Il manifesto “incriminato” esposto dal panificio “Assalto ai forni” di Ascoli Piceno

È arrivato anche in Inghilterra il messaggio della fornaia di Ascoli Piceno che nella ricorrenza della Festa della Liberazione del 25 aprile aveva esposto uno striscione con la scritta “Buono come il pane. Bello come l’antifascismo”. Per questo gesto di solidarietà in memoria anche di parenti partigiani, Lorenza Roiati è stata interpellata due volte dalla polizia locale. Agenti in borghese hanno voluto identificarla invitandola a prendere la responsabilità per quelle parole spiegate davanti al suo negozio. Ha chiarito la sua posizione filmando la scena, preoccupata soprattutto di sapere da chi avevano ricevuto l’ordine di intervenire. Rileggiamo la scritta: “25 aprile. Buono come il pane. Bello come l’antifascismo”. Qualche infrazione alla legge? Qualche disturbo all’ordine pubblico?

Linthorpe Road, una via di Middlesbrough

Ho riacceso l’immagine di quello striscione mentre ero sul treno che mi portava a Middlesborough, cittadina nella contea dello Yorkshire a 349 chilometri a nord di Londra. Fino a pochi mesi fa non mi sarei mai immaginato di trovarmi incaricato di portare la parola dell’Anpi in quella parte del Regno Unito. Ma la sezione londinese si è fatta strada in questi ultimi tempi incentivando nuovi contatti: Edimburgo, Dundee, Belfast, Manchester e adesso Middlesborough. Fa un po’ di meraviglia vedere il presidente della sezione, Simone Rossi, agire su zoom da Londra tra interlocutori come fosse allacciato a tutto il Paese, salvo il Galles, ma è probabilmente solo questione di tempo.

Lo scrittore e militante antifascista Tony Fox

L’invito alla riunione di Middlesborough è arrivato da Tony Fox, scrittore e giornalista, oltre che stagionato attivista antifascista. È tra i fondatori di un’organizzazione locale chiamata North East Volunteers for Liberty. All’arrivo mi ha portato in un pub. “Guardati intorno ­– ha detto – cosa ne pensi?”. Sul muro di mattoni nel frequentatissimo cortile ho visto una riproduzione della Guernica di Picasso completa di scritta per ricordare i Caduti inglesi delle Brigate Internazionali. “È ancora fresca”, ha sorriso visibilmente orgoglioso, “ci stiamo dando da fare”. Mi è venuto da pensare se c’è mai stato in Italia qualcuno che abbia piazzato la Guernica davanti ai clienti di un bar o caffè in memoria dei Caduti italiani delle Brigate Internazionali che non sono certo mancati.

Tony ha spiegato come gli è parso opportuno chiedere all’Anpi di Londra di inviare un rappresentante allo scopo di illustrare la Resistenza in Italia nella prospettiva di coordinare insieme future attività culturali all’insegna dell’antifascismo e dar vita a una sezione Anpi locale.

Panoramica di Stockton on Tees

Ci sono radici italiane nella zona intorno a Middlesborough che comprende anche Stockton-on-Tees con il suo porto. Durante la prima metà del secolo scorso giunsero dall’Italia immigrati che si occupavano principalmente di attività nel settore alimentare con ristoranti, gelaterie e negozi che a tutt’oggi portano nomi italiani. Tra loro c’erano anche dei mosaicisti. Componevano sui marciapiedi immagini di prodotti o logo che sono ancora perfettamente conservati.

Saluto fascista a Maidstone

Questa presenza italiana a Middlesborough non ha lasciato cattivi ricordi. A differenza di quanto avveniva nelle maggiori città del Regno Unito – Cardiff, Southampton, Liverpool, Glasgow, Birmingham, Dundee, Edimburgo ecc.– dove sotto la spinta della sezione londinese del partito fascista fondata nel dicembre del 1921 le comunità di italiani erano annesse sotto il controllo del fascio, a Middlesborough si poteva vivere relativamente al riparo da forti pressioni. Pur tenuti sotto osservazione da ambasciata, consolato e partito fascista, gli italiani in questa zona potevano esimersi dal sentirsi obbligati a dimostrare attiva partecipazione a manifestazioni col braccio alzato come avveniva altrove. Forse è per questo che a Middlesborough e dintorni non si hanno troppi ricordi di italiani in camicia nera.

