A Grosseto la cittadinanza democratica non è mai rimasta alla finestra quando in gioco ci sono i valori della democrazia sanciti nella Costituzione italiana, nata dalla Resistenza. Brucia ancora l’intitolazione voluta dall’amministrazione comunale di una strada ad Almirante, il firmatario del manifesto della morte che annunciava la fucilazione alla schiena di “sbandati” e partigiani, di cui proprio da quelle parti venne trovata una copia. Ora, nonostante gli appelli, nessuna istituzione della Repubblica ha mosso un dito per impedire un’adunata nera nazionale che dal 4 al 7 settembre dovrebbe richiamare in città da tutto il Paese oltre duemila fascisti del Terzo Millennio. E non per la prima volta. Torneranno come lo scorso anno nel residence Tombolo di Principina a Mare, blindatissimo per l’occasione, per mettere a punto una proposta di legge sulla remigrazione da presentare in Parlamento.

Agitiamoci! vuole rappresentare anche una risposta netta e unitaria della società civile. Nella foto di giunco.net che ringraziamo, i rappresentanti di Alleanza Antifascista Grosseto. Terza da destra, la presidente provinciale Anpi, Antonella Coppi

“Siamo preoccupati ma determinati ad alzare la testa – spiega la presidente provinciale Anpi Grosseto, Antonella Coppi. – Con l’Alleanza antifascista della nostra città abbiamo deciso di replicare con un festival che abbiamo intitolato ‘Agitiamoci!’, richiamando una celebre frase di Antonio Gramsci: ‘Istruitevi, agitatevi, organizzatevi’. È un invito a non restare indifferenti, a impegnarsi con intelligenza, entusiasmo e determinazione per difendere la libertà e la democrazia. Non possiamo permettere che attecchisca il seme dell’odio, del razzismo e della nostalgia fascista”.

Il monumento ai caduti della strage nazifascista di Niccioleta

Non in Maremma, terra profondamente segnata dalla violenza omicidiaria nazifascista. “Non possiamo dimenticare – continua la presidente provinciale dei partigiani – gli 83 minatori rastrellati e assassinati tra Niccioleta e Castelnuovo Val di Cecina, una strage di operai, l’unica nel nostro Paese. Così come restano nel nostro cuore democratico Norma Parenti, i Martiri di Istia, di Roccalbegna, di Roccastrada, insieme a tutte le altre vittime delle atrocità nazifasciste consumate da queste parti, dove la mano fascista italiana si è fatta guida e complice della barbarie nazista”.

Agitiamoci! si comincia il 4 settembre

Inascoltata anche la lettera aperta che l’Alleanza antifascista ha inviato alla prefetta, al questore, alla presidenza della Provincia e al primo cittadino Vivarelli. Insieme Anpi, Arci, i tre sindacati confederali – Cgil, Cisl, Uil –, i Cobas Scuola, il PD e i Giovani Democratici, il Psi e Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Sinistra Civica Ecologista, Grosseto Città Aperta, il Comitato per la Democrazia Costituzionale, Kairos, Legambiente, Libera, Tocca a noi.

A Grosseto nonostante la corale indignazione una via è stata intitolata ad Almirante

Nessuno dei destinatari della missiva si è scomodato a rispondere, l’unico riscontro non è stato istituzionale e ha il sapore della minaccia: “Abbiamo preso atto di un post del responsabile regionale delle Tartarughe frecciate sul titolo del nostro festival, Agitiamoci!, dove commenta con un ‘Vi calmiamo noi’, per il resto un silenzio assordante”.

E c’è da stare molto in pensiero per il tema dell’adunanza nera. “A livello nazionale e internazionale il movimento della Remigration si richiama a Hitler – spiega Coppi –. Non si tratta solo di rimandare gli immigrati nei loro Paesi di origine o di rinchiuderli da qualche parte. Nella Germania nazista si arrivò anche all’eliminazione delle minoranze, e chi governa le istituzioni non ha nulla da obiettare?”.

Il post del responsabile regionale toscano di CasaPound

Grosseto inoltre conosce bene il valore e il significato delle migrazioni. “Da qui sono partiti in centinaia per le miniere di tutta Europa, i nostri lavoratori andarono in Belgio a Marcinelle, solo per fare un esempio, e qui sono arrivati tanti uomini e donne da regioni lontane. La nostra è una comunità che porta nella storia il segno dell’incontro, dello scambio, della solidarietà. Che proprio dal nostro territorio parta un piano di Remigration per l’intera nazione è davvero troppo”.

Nella lettera aperta, Alleanza antifascista Grosseto ha chiesto alle autorità competenti di farsi portavoce al governo, unico organo titolare del potere di scioglimento delle organizzazioni che si richiamano a fascismo e nazismo, affinché sia impedito lo svolgimento di qualsiasi loro manifestazione pubblica o privata, e si proceda con urgenza allo scioglimento di CasaPound nonché allo sgombero della sede abusiva romana occupata dall’organizzazione.

Roma, così ogni gennaio CasaPound commemora Acca Larenzia (Imagoeconomica Benvegnù Guaitoli)

Una questione tornata in questi giorni alla ribalta con lo sgombero di Leoncavallo. “Ne abbiamo discusso nel nostro comitato provinciale e in presidenza – illustra Antonella Coppi –. Paragonare il Leoncavallo a CasaPound non è accettabile, sono due realtà profondamente diverse, una è centro di cultura e di apertura anche per il futuro, l’altra è espressione della violenza e dell’arroganza fascista. Eppure sono ancora lì e pure pronti a difendersi, hanno dichiarato. Va rammentato che CasaPound ha circa 150 procedimenti penali in corso, senza contare quanto accaduto a La Spezia o la vergogna dei saluti romani esibiti ad Acca Larenzia ogni anno”.

Intanto si stanno ultimando gli allestimenti per la Festa promossa dall’Alleanza Antifascista. Un programma fitto che sarà declinato in quattro differenti luoghi per dare respiro a incontri, dibattiti, proiezioni di film (una delle pellicole è Fascisti su Marte). Tra gli ospiti ci sarà Laura Boldrini; per l’Anpi nazionale parteciperà Claudio Maderloni; tra le presenze la sindaca di Massa Marittima, Irene Marconi, e un testimone della strage di Niccioleta, adesso consigliere comunale, Ivan Terrosi; lo storico Saverio Ferrari e tante altre voci per ribadire i valori della Costituzione e della Resistenza. Sabato appuntamento per la fiaccolata solidale organizzata dalla Cgil in solidarietà con la Global Samud Flotilla e gran finale in musica con un concerto al Parco Ombrone dedicato alle giovani generazioni.

“Il festival Agitiamoci! sarà per quattro giorni un presidio democratico e sarà importante la presenza dei nostri iscritti – conclude la presidente provinciale Anpi, Antonella Coppi –. Risponderemo al ‘me ne frego fascista’ con l’I care di Don Milani”.