Anniversari

venerdì 16 Agosto 2024

Giacomo Matteotti, un “riformista rivoluzionario”

Il 16 agosto 1924 viene ritrovato nelle campagne vicino Roma il cadavere del deputato socialista assassinato per ordine di Mussolini. Antifascista intransigente non ebbe il sostegno dei suoi compagni di partito. Pagò con la vita la battaglia per la democrazia. Aveva denunciato le violenze e i brogli che avevano pesantemente condizionato le elezioni e recenti studi hanno rivelato anche l’intenzione di rendere pubblico l’accordo tra il governo fascista e la compagnia petrolifera statunitense Sinclair Oil, con il quale si concedeva – in cambio di laute tangenti – il monopolio della ricerca dell’oro nero nel sottosuolo italiano

domenica 14 Aprile 2024

Il futuro martire Piero Gobetti al martire Giacomo Matteotti

Sull’assassinio del deputato socialista di cui quest’anno ricorre il Centenario, esiste una cospicua bibliografia, ma nelle varie ricostruzioni rimane quasi sempre in ombra la sua personalità, il significato della sua vita e il suo no alle guerre. A capirne la portata politica era stato fin da subito il giovane intellettuale liberale Gobetti, destinato a morire due anni dopo per le conseguenze di un pestaggio fascista, e volle realizzare “Per Matteotti. Un ritratto”, un instant book diremmo oggi, che Il Nuovo Melangolo ha voluto ripubblicare per l’anniverario del delitto ordinato da Mussolini

venerdì 29 Marzo 2024

La Battaglia del Lago Santo. Tra storia e leggenda

Ad affrontare e sconfiggere ingenti forze naziste e fasciste furono solo in nove, appartenevano al Battaglione Picelli, guidati da Dante Castellucci “Facio”. Un episodio destinato a entrare fin da allora nel mito. Nell’80°, l’omaggio di istituzioni, associazioni partigiane e studenti delle scuole. Una ricostruzione dei fatti anche alla luce di testimonianze inedite per capire che per “quegli eroi la cosa più difficile da affrontare non sono stati i nemici o la stessa paura, il dolore o la fatica, ma crederci fino in fondo”

mercoledì 13 Marzo 2024

L’Unità, un titolo che era tutto un programma

Cento anni fa, nel 1924, Gramsci fondava il quotidiano organo del Partito Comunista. C’è già il regime e appena due anni dopo, con le leggi fascistissime, diviene un foglio clandestino. Per stamparlo si arriverà a morire durante l’occupazione. Dal dopoguerra accompagnerà i momenti più duri della vita della Repubblica, ma darà anche un grande contributo alla crescita dei diritti nel Paese. Un’esperienza unica di giornalismo e militanza insieme che si concluderà con il declino e poi la scomparsa del PCI. Una storia che molto può parlare all’oggi. A raccontarla è Aldo Tortorella, il partigiano che ne è stato direttore nella stagione d’oro

lunedì 29 Gennaio 2024

In memoria dell’arresto del Prof Gesmundo, l’insegnante di libertà assassinato alle Fosse Ardeatine

80 anni fa, il 29 gennaio 1944, venne arrestato a Roma dai fascisti e portato in via Tasso, recluso nella cella n. 13. Nelle stesse ore in città, tradito anche il compaesano Don Pietro Pappagallo. Il triste anniversario celebrato nella Capitale con Anpi, scuole e istituzioni, perché chi ha cuore la democrazia ringrazia i suoi martiri e non dimentica  

giovedì 16 Novembre 2023

I 52 giorni eroici dei militari italiani antifascisti a Lero

Il 16 novembre 1943 nell’isola greca si combatté l’ultimo giorno di una furiosa battaglia contro gli ex camerati della soverchiante Wehrmacht. Si concluse con una sconfitta. I nostri soldati e ufficiali reagirono all’ultimatum tedesco come in Montenegro, Albania, Tessaglia, nell’Egeo, a Cefalonia e a Corfù. I comandanti vennero consegnati alla Rsi e giustiziati in patria. Ma sul campo con i loro uomini avevano conquistato il rispetto del contingente inglese giunto a dare rinforzo: altro che “massa di gente sfessata, scorata, priva di spirito di iniziativa e di combattività”. Su quei fronti di guerra era nata la Resistenza europea e transnazionale

giovedì 28 Settembre 2023

La “democrazia difficile” e il compromesso storico di Enrico Berlinguer

Subito dopo il colpo di Stato in Cile, in un’Italia stretta nella morsa di un neofascismo strisciante, trame eversive, servizi segreti deviati e attentati terroristici, il segretario del Partito comunista ri-proponeva una strategia politica per evitare la saldatura tra forze «dal centro all’estrema destra». E il 28 settembre 1973 su “Rinascita” pubblicava “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile”, inaugurando un faticoso dialogo a distanza tra i due maggiori partiti democratici in Parlamento, la Dc e il Pci. Ma dovrà fare i conti con una realtà internazionale che sia in Occidente sia all’Est scoraggerà il suo progetto

mercoledì 27 Settembre 2023

Napoli, il Mezzogiorno e le Quattro Giornate nella prima Resistenza

Non è stata l’esplosione tellurica unicamente antitedesca di «scugnizzi» e di «lazzari», priva di qualsiasi contenuto politico e sociale, come invece ha imposto la versione deformata nel dopoguerra mirata a cloroformizzare i valori della lotta di Liberazione. Per molto tempo, inoltre, si è sorvolato sulla «questione dei fascisti», sulla loro presenza e sul loro ruolo

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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Giuseppe Verginella, partigiano europeo

Il nome di battaglia era “Alberto”, fu comandante della 122ª Brigata Garibaldi. La sua lotta contro il nazifascismo non conobbe confini: Spagna, Francia, Urss, Italia. Venne catturato, torturato e fucilato a Brescia. Non è stato solo un combattente guerrigliero, ma l’avanguardia di una visione d’Europa antifascista, portatrice di pace, fratellanza, uguaglianza e libertà

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