pastasciutta antifascista 2020 a Bagnacavallo (RA)L’Anpi di Bagnacavallo propone con coraggio, passione e voglia di tornare insieme la “pastaasciuttata” antifascista del 25 luglio e un’ulteriore giornata di eventi per il giorno successivo.

L’occasione non vuole certo essere un tentativo di riproporre, in forma ridotta, quella che doveva essere la V Festa dell’Anpi di Bagnacavallo e che per le misure anti Covid non si è potuta svolgere. Le motivazioni, gli obiettivi, le modalità e il contesto sono volutamente e consapevolmente diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati.

Si è caparbiamente voluta questa due giorni, perché ritrovarsi è dare voce a quei simboli che abbiamo continuato a portare, a cantare, a difendere anche nei lunghi mesi di chiusura forzata e di impossibilità di incontrarsi; la differenza, però, non la si fa solo insieme, ma anche agendo e proponendosi con momenti di ricordo, commemorazione, canto, musica e riflessioni su cosa è mutato in questo ultimo e devastante periodo.

Esserci, nel rispetto del distanziamento fisico e dei protocolli a tutela della sicurezza di tutti, significa annullare quel distanziamento sociale che non solo non ci piace per niente, ma che la pandemia ha purtroppo reso concreto dimostrando che, se la malattia ci ha resi tutti uguali, non lo ha fatto nelle modalità di affrontarla e tentare di vincerla.

Non lo ha fatto nel mondo del lavoro; nelle famiglie; nella scuola; tra i bambini. Si sono create ancora più disuguaglianze e si sono acuite le situazioni di disagio già esistenti, si sono palesate tutte le nostre fragilità e incapacità.

L’ex convento di San Francesco dall’alto e l’allestimento per la due giorni

L’Anpi non è e non può essere indifferente; tornare a stare insieme, dunque, non è solo riprendere il filo del fare, ma è realizzare uno degli obiettivi del nostro statuto: dare concreta applicazione alla Costituzione. La nostra Carta parla di sostenere chi è in difficoltà, ci impone un impegno a favore di chi ha subito un danno e attraverso la solidarietà provare a riparare insieme, con il nostro sostegno morale e, ove possibile, economico.

Da qui la scelta del luogo dove svolgere l’evento: l’ex Convento di San Francesco che è uno dei luoghi simbolo di Bagnacavallo e che fu rifugio per gli sfollati. Secondo alcune stime elaborate dagli storici, in tutto trovarono rifugio ben 3.000 persone durante la guerra e addirittura 800 in un unico giorno.

Un luogo magico, ricco di memoria dunque, che aiuta la riflessione e che una coppia di giovani, da sempre vicina e sostenitrice della nostra sezione Anpi, ha riportato a nuova vita arredandolo con cura e ricercatezza e offrendo un servizio accogliente e cortese.

Ambientare in questo spazio la nostra due giorni vuole essere un modo per sostenere la loro attività, fortemente penalizzata dalle chiusure forzate prima e dalla diffidenza poi, per dare risalto ad un contesto di storia e cultura che vi saprà catturare.

Foto storiche dei rifugiati al Convento di San Francesco durante la seconda guerra mondiale
Foto storiche dei rifugiati al Convento di San Francesco durante la seconda guerra mondiale

Nei due giorni, infatti, avremo l’occasione per visitare i sotterranei dell’ex Convento e, grazie alla collaborazione con Mariangela Rondinelli dell’associazione Wartime Friends, anche attraverso il racconto di chi vi trovò rifugio durante la guerra.

Abbiamo previsto due contesti in cui sosterremo la musica e i suoi lavoratori con il concerto dei Khorakhanè sabato sera e, domenica sera, musica d’autore con Roberta Montanari (già corista di Elisa) accompagnata da pianoforte, viola e contrabbasso. Prima del concerto di sabato non mancherà uno spazio dedicato al teatro al femminile: Laura Pozone ci farà dono di un cammeo estratto da “Dita di Dama”, un monologo tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Ingrao.

