La copertina disegnata da Cinzia “Ciwa” Piazza

In occasione dello scorso 25 aprile il collettivo di fumetto Ronin ha pubblicato Op/posti – Vignette resistenti, il secondo numero di una rivista che, a cadenza bimestrale, indaga un tema diverso. La prima uscita del 2021 è stata Yonsatsu, con la quale Ronin ha stabilito il passaggio a una nuova dimensione editoriale dominata dal numero quattro. E lo si vede immediatamente anche in Op/posti: le storie sono di quattro pagine ciascuna e raccontano episodi della Resistenza, alcuni noti, come il rastrellamento della Benedicta, altri taciuti, intimi, come quella che chiude il volume, dedicata a Salvatrice Benincasa. Una sfida e un grande stimolo per tutti, a partire dai realizzatori.

Una vignetta da “Rastrellamento della Benedicta”, testi di Emiliano Barletta, disegni di Bruno Farinelli

Storie “ai minimi termini” per proporre al lettore una maggiore varietà di racconti, tecniche e firme. Nel collettivo Ronin, nato dall’impegno di Luigi Chialvo e Pietro Rotelli, fumettisti e sceneggiatori sono liberi di esprimersi in base al proprio stile: in Op/posti si spazia dalle chine in bianco e nero ai colori tenui degli acquerelli, per arrivare alle tavole realizzate integralmente in digitale: già da un primo sguardo, questo albo sottolinea l’intento di un racconto corale, in cui le singole sensibilità concorrono a raggiungere un risultato comune.

Da “L’alba”, di Marco Orlando e Michele Cavalieri d’Oro

Il numero si apre con la copertina di Cinzia “Ciwa” Piazza e con un titolo che già suggerisce il bisogno di saper dire “no”, di opporsi a chi cerca di prevaricare e ledere i diritti. Il logo, invece, è realizzato da Maria Chiara Giannolla, illustratrice di Antifa!nzine, storica pubblicazione nel circuito del fumetto underground.

Da “Eugenio Calò e la strage di San Polo”, testi di Giovanni Chiarini, disegni di Tommaso Pietri

Francesca Gatto, vicepresidente dell’Anpi di Pomezia, disegnatrice di due storie e autrice della prefazione del numero (insieme al presidente provinciale dell’Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis), racconta: «Già dalla fine del 2020 abbiamo iniziato a lavorare con grande entusiasmo a questo tema. Il collettivo è sempre stato su posizioni antifasciste, ribadite dalle pubblicazioni, ma questa volta siamo andati in profondità. Noi autori di Ronin siamo sparsi in tutta Italia e molti sono iscritti alle sezioni Anpi delle loro zone: un dettaglio non trascurabile e che abbiamo scoperto in modo casuale solo in corso d’opera».

La vignetta conclusiva di “Sopravvissuta, testi di Chiara Benazzi, disegni di Francesca Gatto

Nell’omaggiare le donne e gli uomini della Resistenza – spiega Gatto – «non si può dimenticare, a cominciare dal titolo, il valore umano e storico di chi si oppone e procede per la sua strada arricchendo anche i percorsi altrui. A distanza di quasi 80 anni, ad esempio, anche noi siamo qui a opporci, rinnovando lo spirito e i valori partigiani nella nostra piccola Resistenza quotidiana».

Graphic novel in pillole per «parlare di Resistenza ai più giovani – prosegue la disegnatrice – con un mezzo che secondo noi arriva molto facilmente e in modo immediato, raccogliendo testimonianze e documenti per creare le nostre storie». Le pubblicazioni di Ronin avvengono quasi esclusivamente attraverso fruizione digitale e gratuita «Ma questo numero dedicato al 25 aprile ci è sembrato giusto proporlo in una forma diversa. Lo abbiamo stampato autofinanziandoci e poi è venuta l’idea di presentarlo e distribuirlo nelle scuole».

Da “Ovunque ma non qui”, testi d Marco Generoso, disegni di Alessio Rose

Un’iniziativa che ha immediatamente dato i suoi frutti, pur arrivando alla fine di un anno scolastico sui generis: «Ottenere l’assenso delle scuole per organizzare degli incontri – precisa l’autrice – non è stato semplice, ma siamo riusciti a portare il fumetto in due scuole di Pomezia».

Un modo inedito per avvicinare i ragazzi alle tematiche storiche e, insieme, intercettare i loro pensieri e il loro punto di vista sul tema. Continua Francesca Gatto: «Ho trovato grande empatia nei ragazzi con i quali abbiamo fatto gli incontri, e questa sensibilità mi dà molta fiducia. Prendere spunto da un fumetto per parlare di Resistenza ha ribadito che questo argomento non è mai fuori luogo: dà la possibilità di riagganciarsi al presente e riattualizzare valori e vicende umane, traducendoli in azioni concrete».

