Una foto di gruppo dell’incontro

Presso la Biblioteca comunale Riccardo Morandi di Colleferro, il 5 aprile scorso si è svolto il convegno “Donne per la democrazia: il ruolo della donna nella costruzione dei diritti”. Un’iniziativa importante, volta a onorare e mettere in luce il protagonismo delle donne nell’edificazione di un’Italia democratica e più giusta. Il convegno, aperto alla cittadinanza, è stato organizzato all’interno del Pcto (Percorsi per competenze trasversali e l’orientamento) su “Donne e politica. La partecipazione delle donne nella costruzione della democrazia”.

La prima tappa di questo progetto è stata individuare leggi a tutela delle donne, e riflettere su quanto sia stato notevole l’impatto che esse hanno avuto nella storia italiana. In un secondo momento, è stato organizzato il convegno “Donne per la democrazia”, dalla scelta delle relatrici, alla progettazione della locandina, all’individuazione del luogo migliore in cui svolgere l’iniziativa. L’incontro è stato reso possibile grazie ai patrocini, che ci hanno sostenuto nel nostro percorso: Fondazione Nilde Iotti, Anpi Colleferro “La staffetta partigiana”, il Comune di Colleferro, la rivista NoiDonne e l’Università di Cassino e del Lazio meridionale.

Da sinistra: Valeria Fedeli, Tiziana Bartolini, Fiorenza Tarricone, Alessandra Rea, Antonio Sapone

Gli interventi della direttrice di NoiDonne, Tiziana Bartolini, dell’ex ministra del Miur Valeria Fedeli, della dottoressa in linguistica Alessandra Rea e della professoressa Fiorenza Taricone, ordinaria di Pensiero politico e questione femminile presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, sono stati estremamente interessanti e fonte di confronto e crescita. Un ringraziamento particolare va a tutti i partecipanti: in particolare alle classi del Liceo Scientifico e del Liceo Linguistico, rappresentate dalla 5D e 5N, per il supporto datoci con la loro presenza, al dirigente scolastico Antonio Sapone, alle istituzioni comunali, rappresentate dall’assessora Diana Stanzani e dal sindaco Pierluigi Sanna e alle nostre insegnanti, Sara Lanna e Amalia Perfetti, che ci hanno seguito e supportato in questo stimolante percorso.

La locandina dell’iniziativa

L’incontro si è aperto con un “minuto di rumore”, un gesto simbolico per manifestare dolore e indignazione contro la lunga e dolorosa catena di femminicidi che continua a colpire il nostro Paese. Alla luce degli ultimi casi di cronaca, si è avvertita forte l’urgenza di una risposta collettiva. Il sindaco Sanna ha sottolineato l’importanza di “un riarmo alla conoscenza, all’educazione e alla cultura” per scardinare l’impostazione patriarcale radicata nella nostra società. Purtroppo “il patriarcato è in perfetta salute”, come ha incisivamente chiosato la professoressa Taricone.

Da sinistra: Valeria Fedeli, Tiziana Bartolini, Fiorenza Tarricone, Alessandra Rea

Le relatrici hanno esposto il tragitto storico e politico che le donne hanno percorso dalla stesura della nostra Costituzione: è un dovere civile e morale non condannare le 21 Madri Costituenti a una damnatio memoriae, dimenticate purtroppo per troppo tempo tra 556 costituenti uomini. Questo percorso di emancipazione, che affonda le radici nella Resistenza e nella Liberazione, vede da oltre 80 anni le donne protagoniste. Un impegno documentato e valorizzato dalla rivista NoiDonne, diretta da Tiziana Bartolini, che ha raccontato il cammino percorso delle donne nella vita politica, sociale e culturale del nostro Paese. Come ha ricordato la dottoressa Rea, il cambiamento deve partire dalla quotidianità, dalle azioni e soprattutto dal linguaggio. Non si tratta di un problema grammaticale, in quanto esistono nomi simmetrici, ma di un ostacolo sociale. Il linguaggio crea la realtà: solo ciò che è nominato esiste. Tutto ciò che resta senza nome, come ha sottolineato Fiorenza Taricone, resta “una res”.

L’intervento dell’ex ministra Valeria Fedeli

È stato, inoltre, affrontato dalla ex ministra del Miur Valeria Fedeli il tema della necessità di politiche trasversali. La lotta per i diritti delle donne non può prescindere da un’analisi più ampia, che tenga conto di come le discriminazioni di genere si intreccino con quelle di tipo razziale, sociale ed economico. Prevenire, tutelare e reprimere devono essere azioni simultanee, parte di un impegno politico che non può essere lasciato al caso o al qualunquismo, spesso tanto comodo quanto dannoso.

Un altro momento dell’incontro

“No è no” non è solo uno slogan, ma un principio inviolabile, una dichiarazione di autodeterminazione che deve essere compresa, rispettata e difesa in ogni ambito. Tuttavia, i diritti non sono mai conquistati una volta per tutte, e non si difendono da soli. Servono memoria, impegno, azione e partecipazione. La democrazia si costruisce ogni giorno soprattutto attraverso lo sguardo e la voce delle donne.

A cura di Riccardo Gentili, Aurora Romiti e Sofia Trulli della redazione della 5S del Liceo Marconi di Colleferro