In Municipio a Caltagirone, con il sindaco Fabio Roccuzzo, per presentare il progetto per l’80° della Liberazione

Il 25 aprile 2025 celebreremo l’Ottantesimo anniversario della Liberazione, ricorrenza nazionale importante onorata in tutta la Repubblica Italiana. L’accensione della Luminaria della Liberazione, realizzata nel monumento identificativo della città di Caltagirone, la Scala Santa Maria del Monte, riconosciuto in tutto il mondo, prevista per il 25 Aprile è stata però rimandata al 2 giugno, Festa della Repubblica, per il lutto nazionale proclamato per la comparsa di Papa Francesco. Onorerà il valoroso contributo di chi ha liberato l’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista, di tutti gli italiani, i meridionali, i siciliani che si impegnarono. La mattina inoltre, oltre il consueto corteo diretto al Monumento ai Caduti, sarà inaugurata anche una mostra di opere artistiche dedicata alla Resistenza.

Molti caltagironesi e calatini si impegnarono nella lotta di Resistenza partigiana e civile, tra essi tanti sacrificarono la propria vita per gli ideali di democrazia e libertà.

La famosa scala di Caltagirone, lunga ben 130 metri, che verrà illuminata per l’80° della Liberazione

Le ricerche negli archivi ufficiali e altra documentazione hanno condotto a oggi a individuare oltre 70 caltagironesi a cui le Commissioni regionali per il riconoscimento delle qualifiche partigiane certificarono la partecipazione al movimento resistenziale italiano; sono oltre 200 gli internati militari caltagironesi (IMI) censiti all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale che riuscirono a tornare in patria dopo essere stati condotti, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, nei campi di lavoro e internamento dall’esercito tedesco, sfruttati per l’economia di guerra nazifascista; sono decine, tra donne e uomini, coloro che furono deferiti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato, organo speciale del regime; diversi caltagironesi, come Francesco Dottorello, considerato oppositore politico, morirono deportati nei campi di concentramento e sterminio.

La foto è stata scattata al Nord, ma furono almeno 70 i partigiani di Caltagirone che combattereno nella Resistenza (Archivio fotografico Anpi nazionale)

Tra i partigiani, ricordiamo i Caduti: Rosario Pitrelli, ucciso alle Fosse Ardeatine; Angelo Aliotta, comandante della 51 Brg Garibaldi, trucidato dai nazifascisti nell’Oltrepò pavese; Giuseppe Cannata, carabiniere, Medaglia d’Argento al Valor Militare; Giuseppe Failla, nato a Vercelli ma di famiglia caltagironese, Medaglia d’Oro al Valor Militare; Landolina Giovanni, partigiano, deportato e ucciso a Mauthausen; Giuseppe Cataldo, ucciso in provincia di Varese; Giuseppe Vella, freddato dai nazisti in provincia di Asti; Gaetano Lo Bianco, Caduto in uno scontro con le SS. E una lunga lista di uomini del calatino che si sono impegnati a raccontare quella drammatica esperienza, Vincenzo Grimaldi, Nicolò Di Salvo, Giuseppe Burtone.

Sono tanti, che sembra far torto non nominarli tutti. E c’è anche una donna partigiana combattente, Rosa Marchese nata a Caltagirone.

La città siciliana è famosa anche per le suec ceramiche, un dettaglio di quelle che compongono la Scala

Dunque c’è una storia caltagironese nella Liberazione dal nazifascismo, partigiani e antifascisti che hanno determinato insieme a tante donne e tanti uomini la fine del periodo dell’oppressione nazifascista e siamo felici che l’Amministrazione comunale abbia accolto l’invito dell’ANPI a valutare la possibilità di rendere ancora più significativo l’80° del 25 Aprile.

Il disegno della Luminaria per l’80° della Liberazione

Il disegno elaborato esclusivamente per l’ottantesimo della liberazione dal nostro socio Antonio Navanzino è costituito da 1.800 coppi, rappresenta nel corpo centrale il papavero della Resistenza, fragile e delicato ma al contempo resistente per sua natura; due foglie nello stelo del papavero, compongono l’iscrizione 25 Aprile. Sotto il papavero, le due date 1945 e 2025 formano lo skyline del panorama di Caltagirone. Alla base, sette fiori di papavero in omaggio ai fratelli Cervi e sette boccioli a voler ricordare che la Resistenza rinasce nel momento in cui si rischia di compromettere la libertà. In alto tre colombe simbolo di pace nei colori della bandiera Italiana e sopra cinque colombe azzurre rappresentano le cinque terre continentali come messaggio per la pace del mondo.

Giuliana Buzzone, presidente Anpi “Angelo Aliotta”, città di Caltagirone