Un evento di particolare significatività storica e ideale ha segnato la giornata dell’8 marzo in Sicilia con il conferimento alla Presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo, della cittadinanza onoraria di Palermo, Capitale italiana della cultura 2018.
La solenne celebrazione ha avuto luogo nella Sala delle Lapidi del Palazzo delle Aquile, la prestigiosa sede del Comune, un edifico trecentesco trasformato nel corso dei secoli, tanto da essere considerato “un’enciclopedia degli stili architettonici” e dal quale, oltre un secolo e mezzo fa, Giuseppe Garibaldi guidò una fase decisiva della guerra di popolo destinata a concludere vittoriosamente, con la conquista dell’unità nazionale, il primo Risorgimento italiano.
In stretta continuità con quel popolo (che poi avrebbe offerto alla Patria altre importanti, seppure sofferte e drammatiche prove della sua vitalità democratica dal movimento dei Fasci Siciliani di fine Ottocento alle lotte per la giustizia sociale e contro la mafia del secondo dopoguerra) il conferimento della cittadinanza onoraria a Carla Nespolo è stata preceduta dalla toccante cerimonia per la deposizione di una corona di alloro ad una lapide che nell’atrio del Palazzo di Città ricorda la partecipazione dei siciliani alla Resistenza e alla guerra di Liberazione, una partecipazione eroica e imponente, di cui soltanto recentemente si sta riacquistando la memoria, assicurandole il giusto onore per troppo tempo misconosciuto e negato e avviandone – come già a Napoli nell’importante convegno del gennaio 2015 – l’opportuna conoscenza e valorizzazione in sede storiografica.
A un siffatto ambito di riflessioni si è opportunamente attenuto il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel presiedere – a nome del Consiglio Comunale e dell’intera Amministrazione cittadina – entrambi i momenti della manifestazione e nell’illustrarne il significato: Palermo, iscrivendo Carla Nespolo nel registro di cittadinanza, ha inteso proclamare e perfezionare il suo statuto storico di “città antifascista” e sottolineare proprio l’antifascismo come uno dei grandi e accertati valori che costituiscono il patrimonio civile della Città a fondamento della sua identità di Capitale della cultura e dell’accoglienza.
E, onorando Carla Nespolo, ha voluto sottolineare, offrendone ufficiale rilievo, i particolari meriti spettanti all’Anpi, alle sue organizzazioni siciliane, per un’edificazione, in Sicilia , della consapevolezza collettiva di tale patrimonio civile.
L’atto, pertanto, al di là di ogni aspetto contingente e cerimoniale – si può ben rilevare sulla linea delle riflessioni del sindaco Orlando – assume valore simbolico di grande rilievo a conferma – e se si vuole, ad esaltazione – della consapevolezza che la memoria della Resistenza ha largamente maturato come secondo Risorgimento in un processo nazionale unitario Nord – Sud e Sud-Nord , un processo indivisibile, senza centro e senza periferie, da cui è nata, sancita nella Costituzione, la nostra democrazia repubblicana.
Palermo – città-martire dello scontro protrattosi nel tempo contro le perverse ed oscure forze mafiose che hanno ostacolato gli sviluppi della stessa democrazia repubblicana – può vantare un ruolo di primo piano e di grande evidenza nella continuità dei valori del secondo Risorgimento, quale città esemplare dell’antirazzismo e dell’incontro tra i popoli e le culture.
Prof. Giuseppe Carlo Marino, Presidente onorario dell’Anpi Palermo
Pubblicato giovedì 22 Marzo 2018
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