
Nella città di Aversa, in un luminoso pomeriggio di fine settmbre, presso l’albero monumentale della legalità nella piazza intitolata a don Peppe Diana, è nato un nuovo presidio di antifascismo, resistenza e democrazia. È stata infatti inaugurata la nuova sezione Anpi, “Zelinda Resca” (nome di battaglia Lulù).

È stato un momento di grande gioia condiviso con le antifasciste e gli antifascisti della città normanna, che ci hanno creduto e che in questi mesi hanno lavorato affinché questo momento fosse possibile, con le delegazioni delle altre sezioni Anpi dell’agro aversano (rappresentate dai compagni Giovanni Fiorito della sezione di Orta di Atella “Lidia Menapace” e Luigi Alma e Gino Parisini della sezione di Cesa “Nicola Verde”), con il comitato provinciale di Caserta (rappresentato dal presidente Francesco Madonna, dalla vicepresidente Sabina Martino de Carles e dal compagno Agostino Morgillo (già storico presidente del comitato provinciale casertano). L’iniziativa si è svolta alla presenza di Vicenzo Calò, membro della segretaria nazionale Anpi e responsabile per il Sud.

Sono questi i momenti che danno senso profondo all’impegno convinto, quotidiano e costante di chi rappresenta a tutti i livelli l’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia: accompagnare, sostenere e dare voce, casa, agibilità e prospettiva a tutte le cittadine e i cittadini del nostro Paese che decidono di impegnarsi, uscendo dall’isolamento e dall’individualismo, e fare la “propria parte”. Così è stato ad Aversa, dando vita al sogno che un piccolo gruppetto, ospitato nella libreria “Il Dono”, una sera di diversi mesi fa aveva iniziato a coltivare.

Una nuova sezione è un presidio di antifascismo e resistenza, ogni giorno più necessario in un mondo che sembra di nuovo affascinato dai nazionalismi, da insaziabili militarismi, dall’arroganza e dalla prepotenza dei potenti, dalla persecuzione dei deboli e delle minoranze: un brutto film purtroppo già visto, che talvolta viene rappresentato con le stesse dinamiche, le stesse liturgie e anche con la stessa fisicità; interpretato da personaggi senza memoria della storia e immemori del sacrificio di milioni di donne e di uomini che ottanta anni fa hanno lottato per un mondo di pace, di giustizia e di uguaglianza.
È stato un momento di festa, rallegrato dalla splendida esibizione di Vincenzo Viglione, Veronica Mele e Giorgio Migliore, con una splendida interpretazione di Bella Ciao ad apertura dei lavori. È stato soprattutto un momento di confronto e riflessione con gli interventi di molti dei presenti, che hanno sottolineato la preoccupante situazione del nostro Paese e dell’intero pianeta, attraversato da venti di guerra e da nostalgie fasciste sempre più arrembanti, dal rischio di un nuovo conflitto bellico che si estenda a tutta la comunità internazionale, a partire dal fronte russo-ucraino.
È stato poi ricordato l’enorme sforzo che Anpi sta compiendo per dare forza alla mobilitazione nazionale e internazionale per la pace in Palestina e la fine del genocidio del popolo palestinese, perpetrano dal governo dello Stato di Israele, guidato da Netanyahu. L’Anpi oggi, come ieri, ha un ruolo politico nello scenario nazionale, che nulla ha a che vedere con la contiguità con questo o quell’altro partito, ma che prende sostanza nella difesa della memoria della Resistenza e della Lotta di Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo contro ogni tentativo di revisionismo o riabilitazione di chi era dalla “parte sbagliata” della Storia.
L’Anpi ha il compito di far riscoprire ogni giorno il gioiello della nostra Carta Costituzionale, sintesi perfetta e moderna di tutti gli aneliti di libertà, giustizia e solidarietà delle madri e dei padri costituenti, opponendosi a qualunque disegno volto a smontarla pezzo per pezzo, riforma per riforma, da parte di chi non ha mai creduto nella democrazia pur godendone. È stata poi una giornata di grande scoperta: l’intitolazione della sezione di Aversa a Zelinda Resca, staffetta partigiana sulle colline romagnole, fa tornare alla luce le vicende dei clamorosi processi contro la Resistenza e l’ingiusta detenzione di tante antifasciste e antifascisti negli ospedali psichiatrici, come quello della città normanna.
Zelinda, imprigionata e torturata dai nazifascisti a Bologna, nel 1950 venne infatti arrestata e giudicata con procedimento penale, con l’accusa di aver commesso nell’immediato dopoguerra reati a sfondo politico. Condannata nel 1951, trascorse tre anni in detenzione, prima nel carcere di San Giovanni a Monte, e poi nel manicomio criminale di Aversa. Dove rimase fino alla fine del 1953, rilasciata dopo essere stata assolta in appello.
Questa storia da riprendere e far conoscere, può aggiungere un altro tassello al lungo e approfondito lavoro che negli ultimi anni è stato fatto per poter raccontare la Resistenza nel Sud Italia, che è costato sangue, martirio e sacrificio di tante donne e tanti uomini che hanno lottato per la libertà. Infine i presenti si sono salutati sulle note dei canti popolari della tradizione della nostra terra, stringendo nelle mani e nel cuore la bandiera della Palestina.
Francesco Madonna, presidente provinciale Anpi di Caserta
Pubblicato lunedì 20 Ottobre 2025
Stampato il 20/10/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/lanpi-continua-a-crescere-nasce-la-sezione-zelinda-resca-di-aversa/