Bari, Palazzo di Città (Imagoeconomica, Saverio De Giglio)

Il 28 maggio scorso, presso la sala della “ex Tesoreria” di Palazzo di Città a Bari, si è tenuta la giornata conclusiva di un anno ricco di esperienze e di conoscenze reciproche dell’Anpi di Bari con alcune scuole dell’Area Metropolitana. Conoscenze, per le ragazze e i ragazzi, dei fatti e dei luoghi della memoria antifascista della città di Bari, ma conoscenze anche per noi dell’Anpi, maturate dal confronto con le insegnanti e gli insegnanti, dalle osservazioni, le domande, gli spunti di riflessione che sono venuti dagli studenti.

Passeggiate antifasciste (composizioni di foto tratte dalla pagina dedicata di Anpi provinciale Bari, clicca qui per vederne altre insieme ai bellissimi elaborati: video, immagini, disegni, lettere)

C’è fortunatamente una sensibilità crescente da parte delle scuole, dei dirigenti scolastici e degli insegnanti verso i temi dell’antifascismo; forse c’era anche prima, ma ora si sente di più la necessità di riaffermare i principi e i valori che stanno a fondamento della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. Dal dicembre 2024 all’aprile 2025 abbiamo incontrato oltre 1.400 alunni e accompagnato 71 classi, insieme a oltre 90 docenti. In particolare la sezione “Arturo Cucciolla” dell’Anpi di Bari ha impegnato 14 volontari e volontarie che hanno dato la loro disponibilità a fungere da guide nelle “passeggiate della memoria antifascista” per le vie del centro cittadino, l’attività che ci ha impegnato di più, ma anche negli incontri svolti nelle scuole o presso l’archivio storico dell’Anpi di Bari, ospitato nella sede della Fondazione “Di Vagno” a Conversano.

Al termine di un intervento pronunciato davanti a una platea di ragazzi, Carlo Smuraglia, allora presidente nazionale dell’Anpi, disse che «la memoria è un bene prezioso che va coltivato e protetto, sia a livello individuale che collettivo, perché è la base per costruire un futuro migliore». A giudicare anche dai tanti bei lavori che le ragazze e i ragazzi hanno prodotto con la supervisione dei docenti, e che hanno presentato in occasione della serata del 28 maggio, quell’appello è stato raccolto e tradotto anche in attenzione verso lo stato di cose presente.

Nella conposizione realizzata con le foto delle studentesse e degli studenti di Bari, un primo piano di Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi dal 2011 al 2017 (Imagoeconomica, Carlo Paris)

A conclusione della presentazione di un loro report, i ragazzi hanno scritto: «Questa attività ci ha spinto a riflettere sul valore della libertà, sulla responsabilità individuale nella difesa dei diritti e sull’importanza di coltivare la memoria storica per non ripetere gli errori del passato». E infatti essi si sono interrogati sulle origini e sulle cause delle crescenti disuguaglianze, della crisi della democrazia, dei cinquantasei conflitti in corso nel mondo, nella massima parte ignorati o dimenticati. Conflitti che colpiscono soprattutto l’infanzia, come in Palestina, dove si contano quasi ventimila bambini morti, uno ogni 45 minuti.

A Gaza muore un bambino ogni 45 minuti

Ma la sensibilità dei ragazzi colpisce anche quando scrivono: «In un’epoca in cui i valori democratici vengono spesso dati per scontati o messi in discussione, ricordare la Resistenza significa riaffermare il principio di una cittadinanza attiva, informata e partecipe». Sembra un monito rivolto a chi rinuncia al diritto di voto, o addirittura invita al non voto. Un voto conquistato in Italia, soprattutto per le donne, anche grazie al sacrificio di chi ha combattuto nella lotta di Liberazione dall’oppressione nazifascista.

La memoria non va dunque disgiunta dalla conoscenza e dalla riflessione. Le “passeggiate” con gli studenti hanno disegnato un itinerario in cui le tracce e il racconto della storia – un racconto che, se svolto nei luoghi cruciali della Resistenza, acquista particolare forza e favorisce la sopravvivenza del ricordo nel tempo – li hanno aiutati a comprendere l’importanza di quegli eventi ma anche a acquistare maggiore consapevolezza delle urgenze del presente, e li hanno forse pure indotti a riconsiderare la necessità dello studio. L’impegno dell’Anpi è anche e soprattutto questo: custodire la memoria, tradurla in conoscenza storica, trasmettere alle nuove generazioni i valori della democrazia, dell’antifascismo, della pace, della partecipazione attiva alla vita civile, affinché i ragazzi e le ragazze divengano i “nuovi partigiani” con i quali condividere il cammino verso il futuro.

                                                                                           Maurizio Lembo, responsabile formazione Anpi Bari