La delegazione dell’Anpi Cagliari alla manifestazione del 25 aprile 2023

Approvato a febbraio dal Consiglio di Dipartimento, secondo la cosiddetta Terza missione assegnata ai docenti, il Protocollo tra Anpi Cagliari e la Facoltà di Scienze Politiche si riferisce a “rapporti e attività di ricerca in collaborazione con i soggetti economici, sociali e istituzionali del territorio”. Si lavora sui temi e le funzioni dell’Anpi, statutariamente finalizzati: la cultura dell’antifascismo, la storia della Resistenza e della Liberazione, i valori trasfusi nella Carta costituzionale, la sua difesa e attuazione. “Per il dipartimento è un onore”, ha detto il direttore, dottor Mariano Porcu, che ha seguito il progetto insieme alla professoressa Francesca Pubusa, responsabile scientifica per il Dipartimento e alla dottoressa Luisa Sassu, dirigente del comitato provinciale dell’Anpi.

Una sede dell’Università di Cagliari (Imagoeconomica)

Seguendo la sollecitazione che viene dall’Anpi nazionale all’impegno sulla nostra Carta, l’Anpi di Cagliari ha voluto dedicare i seminari gestiti insieme all’Università, al tema della “Costituzione via maestra – Letture del nostro tempo”, con quel riferimento alla Costituzione come via maestra, ispirato al pensiero di Zagrebelsky. A fianco a essi, sono stati programmati altri seminari su temi ugualmente comuni e comunque sempre connessi alla Costituzione.

La Carta costituzionale, una rivoluzione democratica. Contro la sua applicazione c’è stato un “ostruzionismo di maggioranza”, come lo hanno chiamato i giuristi, fin da subito dopo la sua entrata in vigore. E se hanno la pretesa, le Costituzioni, di durare nel tempo, esse mutano con l’uso che ne fa la democrazia: quella del 1948, venute meno le forze che l’hanno determinata, movimenti partigiani e Resistenza, pur senza revisione e formalmente uguale, quella Costituzione materiale è mutata.

Giorgia Meloni (Imagoeconomica, Saverio De Giglio)

Ed è potuto succedere concretamente a causa di leggi ordinarie che ne hanno tradito lo spirito, in aggiunta alle modifiche e alle revisioni degli ultimi anni, venendo meno, questa volta, partiti politici e rappresentanza. Dunque, la rivoluzione democratica da un lato, gli aspetti devastanti dall’altro, fin dalla mancata applicazione della Carta stessa già nei primi anni della Repubblica. Cruciale, oggi, il passaggio da governi moderatamente rispettosi dei principi costituzionali a un governo a trazione postfascista che li osteggia: in questo quadro le Letture del nostro tempo.

In particolare il tema trattato in Costituzione via maestra, mentre si preparava il Protocollo, è stato l’Articolo 11, il principio pacifista in Costituzione, la pace è conquista della Resistenza, vanificato dai decreti in deroga del governo, in particolare sulla materia che vieta l’invio di armi nei luoghi dove si combatte una guerra: le letture, appunto, del nostro tempo.

(Imagoeconomica, Fabio Caricchia)

Il 13 aprile scorso si è svolto il primo seminario presso il Dipartimento di Scienze politiche: nel nostro tempo la stessa unità del Paese è messa in forse dall’Autonomia differenziata, che tradisce il principio di uguaglianza, vero motore della nostra Costituzione antifascista. Con i due professori del Dipartimento, Francesca Pubusa a introdurre e Sabrina Perra sull’istruzione, e poi con il dottor Massimo Dessena, del Policlinico Universitario di Monserrato, intervenuto sui temi della sanità. Luisa Sassu, ha invece presentato l’Associazione. A chiudere Betti Leone, vicepresidente nazionale Anpi, che ha parlato sul tema dell’universalità dei diritti sociali.

