Pubblichiamo alcune citazioni di personalità che si sono espresse in modo critico rispetto alla riforma. Davanti all’impressionante presenza mediatica del Governo sui media e all’oscuramento quasi totale delle opinioni di chi critica la riforma, nella prospettiva del referendum è opportuno dare il più possibile spazio a coloro – e sono tantissimi, anche se ignorati dalle reti televisive e dai grandi quotidiani – che non condividono questa riscrittura della Costituzione. Si tratta di una piccola parte delle testimonianze che si possono leggere sulla pagina facebook da cui abbiamo estrapolato queste voci: https://www.facebook.com/riformacostituzionale/timeline
Antonio D’Andrea – professore di Giurisprudenza e costituzionalista
“Un Premier-sindaco, perciò, comodamente dominante la maggioranza di riferimento, chiamata subito a vidimare (…) e, nel corso della legislatura, ad approvare i suoi indirizzi, al massimo discussi tra il Premier e i suoi collaboratori…”.
Enzo Cheli – giudice costituzionale e Vice Presidente della Corte Costituzionale (1995-1996)
“… C’è poi una terza parte, a mio avviso decisamente negativa che va contrastata, riguarda proprio la riforma del Senato, la struttura, in modo particolare il funzionamento del Senato, degradano questo organo da livello parlamentare a un livello che non è più costituzionale e squilibrano molto il bicameralismo (…) ancora più negativo è la previsione del nuovo procedimento legislativo con 9 articolazioni diverse (…) e questo può dar luogo veramente a un risultato opposto a quello che si vuole perseguire. Si è dichiarato che si voleva semplificare il sistema, sul procedimento legislativo si è complicato il sistema”.
Francesco Paolo Casavola – giurista e presidente della Corte Costituzionale (1992-1995)
“La Riforma della seconda parte della Costituzione è indispensabile, ma non nei termini in cui è stata disegnata dal ddl costituzionale Boschi – Renzi”.
Anna Falcone – avvocato, attivista e vice presidente del Comitato per il No nel referendum sulle modifiche alla Costituzione
“Noi siamo qui non per difendere il passato ma perché chiediamo un futuro diverso che sia una evoluzione del modello democratico che ci hanno consegnato i padri costituenti e non una involuzione che ha nel dna delle proprie ragioni soltanto il mantenimento del potere in capo a pochi…”.
Ernesto Bettinelli – accademico e costituzionalista, professore di diritto costituzionale
“Ho espresso pubblicamente la mia posizione per il “no”, firmando l’appello insieme ad altri 55 costituzionalisti italiani”.
Antonio Baldassarre – costituzionalista e presidente emerito della Corte Costituzionale
“Renzi è un apprendista stregone che pensa di avvantaggiarsi dall’Italicum, ma non si rende conto che rischia di fare il lavoro per conto di qualcun altro. Questa legge elettorale è un pericolo per la democrazia: se la mettiamo insieme alla riforma costituzionale ne esce un sistema mostruoso”.
Vittorio Angiolini – professore di Diritto Costituzionale
“Questa riforma non funziona… non funzionerà il procedimento legislativo perché si complicano le rispettive funzioni di Camera e Senato rimettendo poi tutto al giudice costituzionale (…), non funzionerà l’elezione del Presidente della Repubblica che potrà essere eletto a colpi di maggioranze esigue e volatili. Questa è una riforma che mette in pericolo l’equilibrio costituzionale esistente…”
Giovanni Maria Flick – giurista, politico, accademico e presidente della Corte costituzionale (2008 – 2009)
“La Costituzione non è una mummia, non è blindata, va cambiata, ma va cambiata con certe cautele, con una certa lentezza e con una certa riflessione proprio per trovare il massimo di accordo…”
Gherardo Colombo – ex magistrato del pool Mani Pulite
“Il sistema complessivo della riforma costituzionale e della riforma elettorale per la Camera porterà a quella consolidazione di potere che è esattamente il contrario di quello che la nostra Costituzione vorrebbe…”
Valerio Onida – professore di Diritto Costituzionale, giudice costituzionale (1996-2005) e presidente della Corte Costituzionale (2004-2005)
La Costituzione non è una legge qualsiasi e la sua riforma non si può portare avanti come se fosse solo il risultato di una maggioranza ristretta e, peraltro, ondivaga. Questo finisce con il nuocere alla credibilità della Carta, che nel 1947 è nata da un largo consenso tra forze politiche contrapposte. E da un’elaborazione di altissimo livello culturale.
Mauro Barberis – docente di diritto, giurista, scrittore, teorico del diritto e storico delle idee
“Ma allora perché vi consiglio di leggerlo? Semplice, perché è un esempio di scuola di come NON si scrivono neppure i regolamenti di condominio: figurarsi la Costituzione”.
Ugo De Siervo – giurista e accademico, presidente della Corte costituzionale 2010/2011
“Sono un riformatore e penso che anche rinnovare la Costituzione sia cosa buona. Ma bisogna rinnovare migliorando. Invece, questo testo è scritto male”.
Pubblicato venerdì 17 Giugno 2016
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