
I fatti risalgono a 4 anni fa, il 28 aprile, giorno della morte di Mussolini era stato pubblicato un necrologio sulla stampa locale (“Sei sempre nei nostri cuori”), poi il cosiddetto momento di preghiera al cimitero cittadino era divenuto, secondo i giudici, una riunione pubblica in cui «si compivano manifestazioni esteriori e ostentavano emblemi e simboli riconducibili al disciolto partito fascista». Durante il raduno era stata esposta la bandiera della Rsi e al grido di “camerati attenti”, seguito da “camerata Benito Mussolini”, ripetuto per tre volte, era stato risposto “presente”, facendo il saluto romano.

L’Anpi di Vicenza aveva presentato un esposto, sostenendo che il testo dell’elogio funebre conteneva una “esaltazione del principale esponente del fascismo”, mentre la manifestazione aveva evidenti contenuti di apologia del reato in violazione della legge del 1952, ribadita dalla legge Mancino del 1993.
Pubblicato giovedì 13 Gennaio 2022
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