Studenti universitari (Imagoeconomica)

Il secondo seminario, c’è stato invece l’8 maggio. Tema: Fondata sul lavoro, ancora da Zagrebelski, secondo il titolo di un suo bel libretto Einaudi, rilanciato sul palco del concerto tenutosi lo scorso Primo Maggio a Catanzaro. Presentazione di Luisa Sassu, poi l’intervento del professor Alessandro Bellavista, dell’Università di Palermo, Diritto al lavoro ed eguaglianza sostanziale, la professoressa Pruna del Dipartimento di Scienze politiche, “Se questo è lavoro”, e Marco Mereu, ingegnere del direttivo Anpi Cagliari e dirigente Fiom-Cgil, “La democrazia nei luoghi lavoro” . Il dottor Matteo Meloni è intervenuto su “La professione giornalistica tra precariato e libertà di informazione”, mentre Francesco Ortu neolaureato, sulle “Voci dal Sulcis”. La bomba sociale e occupazionale: in un breve reportage, nel mondo sardo, chiudono le fabbriche, ma si rafforzano le servitù militari, gli operai protestano sulla ciminiera di Portovesme.

Un altro appuntamento è stato quello di fine maggio, “Senza distinzione di sesso, le diseguaglianze uomo donna e la Costituzione”, con la partecipazione della scrittrice e giornalista Mirella Serri, autrice di “Mussolini ha fatto tanto per le donne!”. Con gli interventi anche di Tamara Ferretti, della segreteria nazionale Anpi e responsabile del Coordinamento nazionale donne Anpi, e Luisa Sassu.

Il 14 giugno è in agenda un seminario di studi promosso da Anpi e Dipartimento di Scienze politiche e sociali, di cui terrà le conclusioni  relatori con conclusioni il professor Italo Birocchi, docence dell’Università La Sapienza di Roma.

Per ottobre, poi, è previsto un nuovo approfondimento sul tema “La Costituzione che nasce dal lavoro, gli scioperi del 1943 contro il regime fascista preparano la Resistenza”, che vedrà la partecipazione di Carlo Ghezzi, vicepresidente nazionale vicario Anpi.

Il presidente nazionale Anpi. Gianfranco Pagliarulo e il vicepresidente nazionale vicario Anpi, Carlo Ghezzi

Per concludere, a parlare agli studenti sono sociologi e storici, medici e giuristi, e l’Anpi. Nasce infatti da una già sperimentata collaborazione con i docenti di Scienze politiche, questo Protocollo, durante e dopo il referendum sull’attacco alla Costituzione sferrato da Matteo Renzi. Si riprende oggi, alla luce dei nostri tempi così inquietanti, perché funestati da diseguaglianze che mettono a repentaglio la stessa sopravvivenza della Repubblica: siamo convinti che nella Costituzione possiamo trovare le risposte a ogni nostro problema, anche in questo così grave momento di “allarme democratico”, secondo la definizione appena espressa dal presidente Pagliarulo in uno dei nostri ultimi documenti.

Per la pace, oltre alle manifestazioni nazionali, sono centinaia le mobilitazioni promosse nei territori di tutta Italia. Nella foto, al molo Ichnusa del porto di Cagliari

E noi vogliamo dire agli studenti che cosa è l’Anpi, qual è la sua politica e la sua cultura, il nostro pacifismo nelle piazze e nel dibattito, l’impegno contro le diseguaglianze e per la dignità del lavoro. Come del resto, aprendo una parentesi, abbiamo manifestato durante lo scorso 25 aprile lungo tutto il corteo.

Infine una informazione sui crediti riconosciuti agli studenti: essi dovranno produrre testi sull’esperienza, esprimere considerazioni e approfondimenti, magari qualcuno utile per la preparazione di un Quaderno che Anpi e Dipartimento intendono rendere pubblico alla fine dei seminari, una traccia di lavoro utile a replicare l’esperienza in altri luoghi. Anche nel caso in cui il ministro non lo rinnovasse con i licei il protocollo Anpi-Miur, noi potremmo rinnovarlo direttamente con i docenti dell’Università, confermando il nostro impegno a favore degli studenti. E indicando già i temi di “Noi partigiani”, a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi, e di “Antifascisti adesso” del presidente Pagliarulo, vere letture del nostro tempo.

Gianna Lai, componente del Comitato nazionale Anpi