Casa del fascio di Londra, bambini che suonano

Di fatto, nella sala della riunione ho parlato a un pubblico interamente inglese. Ci sono abituato. Ma quando il tema tocca la Seconda Guerra Mondiale continuo a sentirmi segnato dalla consapevolezza che mi rivolgo a rappresentanti di una nazione che ha lasciato migliaia di Caduti sul fronte italiano, circa 50.000 volendo contare anche i soldati del Commonweath. Mi pare d’obbligo rammentare per prima cosa la pugnalata alle spalle che Mussolini diede all’Inghilterra quel 10 giugno del 1940 e la sua codardia nell’aspettare il momento in cui la Germania pareva già vincitrice con la prospettiva di un cospicuo bottino da dividere.

Per il fascismo, l’Inghilterra era “La perfida Albione”

Dopo aver illustrato la storia della Resistenza tra il 1943 e il 1945 e il ruolo dei partigiani nel coordinare operazioni in contatto con le Forze Alleate e gli agenti del SOE inglese, (Special Operation Executive), che venivano paracadutati dietro le linee del fronte per preparare il terreno all’avanzata delle truppe, mi sono soffermato sul fascismo del dopoguerra mai morto, anzi, alimentato e rinvigorito da manovre politiche e revisionismo storico. Ho finito col citare alcuni aspetti contemporanei delle attività di gruppi dell’estrema destra mostrando il filmato di una manifestazione a Milano durante la quale è stato fatto il saluto nazifascista. Non quello “romano” che non esiste.

Milano, commemorazione di Sergio Ramelli, studente e militante del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile dell’Msi – che il 29 aprile del 1975 fu ucciso da alcuni militanti di sinistra. Una scena che si ripete ormai ogni anno (Imagoeconomica, Marco Cremonesi)

In contrapposizione, ho raccontato l’episodio della fornaia di Ascoli spiegando il significato della scritta sullo striscione. Tradotte le parole in inglese è scoppiato un applauso in sala a lei diretto, seguito da un momento di stupore quando ho spiegato il seguito con l’intervento della polizia e la richiesta di documenti di identità, quasi avesse commesso una sorta di offesa o azione punibile. “Nella prossima occasione del 25 aprile manderemo alla fornaia un messaggio di sostegno da Middlesborough lasciando a lei di decidere se esporlo in vetrina – ha detto Tony – se potessimo farlo compreremmo volentieri pane dal suo forno”.

Il poeta Harry Gallagher ha scritto una poesia per la fornaia antifascista Lorenza Roiati

In sala c’era anche un noto poeta, Harry Gallagher, che si è mostrato impressionato dall’episodio. Al termine del suo intervento con recita di poesie in parte dedicate ai Caduti delle Brigate Internazionali in Spagna, ha detto di sentirsi ispirato dal gesto della fornaia italiana da volerle dedicare alcuni versi. “Se le piaceranno mi auguro che li esponga accanto al suo buon pane a ricordo dei soldati inglesi e di tanti altri Paesi che persero la vita per liberare l’Italia”.

Lorenza Roiati con Anpi (foto Anpi Ascoli, che ringraziamo)

Mi ha mandato la poesia. Si capisce fin dai primi versi che a colpirlo è stata l’immagine del pane, fonte di vita, tanto da essere considerato perfino sacro. Alle mani della fornaia, abbassate e congiunte per impastare amore nel pane, contrappone quelle alzate dai nazifascisti di oggi per omaggiare persecutori che infliggevano incubi ai loro nonni. Nei versi, la fornaia impasta nel pane la storia e il suo pensiero. Ci mette l’antifascismo come ingrediente di cui conosce la necessità con buona dose di opposizione quotidiana. Perché sa che all’angolo, in abiti moderni e con linguaggi persuasivi, rispuntano le stesse forze che hanno falciato via la libertà e trascinato milioni di persone verso la morte. È cosciente che ci sono menti al lavoro su un altro nutrimento che Mussolini chiamava Forza con impasto di violenza.

Il Vallo Adriano

Alcuni versi necessitano interpretazione. Contro il fascismo il poeta urge opposizione “forte come un muro di imperatore romano”. Allude al muro di oltre cento chilometri non lontano da dove abita che fu costruito sotto l’imperatore Adriano e che continua a essere visitato da milioni di persone che ne affiancano tratti camminando. Più che simboleggiare il punto dove la forza dell’invasione romana dovette fermarsi davanti all’opposizione, nel suo impasto di terra e di roccia oggi la costruzione evoca massiccia resistenza permanente.

