
A seguire la testimonianza di Silvia Pinelli, figlia dell’anarchico Pino difeso da Smuraglia, l’esperienza professionale e umana di un giovane avvocato dello studio legale, e ancora le parole di stima profonda della rappresentante dell’amministrazione penitenziaria e di un detenuto perché senza le leggi volute da Carlo Smuraglia senatore il carcere sarebbe solo un inferno.

Infine il figlio Massimo prima di lasciare con la famiglia la sala Alessi di Palazzo Marino. Il primogenito di Smuraglia ha raccontato quattro episodi della sua vita col padre, a cominciare dal regalo ricevuto a 11 anni di un 45 giri appena uscito con una canzone dei Beatles non ancora arrivata in Italia: “Storie che dicono molto di come è stato il nostro rapporto, di come era lui, curioso e avanti sui tempi”.

Eppure non si è riusciti a dire tutto, impossibile dare conto dell’uomo, del partigiano, dell’avvocato, dell’esponente delle Istituzioni locali, del senatore della Repubblica, del presidente nazionale Anpi.
E di una eredità immensa. “Carlo ha lasciato un segno indelebile in un’Anpi che aveva cominciato a rinnovarsi nel 2006 – ha detto il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo -. Un segno di rigore, coraggio, determinazione, autonomia che ha difeso sempre e comunque contro qualsiasi tentativo di interferire nella vita dell’Anpi o di condizionarla”. Pagliarulo ha inoltre chiesto che il nome di Smuraglia sia iscritto “fra i grandi del Famedio”.

Se la sala comunale era stracolma di amici, dirigenti Anpi giunti da tutta Italia, parlamentari (in moltissimi non sono riusciti a entrare) fuori c’era una piazza strapiena, colorata di bandiere listate a lutto e medaglieri.
I video del funerale sono stati realizzati da Loris Viari di Anpi Genova.
Ed ecco il saluto del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che vi proponiamo anche trascritto integralmente perché da voce all’associazione tutta.

“Carlo, è un grandissimo dolore salutarti. È un dolore dell’Anpi, delle sue donne e dei suoi uomini, dei compagni.
L’avvocato dei lavoratori. Avevo sentito parlare di lui così, all’inizio degli anni Settanta, quando, segretario di sezione, avevo cominciato a frequentare la federazione milanese del Partito Comunista Italiano. Mi dissero che per conto della Camera del Lavoro di Milano difendeva gratuitamente chi viveva del proprio lavoro e del proprio salario. Senatore, fu presidente della Commissione lavoro. E la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori è sempre stata al centro della sua attenzione, in osservanza delle prime parole della Costituzione. Ecco, due chiavi della biografia di Carlo: lavoratori e Costituzione. D’altra parte così si titolava quel libro-intervista sulla sua vita: Con la Costituzione nel cuore. E fu questa la cifra e la ragione della sua epica battaglia per il NO al referendum del dicembre 2016. Al congresso nazionale di Rimini, che si svolse a maggio, sostenne che occorreva “scalare una montagna a mani nude”. E così facemmo, e vincemmo quella difficilissima sfida, che aveva come posta uno stravolgimento della Carta fondamentale. Fu una battaglia simbolica della sua passione costituzionale. Aveva allora 93 anni, e girò per l’Italia come un ragazzino intervenendo in centinaia di iniziative.
E partigiano Carlo è rimasto per tutta la vita; quando difese i familiari delle vittime di Reggio Emilia nel 1960, quando difese la famiglia di Giuseppe Pinelli. E tale è rimasto nei tanti ruoli istituzionali che ha ricoperto, fino a quando, diventato presidente nazionale dell’Anpi nell’aprile 2011, ha dedicato ogni sua energia all’attuazione piena della Costituzione ed al contrasto ai fascismi. Ricordo la consegna al presidente della Repubblica di un lungo documento dal titolo Per uno Stato pienamente antifascista che era in sostanza una articolata proposta di riforma per espellere in modo compiuto e definitivo ogni traccia di fascismo dalle strutture pubbliche.
Pubblicato giovedì 9 Giugno 2022
Stampato il 06/06/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/carlo-smuraglia-laddio-a-un-gigante-della-democrazia/