“Pensiamo a un uomo… Nicola ha tutto ciò che desidera. Chiudete gli occhi e immaginatevelo… Pensate di essere nel 1939 e sentire alla radio che la Germania ha invaso la Polonia ed è scoppiata la guerra… Passa un anno, la guerra porta conseguenze. Ma tutto sembra così lontano dalla vostra comoda casetta sulla collina…”. La voce limpida di Eliana Sacco, con i suoi dodici anni e la passione che può avere solo un’adolescente, ripercorre nei boschi di Passo Mezzano, alle spalle di Campomorone, nell’entroterra di Genova, la storia – che lei stessa ha scritto – di un partigiano, Nicola Leone, “Piave”, pugliese di nascita, militare e poi comandante del II distaccamento, III Brigata Liguria, ucciso a 38 anni a Isoverde nella “Pasqua di sangue” del 1944.
E la storia di Nicola si è trasformata, il 3 luglio scorso, nell’orazione ufficiale per la commemorazione dei diciassette martiri di Passo Mezzano, giovani che fuggivano dal rastrellamento della Benedicta cercando di ripiegare verso Cravasco o il passo della Bocchetta, uniti in questa occasione alle altre vittime di quei giorni, appunto a Isoverde e Gallaneto. “Nicola Leone era uno dei tanti ragazzi a cui è stata strappata la vita – ha detto Eliana a conclusione di un’emozionante manciata di minuti –. Penso che non erano eroi con speciali superpoteri, erano ragazzi e uomini che avevano nel cuore un sogno di pace: l’unico modo per ricordarli come meritano è prendere il loro sogno di pace e custodirlo nel nostro cuore. Combattete per la libertà, sempre”.
“Eliana ha vinto l’edizione 2022 del concorso che ogni anno, come Anpi Campomorone, proponiamo ai ragazzi delle scuole locali – racconta Paola Alpa, presidente della sezione ‘Passo Mezzano’ –. Ci è sembrata un’idea nuova chiedere a lei di tenere l’orazione quando, terminate le limitazioni covid, abbiamo potuto organizzare la cerimonia”. Un’idea che si è dimostrata di grande impatto comunicativo, che segna una nuova strada: quella di dare la parola ai giovanissimi alla fine di un percorso di informazione e coinvolgimento. Peraltro nell’Alta Valpolcevera e in particolare a Campomorone, terra di forti memorie partigiane, il concorso annuale dell’Anpi è diventato un appuntamento annuale, sempre molto partecipato.
“Pensiamo che i ragazzi debbano sapere. Magari anche con l’ausilio di spettacoli o di reading sulle storie che sono avvenute durante la Resistenza e poi rielaborarle a loro modo” dice ancora Paola Alpa. Il tema di quest’anno era “La guerra è… la pace è…” ed Eliana, nel componimento vincitore, ha scritto tra l’altro, in una sorta di lettera immaginata da una figlia al padre – i nomi fanno pensare alla guerra in Ucraina di questi mesi – quando arriva la notizia della sua morte in battaglia: “È arrivato un telegramma dall’esercito. Mamma lo apre. Lo legge. Inizia a piangere. Fuori di me le strappo il telegramma dalle mani e lo leggo. Una riga. ‘Il signor Vasilenko è morto. Condoglianze’. Il silenzio mi avvolge per qualche secondo, il tempo di realizzare, poi crollo a terra e un macigno enorme si deposita sul mio stomaco”. E poi, ancora: “Urlo, urlo talmente tanto che in confronto le bombe fanno ridere. Urlo perché papà non lo può più fare, piango perché papà non lo può più fare, corro perché papà non lo può più fare”.
Il senso della pace e quello della guerra sono davvero chiari, in tutte le epoche e per tutte le età. Brava Eliana!
Pubblicato mercoledì 24 Agosto 2022
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