Insieme ad altre associazioni, i sindaci del territorio e con il vescovo, monsignor Ciro Fanelli, la sezione Anpi del Comune della Basilicata (Potenza) ha promosso una manifestazione che si è snodata per le vie della città. Un grande e unico appello: uscire dalla cieca logica del riarmo e percorrere la strada della diplomazia per costruire il dialogo
È da un anno che i media fanno scorrere sotto i nostri occhi immagini di morte, di distruzione e violenza. È da un anno che ai fiumi di sangue e di dolore hanno corrisposto milioni di parole retoriche. Ci stiamo quasi abituando alla guerra, ai rumori assordanti degli spari delle armi per i continui combattimenti che si tengono nel cuore dell’Europa con un crescendo di morti e devastazioni che hanno reso il mondo più povero con il rischio di avviarlo verso la distruzione.
La comunità di Melfi ha sentito il dovere morale di reagire, di uscire dall’isolamento e di incontrarsi perché ha capito che è giunto il momento del “fare” in prima persona. Non basta infatti “dire” o “delegare”, ma è doveroso essere tutti più protagonisti e più responsabili per interrompere questa spirale di violenza e far risuonare il nostro appello: “Fermare la guerra, costruire la pace”.
La sezione Anpi, in linea con le sue attività nelle scuole e nella collaborazione con altre associazioni sul territorio, si è mossa per sollecitare una iniziativa concreta per la pace. Monsignor Ciro Fanelli, vescovo della Diocesi di Melfi, Rapolla e Venosa, in prima persona, si è fatto promotore della Marcia per la pace, che ha visto la partecipazione dei sindaci e di molti cittadini della comunità del Vulture – Melfese – Alto Bradano.
Giovedì sera 16 marzo 2023, il corteo è partito dal Municipio di Melfi per giungere in Cattedrale, le due realtà che si sono unite simbolicamente e hanno camminato insieme, senza bandiere di parte, l’unica quella della fascia tricolore indossata dai tanti sindaci presenti, simbolo dell’unità del Paese e della Costituzione italiana. La nostra Carta repubblicana, nata dalle madri e dai padri costituenti uniti, oltre le loro diverse ideologie, ripudia la guerra, sostiene la solidarietà, difende il diritto alla pace, fondamento e traguardo della nostra comunità.
Nonostante la temperatura rigida, con il vescovo e i sindaci dei Comuni della zona, assessori e consiglieri comunali, consiglieri provinciali e regionali, sacerdoti, associazioni culturali, sportive, del volontariato (Anpi, Azione Cattolica, Fidara, Aide, l’Aurora, Amnesty International, Arci, Cif, Agesci, Cai, Università Popolare, Libera contro le mafie, Csi, Uisp, Croce Rossa, Protezione Civile, Archeo Club), famiglie ucraine, sindacati, partiti politici, docenti, studenti, figli e nipoti di deportati nei campi di concentramento nazifascisti, televisioni e stampa locale, famiglie intere, cittadini comuni, tutti uniti nel chiedere di fermare la guerra, di far tacere le armi, di aprire il dialogo per la pace.
La comunità di Melfi continuerà ad accogliere e a manifestare vicinanza al popolo ucraino e con la numerosa presenza dei partecipanti alla marcia ha voluto ancora di più esprimere solidarietà a tutto il popolo aggredito, invaso, martoriato dalla Russia di Putin. Al diritto alla resistenza e alla difesa dell’Ucraina, il mondo della Chiesa, delle istituzioni pubbliche, le forze sociali, le associazioni e i cittadini unanimemente chiedono ai governi nazionali, all’Unione Europea e alle potenze mondiali di porre fine alla guerra. Le diplomazie mondiali, a partire da quella italiana, siano impegnate instancabilmente per raggiungere urgentemente l’obiettivo della Pace.
Le parole del Presidente Mattarella, di Papa Francesco, di don Tonino Bello si sono ascoltate nei messaggi del sindaco di Melfi (a nome degli altri primi cittadini presenti), delle presidenti della Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali e dell’Anpi, degli studenti, di una docente e di un medico, di una bambina che ha parlato delle brutture della guerra e della bellezza della pace, dell’intervento conclusivo e lungimirante del vescovo, monsignor Fanelli.
Un grande e unico appello: la strada della diplomazia per concorrere tutti a tessere la tela della pace, a riallacciare il dialogo e uscire dalla logica del riarmo, riannodare i fili dell’umanità spezzati dalla guerra e far crescere la cultura della pace, dell’uguaglianza, della solidarietà, la cultura della vita, secondo gli insegnamenti dei grandi mediatori della pace. A Melfi è stata scritta una bella pagina di impegno di unità e di rete, per la pace, per la coesistenza pacifica, per la difesa della civiltà e del futuro.
Per dare seguito alla Marcia, nei prossimi giorni, tutti i sindaci e consigli comunali della zona, con la partecipazione del Vescovo, si riuniranno nell’Aula consiliare del Comune di Melfi per deliberare un ordine del giorno unitario e chiedere di “Fermare la guerra e costruire la pace”. La delibera sarà inviata al governo nazionale, al Parlamento italiano, alla presidente del Parlamento europeo e a quella della Commissione Europea.
Anna Martino, presidente Anpi Melfi
Pubblicato martedì 21 Marzo 2023
Stampato il 29/11/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/basta-guerra-e-morti-la-marcia-di-melfi-per-la-pace/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Farle fuggire dall’Afghanistan, dare protezione alle “sorelle” che non riescono a espatriare, accogliere chi è riuscita a mettersi in salvo lasciando il loro Paese. Non conosce soste in tutta Italia l’impegno avviato fin dalla scorsa estate dalle eredi della Resistenza con le associazioni che operano nel martoriato territorio asiatico
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Dedicato a studenti e associazioni giovanili della Regione, che potranno scegliere di realizzare un elaborato tra prose, poesie, grafici, disegni, pitture, corti cinematografici, spot, canzoni. C’è tempo fino al 24 febbraio 2024. L’iniziativa è promossa da Cgil Campania, Anpi, Libera, Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Arci, Legambiente, la rivista Infinitimondi e il Centro di Promozione Culturale Insieme. La premiazione il 25 aprile. Nell’articolo il bando
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