La presidente nazionale Anpi Carla Nespolo durante l’iniziativa a Catanzaro

«L’Anpi è stata in questi anni un presidio prezioso per la difesa della democrazia, per i valori della Resistenza, per fare argine al neofascismo e al razzismo». Inizia così, con queste parole di saluto del presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, la manifestazione/convegno col doppio titolo: “L’Umanità al potere – Migranti: costruiamo ponti non muri”.

Il 20 ottobre scorso, nella bella sala del Museo storico e militare (Musmi), al centro del grande Parco della biodiversità di Catanzaro, tantissime persone, donne e uomini di ogni età si sono ritrovati per condividere insieme ai relatori e alla presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo una serata di approfondimento sulle politiche migratorie. Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, la vicenda Riace con il suo sindaco Mimmo Lucano è rimasta sempre in primo piano.

Solo 4 giorni prima, nel giorno delle decisioni del Tribunale del riesame sugli arresti del sindaco, l’Anpi di Catanzaro aveva organizzato un’altra giornata in sostegno della Comunità di Riace. Il convegno del 20, invece, nella consapevolezza che le battaglie contro le decisioni governative in tema di politiche migratorie, contro il clima di odio e di paura ogni giorno alimentato da varie forze politiche col ministro degli Interni capofila, ha voluto soffermarsi su aspetti specifici.

Sala gremita al Musmi. In prima fila al centro il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno; accanto, il coordinatore Anpi Area Sud, Vincenzo Calò

Non era facile condensare e argomentare fatti complessi in interventi di 15 minuti o poco più. Eppure la costituzionalista dell’Università della Calabria Donatella Loprieno, don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud, e il sociologo Charlie Barnao hanno saputo realizzare l’impossibile.

Loprieno ha tracciato in maniera chiarissima la situazione dopo l’approvazione del decreto Salvini su migranti e sicurezza. Al di là di tutti i profili di incostituzionalità, la cosa più grave – ha sottolineato – è aver fatto finta che la Costituzione non esiste. Dimenticando colpevolmente il perché i Costituenti vollero scrivere l’art. 10 o l’art. 2 con al centro il riconoscimento inviolabile dei diritti della persona umana. Lo spirito delle madri e dei padri costituenti è stato proprio questo, accogliere chi fugge perché è una risorsa. Se smarriamo il senso dello stare insieme non saremo all’altezza del sogno che ci hanno lasciato queste persone. L’Umanità al potere, dunque, per una costituzionalista non può che essere l’Umanità al centro della Costituzione.

Da sinistra: don Giacomo Panizza; la costituzionalista Donatella Loprieno; Carla Nespolo; Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria; il sociologo Charlie Barnao

Don Giacomo Panizza si è soffermato sul valore dell’accoglienza e dell’integrazione. L’aspetto etico del governare – ha ribadito più volte – è quello di fare crescere la collettività. In democrazia non può esistere un governare che sottomette. Cosa ci vuole dire il vostro slogan “L’Umanità al potere” – ha chiesto don Panizza – se non che i migranti sono Umanità? Il decreto del governo non contempla l’umanità, finché non diventerà legge o salterà in aria, rischia di annullare l’accoglienza. Con il rischio che le Prefetture spediscano tutti nei Cara: in nome della legge fanno una cosa disumana. Avere 156 migranti in 26 case – tra cui alcune confiscate alla mafia – significa fare solidarietà. Ammassare 800 migranti in un Cara significa, invece, fare i soldi trattando male gli esseri umani.

Charlie Barnao, docente dell’Università della Magna Grecia, ha invece affrontato il contesto nel quale tutto questo sta avvenendo. Razzismo, autoritarismo, neofascismi e neonazismi. In termini molto generali, possiamo distinguere oggi almeno due tipi di fascismo: uno storico, esplicito, spesso “orgoglioso” e (almeno per la legge formale italiana) criminale e un altro fascismo che potremmo definire quasi “antropologico/psicologico” legato a un modo di pensare e di vedere il mondo. Tra tutte le più importanti formazioni e culture politiche contemporanee in Italia, quella che secondo Barnao, più di ogni altra, racchiude in sé, in modo strutturale e sistematico, le principali caratteristiche del fascismo culturale, è la Lega. Razzista fin dalle origini, prima contro i meridionali – era Lega Nord fino al recente cambio di simbolo –, poi contro le varie etnie che si presentavano di volta in volta nel susseguirsi dei diversi flussi migratori, ha espresso ed esprime in modo emblematico il meccanismo del capro espiatorio. E oggi si accanisce verso i migranti tutti.

Le conclusioni della Presidente nazionale Anpi Carla Nespolo – qui il video integrale – hanno affrontato tantissimi aspetti. L’Associazione dei partigiani e degli antifascisti, certamente non da sola, porta avanti punti di vista di democrazia e solidarietà. «Proprio per questo – ha detto Carla Nespolo – voglio portare un saluto alle tante donne presenti, sono loro l’ossatura democratica del Paese». E poi: «In una iniziativa come questa non stiamo facendo altro che inverare i valori della Costituzione. Di questa nostra Carta presa ad esempio anche per la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo».

Finale in musica, l’esibizione dell’artista Francesca Prestia

La presidente Nespolo ha poi posto interrogativi pesanti sul come oggi ci troviamo in questa preoccupante situazione. A partire da un’Europa lasciata alla finanza e ai mercati. Nulla è rimasto del sogno di Ventotene. Per l’Anpi – ha proseguito Nespolo – si pone un problema in più perché, dopo le analisi, «dobbiamo chiederci cosa possiamo fare concretamente per incidere nella realtà». Da qui, un ringraziamento particolare a tutto quel mondo cattolico impegnato quotidianamente a praticare accoglienza e solidarietà. E l’Europa deve immediatamente cambiare strada: «Dobbiamo dirlo a voce alta: se vogliamo sconfiggere populismi e sovranismi, non stanchiamoci di parlare; di convincere le persone con i ragionamenti, non con gli slogan facili. C’è una strategia precisa perseguita con metodo per cancellare la Memoria democratica a cui bisogna opporsi, ha insistito la presidente Anpi. Che ha concluso rivolgendo il pensiero a Riace e al suo sindaco, «un modello di accoglienza attaccato con violenza per distruggere una realtà che ha dimostrato al mondo cosa significhi mettere al centro di tutto la dignità delle persone».

Per finire l’artista Francesca Prestia ha cantato la ballata Riace forever e poi in coro tutti i presenti hanno intonato Bella ciao.

Mario Vallone, coordinatore Anpi Calabria e componente del Comitato nazionale Anpi