Da “Il sentiero della Resistenza”, testi di Gabriele Bitossi, disegni di Benedetta Baroni

Il riscontro è stato sorprendente: «alcune ragazze di terza media hanno deciso di presentare un elaborato finale sulle Madri Costituenti, un’altra studentessa ha integrato la sua tesina con la storia di Annunziata Verità (raccontata in Op/posti – Vignette resistenti dai disegni di Francesca Gatto e dai testi di Chiara Benazzi, ndr) e un ragazzo di 13 anni ha voluto tenere alla sua classe una lezione sulla Resistenza, che ha studiato, approfondito e preparato nel corso dell’anno. Noi della sezione di Pomezia abbiamo deciso di omaggiarlo con la tessera onoraria ‘amico di Anpi’. Trovo che questi esempi siano davvero commoventi e ogni seme piantato, anche se dà un solo frutto, è un frutto fondamentale».

Da “Legati dalla memoria”, sceneggiatura di Chiara Benazzi, disegni di Antonio Farina

Un entusiasmo che incentiva a proseguire il rapporto con gli istituti anche per il prossimo anno scolastico, anticipa Gatto: «Vorremmo proporre dei laboratori e coinvolgere i ragazzi anche su un piano pratico, facendo sperimentare cos’è la scrittura, la stesura di un soggetto, la costruzione di un fumetto e il disegno stesso. E soprattutto differenziare il progetto per proporlo a diverse fasce di età, dalla quinta elementare al liceo».

Infatti, oltre al tema trattato, nel modo di concepire e realizzare un fumetto c’è una concezione che è di supporto ai valori democratici, spiega l’illustratrice: «Noi del collettivo Ronin lavoriamo in questo modo: ci diamo dei temi e facciamo dei mix & match, collaborando tra di noi e unendoci (anche un po’ casualmente) in combinazioni fumettista-sceneggiatore sempre nuove».

Da “Le bestie”, storia di Giulio Rotelli, disegni di Pietro Rotelli

Un lavoro che necessita di grande spirito di collaborazione e che diventa, nel corso delle presentazioni, uno spunto per parlare dei valori della Resistenza oggi: «La cooperazione finalizzata al raggiungimento di un obiettivo – chiarisce Francesca Gatto – è alla base del nostro lavoro, ma senza dimenticare che l’unione delle forze per raggiungere un fine comune era anche alla base della lotta partigiana. Invitare i ragazzi a leggere le nostre storie fa comprendere anche il nostro metodo di lavoro, basato su ricerca di fonti attendibili e documentazione, e l’importanza della democrazia, fatta non di concetti astratti o azioni irraggiungibili, ma di un approccio inclusivo e collaborativo, a partire dal rapporto con il compagno di banco».

Da “Spiegazione”, sceneggiatura di G. Trenago, disegni di G. Moretti

Così, in poche pagine e con esempi semplici ma efficaci, si può spiegare agli adolescenti come ogni scelta concorra a realizzare la nostra libertà e quella degli altri. «Nonostante quello che si può pensare, gli studenti non sono annoiati da questi discorsi, né ostili al messaggio, ma sempre affascinati all’idea di fare insieme», aggiunge la vicepresidente dell’Anpi di Pomezia e rimarca come «riattualizzare la Resistenza, oggi, voglia dire soprattutto esercitare la memoria attiva», come dimostrano alcune delle storie di Op/posti. Racconti di generazioni, testimoni passati idealmente da un nonno a un nipote, o attraverso una targa commemorativa che omette la vicenda umana nascosta dietro un nome e una data.

Da “Con gli occhi chiusi”, testi di Paul Izzo, disegni di Francesca Gatto

In Con gli occhi chiusi, fumetto disegnato da Francesca Gatto e sceneggiato da Paul Izzo, compare una citazione di Per i morti della Resistenza di Giuseppe Ungaretti, poesia che mette in evidenza come «attualizzare sia fondamentale – afferma l’autrice –: conferma il bisogno di antifascismo oggi, nonostante le obiezioni di molti. Con la scomparsa dei testimoni diretti, c’è bisogno più che mai di raccogliere l’eredità morale della Resistenza, opponendosi tenacemente a chi vorrebbe sostituire gli occhi aperti/per sempre/alla luce con quelli chiusi, che si rifiutano di vedere le verità storiche».

Una sequenza della storia conclusiva, scritta da Pellizzola e disegnata da A3dico

E sulla possibilità di diffondere questo lavoro attraverso il circuito Anpi, Gatto risponde: «Vorremmo iniziare facendo rete tra le sezioni della provincia di Roma, partendo da una ristampa per permettere la diffusione massiva di questa pubblicazione. Inoltre, l’appartenenza di fumettisti e sceneggiatori del collettivo Ronin alle Anpi sparse sul territorio nazionale diventa una leva importantissima. In molti hanno pensato di stimolare la propria sezione di appartenenza, e questo ci fa ben sperare nella possibilità di lavorare simultaneamente e in modo coeso, coinvolgendo sezioni in diversi punti della penisola». E conclude: «Io sono grata a queste persone che si impegnano a titolo gratuito nella realizzazione di un prodotto che richiede tempo ed energie, ma che ci rende orgogliosi. La collaborazione con le scuole è solo un tassello di un percorso ricco, caratterizzato da crescita professionale e umana. Il nostro obiettivo è fare ‘da contrappeso’ a certe forze che spingono in altre, preoccupanti, direzioni. Questo mio impegno è sia umano, per i valori in cui credo, sia civile, per il bene delle nuove generazioni».