Più volte a Catania partigiani e antifascisti hanno fatto appello a Prefettura e Questura per chiedere il divieto di manifestazioni xenofobe, razziste e di esplicito richiamo al ventennio. L’anno passato, dopo gli attentati di Parigi, mentre cristiani e musulmani pregavano per la pace insieme a tanti cittadini, FN vandalizzava le moschee locali con cartelli di insulto affissi agli ingressi dei luoghi di culto. Ad aprile, l’ANPI provinciale ha presentato un esposto per una messa celebrata in una chiesa del centro storico in memoria di Mussolini. Ma ancora una volta, Forza Nuova, sabato scorso, 25 giugno, ha avuto licenza di scendere in piazza contro le politiche migratorie. La Presidente del Comitato Provinciale ANPI, Santina Sconza, aveva scritto ai responsabili dell’ordine pubblico, illustrando i rischi gravi per “una manifestazione che non farà altro che incrementare odio e razzismo contro chi scappa dalla guerre, dalle torture e dalle fame. Da tempo denunciamo il rifiorire di rigurgiti fascisti, in tante forme, ma sempre con i soliti vessilli, i soliti richiami a ideologie fasciste e naziste, da tempo sconfitte e superate”. Nella missiva si ricordava quanto prevedono la Costituzione e la legge Mancino, e i pericoli di un via libera a formazioni di ispirazione fascista e nazista e a ideologie che tanto tragicamente hanno segnato la nostra storia. “Continueremo a vigilare”, hanno promesso i partigiani, senza dimenticare il ruolo affidato alle istituzioni preposte. “La democrazia deve essere difesa e garantita, prima di tutto, da parte dei pubblici poteri. Ci sarà qualcuno che abbia il coraggio di vietarle?”. Al momento, a Catania, sembrerebbe di no.
Pubblicato venerdì 1 Luglio 2016
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