata ‘Ippolito Nievo’, onorando tutti i partigiani Caduti, per inaugurare il restauro del monumento e per presentare, subito dopo, al Centro congressi di Piancavallo, il libro La terza lettera di Sigfrido Cescut e Martina Tiberti, della Casa editrice Kappa Vu con la prefazione del presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo e l’introduzione di Loris Parpinel, presidente dell’Anpi provinciale.

Il comandante “Goffredo”

Il comandante “Goffredo”

Prima della sua esecuzione per mano dei fascisti, Luciano Pradolin, il comandante partigiano ‘Goffredo’ del Battaglione ‘Val Meduna’ scrive due lettere, una alla madre, la maestra Domenica Crozzoli di Tramonti di Sopra, e una alla sorella Caterina “Rina”, che maestra stava per diventare. Lettera che contiene un verso (O miseri o codardi figlioli avrai) tratto dal IV canto di Giacomo Leopardi “Nelle nozze della sorella Paolina”. Entrambe le lettere sono contenute nel libro Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana edito da Einaudi. Luciano Pradolin ‘Goffredo’ muore fucilato dai fascisti repubblichini all’alba dell’11 febbraio 1945, con altri 22 compagni, davanti al muro del cimitero di Udine.

La lettera di Luciano Pradolin alla sorella Rina

Quando gli sparano la raffica mortale Luciano ha in tasca la foto della giovane fidanzata francese Gaby Vincent. Una foto dalla quale non si separa mai che è stata restituita alla famiglia dopo la sua morte. La foto di Gaby è ‘La terza lettera’ dal carcere, quella che Luciano non può e non vuole spedire: non vuole ferire la ragazza che ama, rendendola partecipe della sua tragedia. Questa lettera mai inviata è l’ultima arma di Luciano Pradolin contro la morte, l’unica ribellione possibile davanti a una condanna certa, e forse Luciano spera pure che Gaby, prima o poi, lo dimentichi per rifarsi una vita.

La Terza Lettera

Il libro ‘La Terza Lettera’ ricostruisce il carteggio tra Gaby Vincent e Luciano Pradolin inserendolo nella storia della Resistenza del Friuli Occidentale. Gli autori, Sigfrido Cescut e Martina Tiberti, danno risalto agli eventi che hanno coinvolto Luciano Pradolin in prima persona, soprattutto quelli che vanno dall’inizio della lotta partigiana di Liberazione alla fine della Repubblica Partigiana della Carnia. Il recupero di tutte le lettere è stato possibile grazie al lavoro di conservazione dei nipoti di Luciano Pradolin: Paolo Grillo e Alessio Christian Pradolin.

Sigfrido Cescut, vicepresidente Anpi provinciale Pordenone