Gli artisti si esibiranno sul palco che il Comune di Bagnacavallo, che accordando il Patrocinio all’iniziativa, ha sistemato nel chiostro insieme a duecento sedie debitamente disposte per garantire la distanza fisica tra uno spettatore e l’altro in uno scenario che sarà davvero suggestivo.

Sono momenti culturali e musicali che, inseriti anche nel programma culturale per l’estate di Bagnacavallo, sono volutamente gratuiti ma, proprio nello spirito solidale dell’iniziativa, auspichiamo che la cittadinanza tutta voglia contribuire a sostenere con un’offerta libera.

Il 25 luglio sera ci sarà la pasta asciutta antifascista per ricordare Casa Cervi e la caduta del fascismo e domenica sera una cena R-esistente che omaggerà la piallassa ravennate (Isola degli Spinaroni); cene preparate grazie alla disponibilità del cuoco Marco Luongo di “Akàmì” ristorante Soul food di Ravenna, in collaborazione con i ragazzi dell’Antico Convento di San Francesco ai quali potremo affidarci per la scelta di ottimi vini o birre artigianali. Il tutto comodamente servito ai tavoli che la parrocchia di Masiera ha messo a disposizione; così tutto torna e ognuno ha dato o darà il suo contributo per la riuscita della due giorni.

Vi anticipiamo solo un piccolo “assaggio” del  menù di domenica che la creatività di Marco ha realizzato: un profumato antipasto, La staffetta partigiana come primo e gli Spinaroni come secondo, accompagneranno ancora una volta il nostro essere cum panis, il nostro fare cerchio e la nostra condivisione di pensieri e obiettivi che da sempre ci contraddistingue. Così non potrà mancare il nostro piatto tradizionale: il cappelletto. Rappresenterà alla perfezione il lavoro delle staffette che nascondevano lettere, armi, munizioni tra i loro abiti e hanno svolto un ruolo fondamentale nella lotta partigiana: il ragù dei cappellaci “la staffetta partigiana” infatti non verrà servito come di consueto a condimento ma, realizzato con ricciola e patate, sarà racchiuso all’interno.

Domenica pomeriggio abbiamo pensato ad uno spazio “Dialogando” dove ciascuno potrà raccontare la sua esperienza con l’emergenza sanitaria o le riflessioni e conseguenze che la stessa ha portato in ciascuno di noi. Sarà un modo per socializzare le paure, le preoccupazioni, le ansie per il futuro e per trovare, insieme, il modo per esorcizzarle. Potremo, così, riflettere e discutere se davvero è andato tutto bene; se ne siamo usciti migliori (che siamo diversi è purtroppo una certezza) e se saremo in grado di non dimenticare come spesso accade.

Non potrà mancare il tavolo con le magliette, i libri, l’oggettistica e le bandiere dell’Anpi che vi invitiamo ovviamente a sostenere tesserandovi e/o acquistando; il consueto tavolo si arricchirà, per l’occasione, dei manufatti nati dalle abilità manuali che qualcuno ha sviluppato durante la permanenza forzata al proprio domicilio: ne rimarrete stupiti.

Esserci in questi due giorni ha ancora più significato e importanza dal nostro punto di vista. Non sarà solo un ritrovarsi con scambio di sguardi, gomiti e mascherine, ma dimostreremo che davvero crediamo nei valori di cui ci sentiamo portatori: anche questa è resistenza, anche questo è essere partigiani a fianco, concretamente, di chi vuole continuare a credere nei propri progetti e nei propri sogni e non si lascia vincere dalle difficoltà e amarezze che il virus ci ha lasciato. A cominciare dagli artisti, i musicisti, i tecnici (senza i quali non può prendere vita nessuno spettacolo), e anche il ristoratore e gli albergatori.

Ringraziamo tutti in anticipo: chi c’è stato, chi ci sarà e chi non era d’accordo. Nella famiglia Anpi le sensibilità diverse di ognuno trovano spazio e rispetto.

Silvia Pergola, Anpi Bagnacavallo


È opportuno prenotare tramite mail bagnacavalloanpi@gmail.com o via cellulare 389-0003321 specificando il numero di persone per pasti e eventuali pernottamenti