Gisella Giambone

Il 14 gennaio scorso è venuta a mancare Gisella Giambone. La staffetta partigiana “Anna”, figlia del componente del primo comitato militare del CLN regionale piemontese, Eusebio Giambone, già arrestato in Francia, dove era esule, e confinato nel 1941 a Castel Baronia, in provincia di Avellino, per la sua attività antifascista. Questi vi aveva portato anche la moglie Luisa e la figlia Gisella, di 10 anni, che in quel paese, aveva frequentato la quinta elementare.

La vicenda tragica di Eusebio Giambone, MdOVM, è entrata nella memoria collettiva anche letteraria. Prima di essere fucilato, il 5 aprile ’44, scrisse due fra le più commoventi “Lettere dei condannati a morte della Resistenza”. Una alla moglie Luisa, l’altra alla figlia Gisella.

Castel Baronia (AV) in una foto d’epoca

Quando giunse a Castel Baronia la notizia della sua fucilazione, le campane della chiesa del paese suonarono a lutto.

Gisella, a distanza di anni, era tornata a Castel Baronia, per rivedere il paese dove era stata con i suoi genitori, e dove aveva frequentato la scuola.

Una prima volta vi incontrò l’amica d’infanzia, Raffaella, in seguito le verrà donata la sua pagella di 5ª elementare, fino a essere insignita della cittadinanza onoraria in occasione dell’intitolazione di una strada del paese alla memoria del padre. La commovente storia di Gisella è stata raccontata in due libri. I giovani hanno fatto tesoro dei suoi insegnamenti e le hanno voluto bene.

A sinistra della foto, il presidente Anpi di Avellino, Giovanni Capobianco

A lei va il nostro ricordo più sentito. Ai familiari, al marito Piero Amelio, alla figlia Luisa, alla nipote Viola, all’Anpi di Avellino, va il nostro pensiero più affettuoso.