Caneva (Pordenone). Il corteo con Rosy Bindi sembrava non dover finire mai. Migliaia di persone hanno risposto all’appello delle sezioni Anpi del Pordenonese e del Veneto e si sono ritrovate sull’altipiano di Cansiglio – davanti al monumento alla Resistenza che onora 480 partigiani garibaldini, caduti, della divisione Nino Nannetti – per ricordare come vennero sconfitti i rastrellatori nazifascisti l’8 e 9 settembre 1944.
La frase “Siamo tutti antifascisti”, scritta su un grande striscione, ha guidato la manifestazione, patrocinata dai capoluoghi: Pordenone, Belluno, Treviso, Padova, Venezia, Rovigo, Verona, Vicenza con i centri pedemontani.
Tutti hanno espresso vicinanza e affetto alla protagonista dell’orazione finale Rosy Bindi, già ministro, vicepresidente della Camera, giurista e docente universitaria sui temi della legalità. Argomento portante del suo intervento: la Costituzione nata dalla Resistenza in luoghi come il Cansiglio, che oggi a tutti garantisce libertà, difendendo i più deboli e fragili.
Lo speaker Loris Parpinel, presidente dell’Anpi Provinciale di Pordenone, i presidenti Anpi Giuliano Vanier di Treviso e Gino Sperandio di Belluno, e la sindaca di Vittorio Veneto, Mirella Balliana, hanno introdotto l’allocuzione di Rosy Bindi.
. Nel suo intervento Rosy Bindi ha trasmesso a tutti il suo sapere e la sua esperienza politica per un welfare che deve tutelare le persone più fragili, garantendo, quali eccellenze pubbliche: sanità, scuola, cultura e i diritti a una socialità felice soprattutto per le persone anziane e sole.
Rosy Bindi, ha additato l’attuale governo di destra, con le sue nefaste proposte di premierato e autonomia differenziata, come il principale pericolo per la Costituzione e l’ordinamento repubblicano nato dalla Resistenza.
Quindi, quale docente universitaria, allieva del giurista Vittorio Bachelet, assassinato dalle Brigate Rosse, Rosy Bindi, sul monumento alla Resistenza in Cansiglio, ha analizzato la nostra Costituzione soffermandosi sugli articoli più significativi che garantiscono il “ripudio” della guerra, il lavoro, le libertà, l’uguaglianza, le pari opportunità fra uomo e donna, la tutela dei richiedenti asilo e le possibilità per la loro integrazione nella comunità italiana.
“Il futuro del nostro Paese – ha sottolineato Rosy Bindi – può essere garantito, dai punti di vista democratico e demografico, proprio dall’accoglienza dei richiedenti asilo per un futuro multiculturale, multietnico e interreligioso. Rifiutando l’accoglienza, come fanno gli attuali governanti – ha affermato Rosy Bindi – si vota l’Italia a una inesorabile decadenza”.
La manifestazione si è conclusa con tanta gente che, dopo aver abbracciato Rosy Bindi, ha chiesto di essere fotografata assieme a lei.
Sigfrido Cescut
Nella galleria di foto altre immagini della partecipatissima manifestazione
Pubblicato martedì 17 Settembre 2024
Stampato il 07/10/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/ritorno-in-cansiglio-per-ricordare-che-i-rastrellatori-nazifascisti-vennero-sconfitti/