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Il 2017 è un anno che conferma la crescente e positiva qualità di organizzazione dell’Anpi e di conseguenza la sua capacità di comunicare e comunicarsi.  Due esempi determinanti sono le giornate nazionali antifasciste del 27 maggio e del 28 ottobre scorsi. Due momenti di grande mobilitazione, di costruzione di iniziative unitarie in tutto il Paese (circa 300, sommate), ma specialmente di segni ben marcanti. L’Anpi in queste due occasioni ha lanciato il messaggio dell’urgenza di un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Istituzioni rispetto al contrasto ai neofascismi. Comitati provinciali, Sezioni, Comitato nazionale insieme, sono riusciti nell’impresa di portare un operativo ossigeno costituzionale nei Partiti, nei Ministeri, nei Comuni.

Oggi possiamo tranquillamente dire che c’è in giro una fermezza piuttosto inedita nel guardare negli occhi il problema del fascismo risorgente per risolverlo concretamente. Sono decine e decine i Comuni (Patria ne dà notizia regolarmente) che, molto spesso sotto l’impulso delle Sezioni Anpi, adottano delibere per non concedere l’uso di spazi pubblici ad associazioni che si richiamano al fascismo, al razzismo e alla xenofobia. Indimenticabile il No del Ministro dell’Interno a Forza Nuova, per la sua manifestazione il giorno 28 ottobre a Roma, a seguito del forte appello partito dalla nostra Associazione. Indimenticabili le nervose e barbare reazioni, il 27 maggio, messe in campo dai neofascisti. Ancor più indimenticabile il peso che avuto l’Anpi, per strategica intelligenza della sua Presidente Carla Nespolo, nel dare una caratterizzazione robustamente unitaria alla manifestazione antifascista del 9 dicembre a Como promossa dal Pd.

Insomma, senza troppo lodarci, ma per dovere di realtà, questa Associazione fa parlare di sé e parla con autorevolezza, conoscenza e sapienza, motori decisivi per incidere nella vita pubblica. Un’Anpi che intende proseguire il suo “Buon cammino”, come titolava la bella iniziativa del 6 aprile scorso in Campidoglio, stimolando l’afflusso di nuove forze – auspicabilmente giovani, dotate di una preziosa familiarità col mondo, in particolare quello dei nuovi linguaggi – consolidando i rapporti con le istituzioni democratiche, avviando anche una operazione di implementazione dell’antifascismo nell’informazione nazionale (necessario, anche se alcune testate non ne hanno bisogno, come per esempio Repubblica che sta realizzando una virtuosa e continuativa opera di denuncia, grazie in particolare alla passione dell’amico Paolo Berizzi).

Il Comitato nazionale della nostra Associazione, nella sua ultima, recente seduta ha deliberato la formazione, al suo interno, di commissioni di lavoro: una di queste è dedicata proprio alla comunicazione. Un importante medium di confronto che sicuramente condurrà l’Anpi ad ulteriori traguardi, in particolare quello di trasmettere pienamente alle nuove generazioni storie, valori e principi della Resistenza, quella straordinaria primavera di coraggio da cui nacque la Costituzione repubblicana. Ci siamo.