A sinistra Marco Bertola, a destra Giovanni Bloisi, “Coppi e Bartali della memoria”

Giovanni Bloisi è ormai una celebrità nazionale da quando, era il 2008, da appassionato di bicicletta e camminate in montagna decise di percorrere il Paese testimoniando Memoria. In principio della storia familiare, tornando da Varano Borghi, provincia di Varese, nei luoghi originari, Carbone nel Potentino, da dove i genitori erano partiti, con valigie di cartone, come tanti emigranti del Sud. Una vicenda che raccontava di mancata accoglienza e intolleranza. Poi insieme all’impegno in Anpi, ora è presidente della sezione locale dei partigiani, per affermare pace e fratellanza tra gli uomini insieme alla memoria antifascista. Ed ecco così i viaggi verso le località teatro di eventi tragici – la guerra, i bombardamenti, le stragi nazifasciste, Auschwitz – affinché quei percorsi diventassero strumento di narrazione di fatti e persone da far conoscere il più possibile al ritorno.  

Giovanni Bloisi a Ventotene

Questa volta Giovanni non è solo ma in tandem con Marco Bertola, anche lui presidente di una sezione Anpi, quella di Gaggiano (MI). Il nuovo viaggio antifascista, uno speciale “Giro d’Italia”, sotto l’Alto patrocinio del Parlamento europeo, è partito il 9 maggio da Ventotene, luogo simbolico dove i confinati politici Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con Eugenio Colorni, nel 1941 scrissero il Manifesto per “Un’Europa libera e unita”. Dopo varie tappe il tour si concluderà il 31 maggio sul passo del Mortirolo, davanti alla panchina dedicata a David Sassoli, che è stato presidente del Parlamento europeo.

Abbiamo incontrato lo storico “ciclista della memoria” e il compagno di viaggio a Roma, in una delle prime tappe della nuova esperienza. Potevano mancare di portare un saluto ai partecipanti al convegno “L’Europa che vogliamo”, la due giorni, 10 e 11 maggio, promossa da Anpi nazionale? Dopo essere stati accolti con grande affetto, ci hanno voluto subito dare una bella notizia: Giovanni Bloisi è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. In aprile il prefetto di Varese gli ha comunicato la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di conferirgli l’onorificenza. L’alto riconoscimento gli sarà consegnato il prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica.

“Una grande sorpresa e una grande emozione – commenta Bloisi, ricordando la telefonata ricevuta dalla prefettura – ringrazio il Presidente Mattarella. Un grazie particolare anche alla presidente provinciale Anpi Varese, Ester De Tomasi, e a Carolina Perfetti, componente del provinciale di Varese, che hanno segnalato al prefetto Salvatore Pasquariello la mia attività di ciclista della memoria. Pure lui si è molto interessato”.

Bertola e Bloisi al convegno sull’Europa dell’Anpi del 10 e 11 maggio 2024

Bloisi, come è nata l’idea dei viaggi della memoria in bici? “Soprattutto dai tanti mal di pancia che provoca la situazione attuale, in particolare da una sorta di indifferenza rispetto a quello che è successo nella storia. Allora ho deciso di andare a vedere direttamente quello che era successo nel ventennio per sentirmi a posto con la coscienza. Ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa per attirare l’attenzione della gente su questi temi”.

Dunque anche questo viaggio che si concluderà sul Mortirolo ha un segno forte. “È frutto di tanti ragionamenti. Contro l’indifferenza e la mancanza di partecipazione ho pensato di fare qualcosa per comunicare la bellezza di vivere all’interno dell’Unione Europea. Mai più guerra in una Europa libera. La pace in Europa c’è già. Il modello c’è già, basterebbe attuarlo. Allora ho preso contatto con alcuni studiosi e avendo io alle spalle una storia di ciclista della memoria mi hanno dato retta, anche sulla base della notorietà che mi sono costruito anche a livello mediatico in rete. Ovviamente l’occasione per questo viaggio antifascista è data anche dall’attualità delle elezioni europee di giugno. Messo insieme il tutto, abbiamo organizzato il viaggio che è partito da Ventontene e arriverà al passo del Mortirolo, passando per diverse città. Mi auguro che serva per stimolare la partecipazione e convincere molta gente ad andare a votare. In ogni città ci saranno eventi per discutere”.

