Anche all’altro capo del mondo i neonazisti sfilano per le città.

Nelle prime ore di sabato scorso un centinaio di uomini hanno marciato per le strade di Melbourne, in Australia. Passamontagna, vestiti neri, striscioni, inni e slogan. In apertura il cartello “White man fight back”, “l’uomo bianco reagisce”. Bandiere australiane e bandiere della principale rete neonazista del Paese, il “National Socialist Network”, che in questi giorni tiene poco fuori Melbourne la propria “national conference”.

Melbourne

La conferenza sarà il momento conclusivo di un raduno che il NSN sta tenendo nello Stato federale del Victoria, di cui Melbourne è capitale. La scelta del luogo è volutamente provocatoria: da settembre, infatti, entreranno in vigore una serie di leggi di contrasto ai movimenti neonazisti, che vieteranno anche il saluto a braccio teso. La stampa sinora non è riuscita a documentare il raduno, un giornalista e un fotografo sono stati aggrediti.

La foto si riferisce a una manifestazione del 2023 che scosse il Paese perché venne esibito il saluto fascista davanti al Parlamento, Thomas Sewell, leader dell’NSN, è con il megafono

Allo stesso modo durante la marcia, che è stata guidata dal leader neonazista e suprematista del NSN Thomas Sewell e per la quale opinione pubblica, società civile e istituzioni hanno unanimemente espresso sdegno e condanna, è stato aggredito un ragazzo.

Jacinta Allan, primo ministro dello Stato di Victoria

La premier dello Stato del Victoria, Jacinta Allan, ha commentato: “I nazisti non appartengono al nostro Paese, e lo sanno, per questo si nascondono dietro le maschere”. E sulle leggi in vigore da settembre: “da quel momento in poi, daremo alla polizia il potere di smascherare i codardi durante le proteste”.

Monta infatti la polemica sull’intervento delle forze dell’ordine: la polizia, presa alla sprovvista, non ha potuto fare altro che scortare il corteo, non riuscendo a interromperlo e neanche a indentificare nessuno dei partecipanti. Il corteo non era ovviamente stato preannunciato.

L’opposizione in Victoria attacca il governo, che si difende e rilancia. E intanto il dibattito pubblico si accende: si discute di come farla finita coi nazisti.