
La sezione “Gino Cortese” è già impegnata con le attività nelle scuole per parlare di democrazia, antifascismo e Costituzione. «Vogliamo aderire completamente al protocollo Anpi-Miur – dichiara Claudia Cammarata – per essere presenti nelle scuole, troppo spesso bacino di adesione ai movimenti neofascisti. Molti, come confermato anche da diversi insegnanti, si fanno affascinare dai richiami di queste sirene nere: il nostro obiettivo è quello non di fare sermoni, ma di raccontare con semplicità la bellezza e l’importanza della Carta Costituzionale». Ma l’impegno dell’Anpi nissena non si esaurisce qui: il 1° maggio, a Portella della Ginestra, sono stati commemorati i Caduti ed è stata realizzata un’intervista a un testimone della strage.

Altro obiettivo è quello di far conoscere il grande apporto che la provincia ha dato alla Resistenza: un intenso lavoro di archivio ha portato già alla scoperta di 300 nomi di partigiani e di 250 deportati; un modo, questo, che aiuta a dare un volto a un antifascismo che rischierebbe di rimanere solo un concetto astratto. «La storia resistenziale di questo territorio – spiega la presidente – è evidentemente diversa da quella del centro e del nord Italia. Non possiamo fare affidamento sul racconto di famiglia, sull’esperienza diretta di un nonno o di un parente vicino: quindi portare nelle scuole le storie di chi, partendo da questi luoghi, ha combattuto per liberare il Paese dal nazifascismo è necessario anche per costruire una memoria condivisa».

Oggi, nel Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, l’Anpi nissena è nel paese di San Cataldo, per ricordare una figura emblematica per il territorio siciliano: Peppino Impastato, alla cui memoria Anpi e Arci del luogo sono riuscite a far intitolare una via nel giugno del 2012. «Aderiamo – racconta Cammarata – con un sit-in (opportunamente contingentato) all’iniziativa di Casa Memoria, l’associazione dedicata alle figure di Peppino e Felicia, madre e figlio, alle loro lotte e al loro altissimo profilo civile e morale. Siamo stati direttamente contattati dall’associazione e abbiamo subito deciso di partecipare per dimostrare che, in una zona come la nostra, martoriata da vicissitudini giudiziarie, i piccoli esempi di Resistenza quotidiana sono necessari».

Inoltre, all’interno del circolo “AttivArci insieme” di San Cataldo, la cui sede è un bene confiscato alla mafia, nel 2014 è nato anche il centro culturale delle donne dedicato alla figura di Felicia Bartolotta Impastato, che si occupa di portare avanti un’intensa opera di sensibilizzazione su questioni di genere, rispetto ed educazione sentimentale, soprattutto tra i più giovani. Un’attività che si sposa con l’attenzione della presidente al recupero e alla diffusione delle storie delle donne resistenti e delle vicende di antifascisti perché, conclude Claudia Cammarata, «la democrazia non è uno status quo, ma un valore da conoscere e difendere ogni giorno: per il nostro presente, per la memoria di chi ha sacrificato la propria vita e per il futuro delle nuove generazioni».
Pubblicato domenica 9 Maggio 2021
Stampato il 03/10/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/a-caltanissetta-sboccia-un-nuovo-fiore-e-lanpi/