Sembra di camminare nella storia, quella con la S maiuscola, come dentro un film.

La lettura di Partigiane, un volumetto scritto a più mani da Stefano Catone, Serena D’Angelo, Amalia Perfetti e Ivan Vaghi, con prefazione di Johannes Bückler e postfazione della partigiana Teresa Vergalli che da giovanissima fu tra le prime organizzatrici dei “Gruppi di difesa della donna”, cattura subito l’immaginazione e interroga su quanto, a volte, possono i pensieri.

Questo lavoro, insieme alla conoscenza delle vicende biografiche di alcune delle più significative donne italiane che scelsero di partecipare alla Resistenza e furono poi tra le protagoniste della ricostruzione e della rinascita materiale, civile e morale del Paese (Hirschmann, Rossi, Capponi, Gobetti, Menapace, Mattei, Viganò, Iotti, Ombra, Maffai, Vergalli), ci accompagna, con le parole, in un viaggio di memorie, sentimenti, emozioni, idee, paure e attese.

Un viaggio che parla soprattutto di donne e del riscatto da una condizione che nel fascismo le voleva umiliate, emarginate e suddite. Un riscatto da cui nessuna sarebbe tornata indietro, perché, come scrive Miriam Maffai in Pane nero, “ognuna di noi divenne, nel pericolo e nella miseria, più padrona di se stessa”.

Ma sono memorie che parlano anche di rinascita. Una rinascita che, ancor più dopo il crollo della dittatura fascista e la fine della guerra, si esprimeva attraverso il desiderio, il bisogno di parlarsi, di confrontarsi di discutere, di “creare – come scrive Ada Prospero Gobetti in alcune righe del Diario Partigiano e riproposte nel libro – per non abbandonarci alla comoda esaltazione di ideali per tanto tempo vagheggiati, per non accontentarci di parole e di frasi, ma rinnovarci, tenendoci vivi”.

Insomma, un bel lavoro per far conoscere anche ai giovani e alle giovani dove è nata, che cosa è stata la Resistenza e su quali valori si fondano l’antifascismo e la nostra Costituzione, ridando voce, per dirla con Calvino, a quel “E vorrei che quei nostri pensieri, quelle nostre speranze di allora, rivivessero in quel che tu sei, o ragazza color dell’aurora”.

Tamara Ferretti, coordinatrice donne Anpi, componente del comitato nazionale Anpi