Ci sono storie che continuano a sorprendere anche molti anni dopo i fatti, e che forse neppure sono state comprese pienamente nel loro significato. Oggi, per di più con la scomparsa dei protagonisti, raccontarle diviene un omaggio a chi ci ha lasciato, un’affermazione di antifascismo e al contempo di vero patriottismo.

Il battaglione “Fratelli Rosselli”, VIIª Divisione GL aveva potuto contare sul sostegno della popolazione

Perché, soprattutto al tempo della destra al governo, le cose vanno rimesse al loro posto e per bene. Con l’aiuto di tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza, e cioè della Costituzione. La vicenda del sabotaggio del ponte ferroviario di Ivrea, cittadina piemontese a 50 km da Torino, è una di queste.

Il vicecomandante Amos Messori “D’Artagnan” durante la Resistenza

I protagonisti sono persone comuni, divenuti eroi per un coraggio che ancora oggi è da brivido. I nostri partigiani. Amos Messori, che ci detto addio nel 2018, era uno di loro. “D’Artagnan” il nome di battaglia di battaglia per via dei capelli lunghi come lo spadaccino dei romanzi di Alexandre Dumas.

Compì un’impresa impossibile: far saltare il ponte in centro città, sorvegliato dalla X Mas dove passavano siluri, missili, cannoni, prodotti dalle acciaierie di Cogne, in Valle d’Aosta, destinati alle truppe nazifasciste. Gli Alleati volevano bombardare quel punto strategico per i rifornimenti del nemico ma colpirlo dall’alto significava condannare alla morte migliaia di persone. La missione è resa ancor più pericolosa perché lì vicino c’è anche la sede del comando tedesco.

Undici i componenti della squadra scelti per una missione pericolosissima ma che, se portata bene a compimento, avrebbe cambiato la storia della lotta di Liberazione (dal teaser di presentazione)
Il ponte di Ivrea (dal teaser del podcast)

Ecco, grazie al podcastD’Artagnan – eroi comuni che fanno la Storia” di Fabrizio Zanotti e Vanessa Vidano che produrrà Fabrika Cultura con il patrocinio e la collaborazione dell’Anpi nazionale, dell’Anpi provinciale di Torino e dell’Anpi Ivrea e Basso Canavese, e soprattutto grazie al contributo di chi parteciperà a un crowdfunding, una vicenda straordinaria tornerà a vivere.

Narrerà un’azione mirabile e la generosa “complicità” di civili che per mesi avevano ospitato il comando partigiano. Non si poteva metterli in pericolo e tantomeno sacrificarli decisero D’Artagnan e “Alimiro” Mario Pelizzari, a capo del battaglione “Fratelli Rosselli”, VIIª Divisione GL. E così la notte del 24 dicembre 1944, vigilia di Natale, in uno degli inverni più freddi a memoria d’uomo…

Non sveliamo di più, a parte il fatto che nessuno rimarrà vittima di quel grandioso sabotaggio, neppure i fascisti. A quell’episodio è dedicata una canzone “Poco di buono”, che a sua volta è forte di una bellissima storia. È stata composta proprio da Fabrizio Zanotti insieme a Lino Ricco, che realizzandone il videoclip utilizzarono le immagini del film  “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo e invitarono il cantautore Claudio Lolli come ospite. All’artista evidentemente piacque molto tanto da interpretarne e inciderne nel 2006 una sua versione nell’album “La scoperta dell’America”. Non era mai accaduto che proponesse un brano di cui non fosse creatore.

Anni dopo, nel 2011, anche i Gang hanno pubblicata una loro versione nell’album “La rossa Primavera”.

(dal teaser del podcast)

Questa sera alle ore 21 nella sede Anpi di Ivrea, in piazza Perrone, verrà presentato il teaser del podcast (al Festival della lettura “La Grande Invasione” di Ivrea chi c’era è stato entusiasta).

Tutti possono partecipare al progetto: basta cliccare su https://www.eppela.com/projects/9750, scegliere quanto devolvere, anche piccole somme e pure in anonimato se si preferisce, e infine selezionare una delle ricompense: Collaboratore, Resistente, Combattente, Staffetta, Stratega, Sabotatore o Comandante!