Il 25 aprile Milano è stata attraversata da un grande e unitario corteo di oltre 70.000 persone che ha attraversato le vie del centro cittadino, con la partecipazione di tantissimi giovani.

E dal capoluogo lombardo, la città dove in quel giorno nel ’45 avvenne l’insurrezione contro i nazifascisti, data scelta nel 1949 come festa nazionale, è giunto come sempre a tutto il Paese un forte segnale contro la deriva razzista, xenofoba, antisemita e il rifiorire di movimenti neofascisti e neonazisti.

Nel corso degli interventi ufficiali dal palco di piazza Duomo e nel discorso conclusivo di Carla Nespolo è stato riaffermato come non sia più tollerabile il ripetersi, con frequenza sempre più intensa in tutta Italia, manifestazioni di movimenti neofascisti e neonazisti che, perseguendo la politica della paura e della discriminazione, diffondono il virus della violenza, dell’intolleranza e dell’odio. E che le differenze legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza, stanno diventando sempre di più un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire o individui da emarginare.

È stata inoltre riaffermata la necessità che lo Stato manifesti pienamente la sua natura democratica e antifascista, sciogliendo le organizzazioni neofasciste e neonaziste che si contrappongono ai princìpi sanciti dalla Costituzione repubblicana e alle leggi Scelba e Mancino.

Il motto chiave della mobilitazione del 25 aprile di quest’anno “Per un’Italia e un’Europa pienamente antifasciste” è stato  anche al centro del convegno promosso dall’Anpi provinciale di Milano per sabato 18 maggio a Palazzo Marino, giornata in cui in città si è tenuta  la conclusione, in piazza Duomo, della campagna elettorale della Lega di Salvini per il rinnovo del Parlamento europeo, con rappresentanti di movimenti sovranisti e nazionalisti provenienti da tutta Europa.

Con la nostra iniziativa abbiamo voluto chiamare a riflettere sul preoccupante ripresentarsi dei nazionalismi all’origine della Prima e della Seconda guerra mondiale, e sui pericoli che la nostra stessa democrazia, faticosamente riconquistata dalla Resistenza italiana ed europea, può ancora correre.

Roberto Cenati, del Comitato nazionale, presidente provinciale Anpi Milano