Il cippo in memoria dei Caduti della strage di Borgo Montenero

Maggio 1944. L’esercito del Reich è impegnato nella battaglia di Cassino, arroccato lungo la parte della linea Gustav che, nel territorio di Latina, attraversa le campagne e arriva al mare. I militari della Wehrmacht stanno tentando di frenare l’avanzata degli Alleati in corso da gennaio e non vogliono ostacoli. A Borgo Montenero, frazione di San Felice Circeo, intimano lo sgombero alla popolazione. Dove possono andare quei civili? Pagheranno cara l’esitazione nell’eseguire il diktat. La notte del 3 maggio comincia la rappresaglia, ventitré uomini della zona sono rastrellati e condannati alla fucilazione. Interviene il parroco, don Giuseppe Capitano, che non riesce però a ottenere salva la vita di tutti gli ostaggi, ma solo una riduzione del numero delle esecuzioni. I prigionieri sono portati fino al campo sportivo, a poca distanza dalla chiesa, allineati e mitragliati davanti agli occhi dei familiari. Il maggiore per età dei Caduti aveva 57 anni, i più giovani 23. A loro, ricorda l’Anpi di Terracina, sono dedicate alcune strade della città. Da quando si è costituita nel 2018, l’associazione locale dei partigiani partecipa solennemente alle commemorazioni nell’anniversario della strage.

«In tutta la provincia di Latina – spiega Ada Filosa,  presidente del Comitato provinciale e componente del Comitato nazionale Anpi – continua senza sosta l’impegno nella trasmissione della memoria relativa agli episodi di feroce violenza ed eccidi accaduti commessi dai nazifascisti sul nostro territorio. È importante per l’intera Comunità, affinché si possa rispondere alle sfide dell’oggi. L’Associazione è divenuta un solido punto di riferimento per più generazioni e culture anche differenti, nel segno della democrazia e della solidarietà».

Le iniziative portate avanti sono numerose e non si fermano. La sezione di Terracina, per esempio, in occasione del 76° della strage di Borgo Montenero, ha realizzato un breve e intenso video. Per non dimenticare, neppure in tempi di emergenza coronavirus.