L’amministrazione comunale di Ciampino, cittadina alle porte della Capitale, guidata dalla sindaca di centro-destra Daniela Ballico, avrebbe deciso di cambiare il nome alla biblioteca comunale “Pier Paolo Pasolini”.
È quanto emerso da un incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra il “Comitato attivo per la Biblioteca”, un collegio civico che ha a cuore le sorti della biblioteca comunale e lavora per il suo miglioramento, e il consigliere Di Luca, delegato dalla prima cittadina alla cura del patrimonio librario.
Ma non finirebbe qui il disegno riformatore della giunta trainata da Fratelli d’Italia.
Nel mirino ci sarebbe, infatti, oltre al nome del grande intellettuale artista, anche quello cui è intitolata la sala consiliare: Pietro Nenni, esponente antifascista e partigiano, padre costituente e ministro della Repubblica.
Nonostante non ci sia notizia alcuna sui nomi alternativi della biblioteca e dell’aula del parlamento cittadino, l’intenzione di modificare non sarebbe in discussione. Nessuna smentita è arrivata da parte della sindaca.
Intanto tutte le opposizioni in consiglio comunale (Pd, M5S, liste civiche) e l’Anpi di Ciampino promettono di dare battaglia.
«Grande orgoglio – scrive in una nota la sezione dei partigiani “Corradino Alunni e Giovanni Brecciaroli” – rappresenta la biblioteca comunale intitolata ad una grande figura di spicco del Novecento come Pier Paolo Pasolini, intellettuale italiano, che scrisse sulla nostra città ed insegnò nella scuola media parificata “Francesco Petrarca” all’epoca su via Principessa Pignatelli – prosegue l’Anpi di Ciampino –. La nostra associazione si opporrà con forza e determinazione a qualsiasi tentativo di cambiamento venga fatto in tal senso ed invita sin da ora l’Amministrazione comunale a chiarire pubblicamente la questione».
La lista civica di opposizione “Diritti in Comune” pone invece l’accento sul disegno che ci sarebbe dietro alla nuova intitolazione della biblioteca con una nota del consigliere Porchetta, che denuncia «sembra che la giunta abbia intenzione di barattare l’arredamento delle futura biblioteca con la dismissione di uno dei pochi spazi pubblici a disposizione, la Galleria d’arte contemporanea, che attualmente ospita la biblioteca e che sarà convertita in uffici bancari».
Dura anche la reazione del Partito democratico locale: «La mancanza di cultura istituzionale di questa maggioranza di destra che governa la nostra città è disarmante. Il passato e la storia della nostra città non si cancella, pensino a governare il presente e a ridare piuttosto alla sala Nenni dignità, convochino il consiglio comunale in presenza!». Il capogruppo dei democratici, Marco Pazienza, aggiunge: «è grave venire a conoscenza, al di la delle valutazioni politiche, che si sarebbe già individuato un soggetto al quale affidare un bene pubblico senza uno straccio di manifestazione di interesse e senza alcun bando ufficiale».
Insomma, in attesa di una presa di posizione ufficiale e pubblica della giunta comunale di Ciampino, le acque sembrano tutt’altro che calme ed è sicuro che la sindaca dovrà faticare non poco per portare a termine il suo progetto.
Pubblicato venerdì 25 Settembre 2020
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