Simbolica anche la scelta del traguardo. “Concluderemo il viggio al passo del Mortirolo perché è il luogo in cui David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha tenuto l’ultimo discorso prima di ammalarsi. Ma il nostro progetto non finirà lì. Stiamo pensando ad altre iniziative per l’anno prossimo, viaggi in bici che magari partiranno dal Mortirolo per andare a Bruxelles. Quest’anno, non a caso, siamo partiti da Ventotene, il luogo degli antifascisti”.

Con Giovanni Bloisi c’è Marco Bertola, presidente Anpi di Gaggiano, in provincia di Milano. Primo viaggio con il ciclista della memoria? “Con Giovanni è la prima volta, ma io faccio cicloturismo da un po’ di tempo e nei miei viaggi turistici ho sempre però cercato i monumenti, le targhe per capire cosa era successo nel territorio, conoscere i personaggi a cui erano dedicate. Infatti mi sono inventato un evento che facciamo con la nostra sezione di Gaggiano: “La memoria non va in vacanza”. Chiediamo ai nostri iscritti di inviarci le foto di targhe e monumenti che incontrano nei luoghi delle loro vacanze. Poi a settembre organizziamo una serata dedicata a questo per raccontarci quello che abbiamo visto e scoperto con le nostre ricerche”.

Giovanni Bloisi in una delle sue cicloescursioni antifasciste

Ora nel viaggio della memoria quale emozione provi? “Non conoscevo Giovanni, ma seguivo i suoi viaggi su Facebook. Quest’anno ho visto che aveva organizzato il viaggio in memoria degli ideali dell’Unione Europea e ho deciso di contattarlo. Giovanni è stato subito contento di avere la mia compagnia nel viaggio. Mi fa molto piacere perché è una grande persona e ho molto da imparare da lui. E tra l’altro ho potuto verificare personalmente che non è per niente vero quello che si dice dei giovani e del loro disinteresse. Ne abbiamo incontrati moltissimi; se li sai coinvolgere, danno tanto”.

La struttura di Santo Stefano dove sono stati carcerati gli antifascisti

L’emozione a Ventotene? “Era la prima volta che andavo a Ventotene. Ho fatto una foto appena arrivati e mi sono chiesto, ma come è possibile che su questo scoglio nel Tirreno sia potuta nascere un’idea così incredibile come quella di Europa unita. E poi quando sei lì senti proprio nell’aria questo senso di libertà anche vedendo tutte le targhe, come quelle che ricordano la mensa gestita da Pertini. Poi il fatto di avere sempre di fronte l’isola di Santo Stefano con il carcere ti porta a ripensare a quella storia incredibile, penso unica nel mondo. Per questo l’obiettivo del nostro viaggio per l’Italia è quello di rinnovare ancora di più la memoria di quei fatti e degli ideali antifascisti. Siamo anche molto contenti per il modo in cui siamo accolti ovunque. Oggi per esempio abbiamo incontrato una scolaresca presso la sede della Comunità europea e i ragazzi ci hanno fatto tante domande. Dobbiamo puntare sui giovani che sono il futuro”.

Tra le tante tappe del viaggio ci sarà anche Marzabotto? “Sì, anche lì, come per ogni tappa avremo un evento programmato, con l’Anpi e altre associazioni. Un altro evento importante sarà quello di Forlì organizzato dai giovani federalisti con 4.000 ragazzi che arriveranno da tutta Europa. Ci sarà un altro evento importante a Milano al Vigorelli e poi l’evento conclusivo al Mortirolo dove ci sono due panchine una dedicata all’Unione Europea e l’ltra a Sassoli. Passeremo anche per i nostri paesi di origine, allora lì ci sarà proprio la banda ad accoglierci. Ma la tappa di Marzabotto sarà molto importante perché quest’anno ricorrono gli 80 anni dalla strage”.