Una casa marchiata da una stella di David e vergata da un insulto antisemita. Accade nel centro storico di Crotone, dove in tempi remoti esisteva un quartiere ebraico. La condanna dell’Anpi provinciale: un segnale, grave, di quanto la criminale ideologia nazifascista sia tornata a farsi largo
Lo scorso 20 luglio, un cittadino di Crotone ha segnalato alla nostra sezione Anpi una scritta gravemente discriminatoria accompagnata da una stella di David. Il simbolo dell’antisemitismo nazista campeggiava sul muro di un’abitazione del centro storico della città calabrese. Ad oggi, non sappiamo con quanta consapevolezza l’autore abbia compiuto questo gesto; ciò che ci preme sottolineare, però, è il significato che rievoca. Se il linguaggio e i simboli hanno grande potere evocativo, la scritta comparsa su quel muro di Crotone fa immediatamente pensare a forme gravi di discriminazione e disprezzo verso scelte individuali, che attengono alla sfera delle libertà personali.
C’è stato un tempo nella storia dell’umanità a noi non troppo lontano, in cui il termine ebreo trascinava immediatamente nel linguaggio antisemita, trovando corrispondenza nei concetti di discriminazione e persecuzione, fino a raggiungere l’obiettivo dell’estinzione della “razza”. Oggi constatiamo che non solo nei confronti dell’ebraismo, ma anche nei confronti di origini e scelte personali (come preferenze sessuali e orientamento religioso), esistono individui che palesano con violenza intolleranza e discriminazione.
Il sociologo Zygmunt Bauman (wikipedia)
Come insegna il sociologo Bauman, le pulsioni degli esseri umani non cambiano, quelle di ieri sono le stesse che provano gli uomini e le donne di oggi, ciò che cambia sono i contesti. E il nostro contesto è frutto di un profondo cambiamento sociale e politico rispetto al ventennio fascista, nato dalla scelta coraggiosa e dal sacrificio di uomini e donne che hanno creato un Paese democratico, realizzando un documento di altissimo valore come la nostra Carta Costituzionale.
La scritta apparsa a gennaio dell’anno scorso a Mondovì (CN), sulla porta di casa di una ex deportata
Pertanto, tornando a fatti che ancora sono sintomo di rigurgiti fascisti e antisemiti o di intolleranza e discriminazione sociale, pensiamo che la noncuranza degli accadimenti o l’indifferenza non siano strumento utile al concetto di cittadinanza attiva di cui sempre più spesso si parla. Consideriamo piuttosto la segnalazione di fatti del genere come atti di coscienza civile e che delineano forme corrette di denuncia sociale, utili a leggere e comprendere meglio la realtà che ci circonda. Contesti nei quali si incastrano le esistenze di esseri umani che non sono poi così diversi dai loro padri nei sentimenti e nelle pulsioni.
Ecco perché discriminazione, xenofobia e razzismo non sono pienamente relegabili al passato, ma sono fenomeni che continuiamo e continueremo a incontrare, se non contribuiremo a dare voce alla verità. Primo Levi considerava ingiusto parlare di una responsabilità collettiva del popolo tedesco nei confronti delle persecuzioni degli ebrei: tuttavia, come non considerare il fatto che “molti parteciparono a quella colpa”? Vogliamo fare nostre le parole di Primo Levi e continuare a dire la verità, ribadendo che i simboli discriminatori, a prescindere da dove, come e quando vengono esibiti, hanno una violenza intrinseca e sono tutti da condannare e respingere con la stessa determinazione.
Perciò sottolineiamo che la nostra capacità di esprimere qualità culturale e civile e di costruire comunità progredite si misura anche sul dissenso e sull’indignazione davanti a ciò che offende la dignità e l’intelligenza della persona.
Giusy Acri, Anpi provinciale Crotone
Pubblicato lunedì 26 Luglio 2021
Stampato il 05/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/la-banalita-del-male-in-una-scritta/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Nel Paese ancora occupato, l’Associazione è riconosciuta degna di tutela giuridica pubblica. Il primo Statuto. Le preoccupazioni degli Alleati e del Governo provvisorio italiano per il futuro ritorno alla vita quotidiana di chi stava combattendo il nazi-fascismo. Comincia la lunga strada dei riconoscimenti ai partigiani
Con il crollo del nazismo molti giovani di questa religione fecero ritorno alle loro case solo per scoprire che uno o entrambi i genitori, così come eventuali loro fratelli e sorelle più grandi, erano morti di stenti nei lager o erano stati giustiziati
Accade nella città Medaglia d’Oro della Resistenza, che pagò con 1.863 morti e oltre 2.250 deportati il contributo alla lotta, e dove, unico caso europeo, gli occupanti tedeschi si arresero ai partigiani. L’Anpi provinciale: “gesto esecrabile, offende la memoria delle migliaia di vittime della violenza nazifascista”. Ma la Giunta: “Un equivoco”, e si scusa. A Ravenna, intanto, per l’anniversario della Liberazione, si è impedito all’associazione di deporre una corona durante la cerimonia. Il presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, sui due episodi: “Denuncio con allarme i tanti segnali di svolta autoritaria in corso nel Paese e rivolgo un appello alle forze democratiche e ai cittadini perché si faccia rete di contrasto e concreta opposizione a questo traumatico degrado civile e morale”
Henry Kissinger, ex segretario di Stato degli Usa, è morto all’età di cento anni. Fu fautore del dialogo con la Cina e del ritiro dal Vietnam, ultimamente anche sostenitore di un accordo tra Russia e Ucraina. Difficile però dimenticare che con le amministrazioni Nixon e Ford rappresentò il paradigma di una concezione della politica in cui la lotta al comunismo giustificava ogni tipo di intervento, compreso l’appoggio al Cile di Pinochet e alle dittature militari in Argentina e Brasile
Dedicato a studenti e associazioni giovanili della Regione, che potranno scegliere di realizzare un elaborato tra prose, poesie, grafici, disegni, pitture, corti cinematografici, spot, canzoni. C’è tempo fino al 24 febbraio 2024. L’iniziativa è promossa da Cgil Campania, Anpi, Libera, Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Arci, Legambiente, la rivista Infinitimondi e il Centro di Promozione Culturale Insieme. La premiazione il 25 aprile. Nell’articolo il bando
Nella prima volta da regista. “C’è ancora domani” parla di storia e del nostro presente. Il filo conduttore è la battaglia contro il patriarcato, la violenza sulle donne e per l’emancipazione. E prova a indicare una strada: “Che partecipazione certo è libertà. Ma è pure resistenza”
Calvino ha scritto: “l’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui”. Si chiama Gaza, credo. È il luogo del dolore
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