La storia della Resistenza fu fatta anche dalle donne con il loro insostituibile contributo lungo il cammino verso la Repubblica, che di essa fu figlia. L’Anpi prosegue nel suo impegno di promuovere sui territori l’importante opera di memoria e di acquisizione al patrimonio collettivo di storie che hanno fatto la Storia, come quelle delle donne e della loro Resistenza a lungo tempo ‘taciuta’.
“Le donne della Repubblica. Restituire la storia alle donne e le donne alla storia”, è stato il titolo dell’incontro che l’Anpi di Reggio Calabria ha promosso, in collaborazione con Auser, Arci, Cgil e Spi, presso la biblioteca “Pietro De Nava”, nell’ambito delle giornate dedicate al tesseramento e alla raccolta firme per l’appello “Mai più fascismi”. Al centro dell’incontro, introdotto da Ornella Catalano in rappresentanza dello Spi Cgil, il volume “Donne della Repubblica” (il Mulino 2016), opera collettiva del gruppo di giornaliste e scrittrici Controparola, ideato nel 1992 da Dacia Maraini.
È stata Mattia Milea dell’Anpi reggina a introdurre questo emozionante viaggio dentro la storia di quattordici donne, tra cui quattro madri costituenti, che con coraggio, e ognuna di loro con il proprio talento nella vita, nella politica, nella letteratura, nel giornalismo, sul palcoscenico o in un atelier, fecero la Resistenza e la Repubblica: Tina Anselmi, Fausta Cialente, Alba de Céspedes, Ada Gobetti, Nilde Iotti, Elvira Leonardi, nota come Biki, Anna Magnani, Teresa Mattei, Lina Merlin, Teresa Noce, Giulia Occhini la “Dama bianca” compagna di Fausto Coppi, Marisa Ombra, Camilla Ravera, Renata Viganò.
A Caterina Iacopino dell’Anpi il compito di ricordare Teresa Noce, madre costituente, partigiana, militante nelle brigate internazionali con il nome di battaglia Estella, sindacalista e deputata del partito Comunista, autrice nel 1974 del volume autobiografico “Rivoluzionaria professionale”.
La partigiana Lilia, Marisa Ombra, attuale vicepresidente dell’Anpi nazionale e donna che seppe coniugare l’impegno militare nelle brigate garibaldine della Resistenza con quello politico nei Gruppi di Difesa della Donna, poi confluiti nell’Unione donne italiane (Udi), è stata al centro dell’intervento di Maria Cristina Schiavone dell’Anpi, che ha letto qualche brano tratto da “La bella politica” pubblicato nel 2009, due anni prima di “Libere sempre”, ed è stata proiettata anche l’intervista realizzata qualche anno fa dal giornalista reggino Danilo Chirico.
Tina Anselmi, con il nome di battaglia “Gabriella”, militò nella brigata Cesare Battisti. Cattolica e iscritta alla Democrazia cristiana, divenne la prima ministra donna della Repubblica Italiana (1976-1979) e la coraggiosa e integerrima presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2 (1981-1985), compito affidatole da Nilde Iotti, prima donna Presidente della Camera dei deputati, in carica dal 1979 al 1992, già madre costituente. Maria Lucia Parisi dell’Arci, nel ricordare Tina Anselmi, si è avvalsa anche del contributo del giornalista Mario Meliadò, che ha dato lettura del brano di Francesco Damato, tratto da “Formiche” e dedicato alla “Grandissima Tina”.
L’incontro si è chiuso con l’affettuoso ricordo di una donna della Repubblica vissuta nel profondo sud del Paese: Rita Maglio, nata a Reggio Calabria nel 1944. Anna Di Lorenzo dell’Anpi reggina ha reso omaggio alla sua grande passione civile e politica, al suo instancabile contributo alle battaglie dell’Udi e al suo tenace impegno per i diritti e la dignità di tutti e per l’affermazione della libertà delle donne.
Anna Foti, giornalista, moderatrice dell’iniziativa
Pubblicato giovedì 22 Marzo 2018
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