(Imagoeconomica)

L’incredibile produce diversi effetti. Può essere positivamente sorprendente ma anche vergognoso. Questo secondo caso è accaduto a Taranto.

Un docente di storia ha brillato di inciviltà e illegalità in un post sul suo profilo Fb dove ha incitato al contatto fisico natalizio in barba alle “criminali” norme anticovid con un precedente fascista – ergo allineato – sempre sul social dove definiva i partigiani vigliacchi, assassini e stupratori. Qualcuno lo segnala e un solerte funzionario dell’Ufficio scolastico predispone un ovvio provvedimento disciplinare. E qui accade l’incidente marziano.

Il dirigente mette in mora il funzionario perché il suo appartenere all’Anpi (tra l’altro ben noto da tempo), è un vice-presidente provinciale, prefigurerebbe una sorta di “interesse”.

Dunque, il centro dell’attenzione d’ufficio si sposta dalla gravità di un educatore dei giovani dedito alla rivoluzione pro-morte e al vilipendio della Resistenza alla macchia dell’essere antifascista di un dipendente pubblico nell’esercizio delle sue funzioni. La Segreteria nazionale Anpi ha denunciato il fatto con un comunicato, naturalmente ripreso da varia stampa. Si è in attesa di indignazioni larghe e decise. Ma siamo ancora all’inizio. La Cgil provinciale ha già espresso solidarietà al funzionario, e non mancherà il sostegno dell’intero mondo democratico.

L’auspicio forte è che gli organismi competenti nazionali facciano chiarezza e giustizia. L’incredibile vergognoso non può e non deve avere cittadinanza nel Paese dove tanta gioventù ha sacrificato se stessa per la normalità e la bellezza dei diritti.

E dei doveri.