Il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo: “Non la dimenticheremo, terremo vivi e attivi i valori di libertà e democrazia per cui ha speso la sua giovinezza con coraggio e altissimo senso di responsabilità. Walkiria è un simbolo importante del decisivo impegno delle donne nella Resistenza”
Era bellissima Walchiria, e lo era ancora a quasi 100 anni di età. Nata a Gubbio il 9 gennaio 1924 era divenuta una leggenda di coraggio e generosità fin da quando, studentessa di liceo, per il suo atteggiamento sprezzante verso il regime aveva suscitato l’attenzione del fascio locale ed era stata più volte interrogata in questura e redarguita severamente.
L’intera famiglia, antifascista, era già nell’occhio della polizia politica, a cominciare dal padre avvocato finito in carcere per le sue idee. Con lui, nelle prime ore dell’occupazione, fuggì, riuscendo a metterlo in salvo da un nuovo arresto dell’Ovra. Raggiunsero i Monti del Burano e si aggregarono alla nascente formazione partigiana della zona, il gruppo Panichi.
Ben presto Walkiria per la determinazione e coraggio è nominata dai suoi stessi compagni a capo di una squadra che prenderà il nome di Settebello. La ragazza sa il fatto suo, si distingue in numerose azioni – specializzata nel minare e far saltare i ponti – che le varranno nel dopoguerra la decorazione al valore e la nomina a sottotenente. Collezionerà ben otto mandati di cattura, spiccati dai nazifascisti che temono anche il suo prestigio.
Walkiria e suo marito
Durante il conflitto conosce un capitano dell’OSS (Office Strategic Service), che poi sposerà, trasferendosi in America, per rientrare però in Italia, a Roma, dopo appena un anno e mezzo.
A lungo componente della dirigenza nazionale Anpi e collaboratrice di Patria Indipendente, tempo fa venne contattata da una produzione cinematografica che stava girando un film ambientato nella seconda guerra mondiale e nessuno degli addetti ai lavori riusciva ad assemblare i pezzi di uno Sten, necessario in una scena. Lo Sten era un fucile progettato nel Regno Unito nel 1940, che venne utilizzato durante il conflitto anche dalle varie formazioni di Resistenza in tutta Europa. In Italia i partigiani lo ricevevano dai lanci paracadutati dell’aviazione britannica.
Al centro della foto, la seconda da sinistra, Walchiria Terradura nel giorno del conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare, che porta appuntata sull’abito. Accanto a lei Marisa Ferro, la più stretta collaboratrice del comandante partigiano Arrigo Boldrini “Bulow”, allora presidente nazionale Anpi
Il set cinematografico era bloccato, il fucile era arrivato smontato per ragioni di sicurezza, i tempi per chiamare un militare non c’erano. Qualcuno ricordò che la sua amica Walkiria era abile con le armi. La chiamarono e la già anziana comandante partigiana montò, smontò e rimontò lo Sten in appena tre minuti.
A dare la notizia della scomparsa è stata l’Anpi che, con il presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, ha ribadito un impegno per il futuro: “Non la dimenticheremo, terremo vivi e attivi i valori di libertà e democrazia per cui ha speso la sua giovinezza con coraggio e altissimo senso di responsabilità. Walkiria è un simbolo importante del decisivo impegno delle donne nella Resistenza”.
Pubblicato mercoledì 5 Luglio 2023
Stampato il 04/10/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/addio-a-walchiria-terradura-la-comandante-partigiana-mda-vm-che-smontava-e-rimontava-uno-sten-in-tre-minuti/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
A Pordenone per il 77° della fucilazione del comandante partigiano Martelli, MdOVM, con la partecipazione di preparati e appassionati studenti e professori e di rappresentanti dei Municipi del territorio. Il prefetto al Comune: “in queste occasioni auspicabile anche la presenza del gonfalone della ex provincia, insignito col massimo riconoscimento”. Il presidente provinciale Anpi, Parpinel: “nuovi studi confermano la ferocia fascista, anche su giovanissime donne”
Presentato anche per il 2024 il Progetto ANPI “Per la valorizzazione dei luoghi della Resistenza in Italia”, già approvato dal Ministero della Difesa per il contributo 2023. Grazie al quale è ancora possibile intervenire quest’anno su cippi, lapidi e monumenti che necessitano di urgente opera di restauro. C’è tempo fino a dicembre per riqualificare e le richieste vanno indirizzate all’ANPI Nazionale. E l’Associazione fa sapere che una parte dei fondi raccolti con la sottoscrizione per l’alluvione in Emilia-Romagna sarà destinata alle “pietre” partigiane danneggiate dal fango. Nell’articolo i riferimenti per chi è interessato
Parri la definì la “prima nostra battaglia in campo aperto”, combattuta e vinta da antifascisti, civili, militari, ex prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di concentramento. Per l’anniversario, intere scolaresche sono salite su quei luogi, tra faggi e querce secolari. Interventi delle istituzioni locali e tante associazioni. A rappresentare l’Anpi nazionale, Tamara Ferretti della segreteria nazionale. E in classe per tutta la settimana, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, lezioni di storia della Resistenza
La guerra sembra senza sbocchi. Mentre continua il conflitto sul campo, a livello internazionale quasi nessun Paese (fatta eccezione per la Cina e il Vaticano) sembra intenzionato a lavorare almeno per un cessate il fuoco. Intanto l’Europa si riserva di utilizzare parte dei fondi del Pnrr per finanziare la produzione di nuove armi. La posizione del Governo italiano e delle opposizioni. Come non va il mondo, secondo un ragazzo di 19 anni
Subito dopo il colpo di Stato in Cile, in un’Italia stretta nella morsa di un neofascismo strisciante, trame eversive, servizi segreti deviati e attentati terroristici, il segretario del Partito comunista ri-proponeva una strategia politica per evitare la saldatura tra forze «dal centro all’estrema destra». E il 28 settembre 1973 su “Rinascita” pubblicava “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile”, inaugurando un faticoso dialogo a distanza tra i due maggiori partiti democratici in Parlamento, la Dc e il Pci. Ma dovrà fare i conti con una realtà internazionale che sia in Occidente sia all’Est scoraggerà il suo progetto
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