All’iniziativa di Middlesborough (foto North East Volunteers for Liberty, che ringraziamo) 

E come si può rendere in italiano l’ossimoro della preghiera in lotta? “Give us this day/our daily bread/shared equally around/as we beat back the crowd”. Basta tradurre “Dacci oggi il nostro pane quotidiano condiviso intorno mente respingiamo la folla”? No, perché il termine crowd/folla allude a potere collettivo in senso di minaccia alla libertà di movimento o di espressione. Ho scelto “mentre respingiamo la brigata” con il richiamo alle brigate nere. Le poesie di Gallagher finiscono sempre pubblicate per cui The Baker’s Prayer, la preghiera della fornaia, per essere capita necessiterà una spiegazione a piè pagina. Ci saranno dunque il nome di Lorenza Roiati e il riferimento al suo gesto per il 25 aprile, evento di cui francamente in Inghilterra raramente si parla.

Gabriele Mucchi – Partigiani sull’Atlante – 1959

Così la poesia canta la Resistenza, insegna e vigila. È già un bel risultato. Cercare di andare oltre e rendere intelleggibile all’estero il senso storico-ambientale della lotta partigiana e il suo perdurare è quasi impossibile. A Middlesborough ci ho riprovato. “Questi piedi che mi hanno portato davanti a voi hanno toccato la terra dei sentieri di montagna negli Appennini romagnoli da dove provengo”, ho detto “mi hanno portato a visitare i luoghi dove operavano i partigiani nei tratti tra i boschi da un podere all’altro dove potevano fidarsi dei contadini, trovare rifugio, sfamarsi.”

Predappio, Casa del fascio con il sentiero

Approfittando dell’ascolto ho aggiunto che è stato proprio il significato italianissimo del sentiero del partigiano che alcuni anni mi ha indotto a scrivere al sindaco di Predappio per proporgli una modifica alla locale casa del fascio che fu inaugurata nella settimana del bombardamento di Guernica e che oggi pare ridotta a sorta di rudere. “Facciamola vivere – gli ho scritto –,  dividiamola a metà e facciamo passare al centro da una parte all’altra un semplice sentiero coperto d’erba”. Ho visto tra il pubblico di Middlesborough qualche faccia perplessa, forse commossa. La poesia porta lontano.

Alfio Bernabei, Anpi Londra, è autore di “Esuli ed emigrati italiani nel Regno Unito 1920-1940” (Mursia) e del romanzo storico “Lestate prima di domani” (Castelvecchi)


La poesia di Harry Gallagher
The Baker’s Prayer

Give us this day/our daily bread/and bless the lady baker/who makes it so perfect,/risen with love/in the face of fascists,/arms raised in the air,/saluting the foes/of their grand daddies’ nightmares./

Give us this day/one brave human being/who knows all the ingredients/to the bread of life:/the wheat off the land/shared out among people/heaven’s fat raindrops/a pinch of salt/a wink of yeast/a blaze of the sun/a smidgen of patience/a big dollop of care/all keeping us from hunger/as we stand strong as/a Roman Emperor’s wall/

Give us this day/our daily bread/shared equally around/as we beat back the crowd/Meld us together/as one kin, one clan/one movement, one wall/No Pasaran!

La preghiera del forno

Dacci oggi/il nostro pane quotidiano/e benedici la fornaia/che lo fa così perfetto/lievitato con amore/di fronte a dei fascisti/braccia alzate in aria/per salutare i nemici/incubi dei loro nonni/

Dacci oggi/un essere umano coraggioso/che conosce tutti gli ingredienti/del pane della vita/il grano dalla terra/condiviso tra la gente/grosse gocce dal cielo/un pizzico di sale/un po’ di lievito/un raggio di sole/un’infarinata di pazienza/una bella cucchiaiata di attenzione/l’insieme per proteggerci dalla fame/mentre forti ci teniamo/come muro d’imperatore romano/

Dacci oggi/il nostro pane quotidiano/condiviso a tutti intorno/mentre respingiamo la brigata/Impastaci insieme/come tutti parenti, tutti una famiglia/un solo movimento, un solo muro/No pasaran!

(Traduzione di Alfio Bernabei)