“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. Scriveva così Primo Levi a proposito dell’Olocausto. Ma è opportuno allargare l’arco della memoria. Chiedersi dove, come, quando, perché e come mai. Ed allora vediamo un lungo film, che si conclude con la vittoria della Resistenza e degli Alleati in Italia e con l’arrivo dell’Armata Rossa a Berlino, e si snoda attraverso un corposo rosario di eventi che avvengono fino al 1945. Un film in tedesco, ma anche in italiano: le leggi razziali; il colonialismo e le stragi in Abissinia e in Libia; l’invasione della Jugoslavia, dell’Albania, della Grecia, della parte meridionale della Francia, dell’Unione Sovietica, con le sue tragiche conseguenze per i popoli invasi e per gli eserciti invasori; Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, le Fosse Ardeatine ed i mille e mille massacri operati dai nazisti e dai fascisti in Italia; il finto Stato della Repubblica di Salò con le sue tante milizie il cui scopo principale era distruggere la Resistenza e i partigiani.

Ma come e quando comincia il film in italiano? Era il 28 ottobre 1922: la marcia su Roma; un evento né impedito né in alcun modo ostacolato dalle istituzioni del tempo e dalla monarchia; da quel giorno si avvia la storia del fascismo al potere, di una ininterrotta catena di crimini: Matteotti, Gramsci, i fratelli Rosselli, solo per citare alcune delle vittime più illustri.

“Ciò che è accaduto può ritornare”. Sono note le vicende: Forza Nuova comunica che promuoverà il 28 ottobre 2017 una nuova marcia su Roma; reagiscono in modo fermo il Capo della polizia Gabrielli e la sindaca di Roma; il ministro Minniti ne vieta lo svolgimento; dopo varie contorsioni e ambiguità Forza Nuova sembra desistere e forse rinviare l’appuntamento. Ma ancora non è chiara la volontà dell’organizzazione di estrema destra. È l’Anpi per prima, ovviamente, a lanciare un allarme nazionale. E decide in tutti i casi – manifestazione di Forza Nuova o meno – di dar vita a una giornata, il 28 ottobre, in cui in tutto il Paese si ricordi quella data tragica, la prima scena del film che portò l’Italia alla catastrofe.

“Le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate”: ed in effetti oggi in Italia (ma – diciamocelo – in tutta Europa, ed oltre) tornano a cantare le sirene dei fascismi, dei nazismi, dei razzismi e le sirene – come ben sapeva Ulisse – possono sedurre conducendo ad una triste fine le loro vittime. Siamo prossimi al 28 ottobre: sono molto più di un centinaio le iniziative promosse dall’Anpi, quasi sempre in modo unitario, in altrettante località del Paese.

A Roma, l’iniziativa centrale che inizierà alle 11 nell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio. Introdurrà il Presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia. La sindaca di Roma Virginia Raggi e il Presidente della Regione Lazio On. Nicola Zingaretti porteranno il loro saluto. Interverrà poi, per ricostruire storicamente la marcia su Roma, la professoressa Giulia Albanese, docente all’Università di Padova. Seguirà l’intervento della Vice Presidente del Senato, Sen. Rosa Maria Di Giorgi. Concluderà il Presidente della Fivl (Federazione Italiana Volontari della Libertà), professor Francesco Tessarolo. Al termine una delegazione si recherà alla Stele in ricordo di Giacomo Matteotti in Lungotevere Arnaldo Da Brescia. Hanno comunicato la partecipazione all’iniziativa Cgil, Cisl, Arci, Aned, Anppia, Fiap, Fivl, Anrvg, Fondazione Giacomo Matteotti, Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Pd, Prc, Si, Pci, Psi, L’Altra Europa con Tsipras, Articolo1-Mdp, Campo Progressista, Possibile, Coordinamento democrazia costituzionale, Libertà e Giustizia, Articolo 21, Rete della Conoscenza, Rete degli studenti medi. Davvero una bella squadra, che può rappresentare l’inizio della costruzione di un largo fronte democratico contro i fascismi.

Primo Levi

Cronache dello stesso giorno in tante altre città: a Torino presidio unitario (una ventina di associazioni e formazioni politiche) dalle 14 alle 18 in piazza Castello. A Genova corteo – anche qui unitario – da viale Caviglia (lato Brignole) con partenza alle 15.30, sosta al Sacrario (Ponte Monumentale) dove si deporrà un fiore per i Caduti per la libertà, conclusione in largo Pertini col comizio di Carlo Ghezzi, del Comitato nazionale Anpi. A Milano, dalle 10 alle 17.30 alla Casa della Memoria, si svolgerà un’iniziativa dal titolo “Rispondiamo alle provocazioni con la cultura”. Interverranno Cenati, Artali e V.Gilardi, rispettivamente a nome dell’Anpi, dalla Fiap e dell’Aned; seguirà una conferenza del professor Luigi Ganapini. A Firenze “l’Anpi dice No al fascismo”: la mattina presidio in piazza Dalmazia e piazza Beccaria, il pomeriggio, in via Vittorio Emanuele II 303, alle 18 incontro con la vicepresidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo dal suggestivo titolo “Intolleranze elementari: la crescita di razzismi e fascismi, gli anticorpi democratici”. L’Anpi di Roma, con la partecipazione dell’Opera Nomadi, la Fiap, l’Aned e l’Associazione Nazionale Veterani Reduci Garibaldini, promuove una manifestazione alle 16 in piazza Santa Maria Liberatrice. Ai Colli di San Fermo (Bergamo) alle 18 si inaugura il museo “Casa della Resistenza” e parlerà Antonio Pizzinato. Particolare e caratteristica l’iniziativa a Predappio: pomeriggio di canzoni di lotta al Teatro Comunale col coro Farthan di Marzabotto e cori provenienti da varie zone d’Italia; alle 19.30 al circolo Arci in via Gramsci, cena dal titolo “Tagliatella antifascista”. La giornata è promossa dall’Anpi provinciale di Forlì-Cesena e di Rimini, col patrocinio del Comune e in collaborazione con l’Arci di Predappio, la Cgil di Forlì e di Cesena, l’Arci di Forlì, Cesena e Rimini, il D9INA, l’Istituto Ernesto de Martino. Sette esempi per accennare a più di cento iniziative nel nord, nel centro e nel sud del Paese.

“Conoscere è necessario”. Sì, ha ragione Primo Levi. Quanti ragazzi sanno cosa avvenne in Italia quell’infausto 28 ottobre? Questo 28 ottobre è una buona occasione per informare, formare e discutere.

L’idra, nel mito classico, era un mostruoso serpente dalle molte teste, che rinascevano una volta tagliate. Oggi infatti stanno rinascendo. Conoscere è necessario per sconfiggere l’idra. Ancora, e – possibilmente – in modo definitivo.


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