Arriva un nuovo 25 aprile. Ciascuno racconta un’unica storia, quella della Liberazione. Ciascuno è diverso, misura il grado di rischio, di insicurezza, di paura, di allontanamento dalle fondamenta delle libertà democratiche.
Settantatrè anni fa il popolo italiano, i popoli europei, il mondo intero, sono stati liberati dall’oppressione nazifascista. Si unirono le forze dei Resistenti e degli Alleati, fu un nuovo inizio. Allora furono protagonisti uomini e donne di tutte le età e condizione sociale, soprattutto i giovani.
Quel 25 aprile si rinnova in ogni tempo con nuovi protagonisti.
Chi sono oggi i nuovi resistenti, i nuovi partigiani? Coloro che oggi vivono nella loro coscienza l’impegno antifascista. Coloro che vedono addensarsi nel mondo le ombre delle oligarchie, dei populismi, dei razzismi e ancora dell’antisemitismo, e decidono di reagire.
Chi resiste oggi lo deve dire a voce alta. Pronunci il suo nome in ogni luogo, in ogni circostanza di fronte al mondo.
In questo aprile che racconta la memoria degli eroi di allora, ogni democratico scriva il suo nome sotto l‘appello “Mai più fascismi, mai più razzismi” .
A Casa Cervi la notte del 24 aprile leggeremo a voce alta la Costituzione Italiana. Il giorno dopo un grande popolo ascolterà le voci di Gino Strada, Diego Bianchi, Nando Dalla Chiesa, Maurizio Viroli, Soran Ahmal.
Sottoscrivere questo appello, specialmente il 25 aprile, corrisponde al messaggio lasciatoci dai sette fratelli Cervi e da tutti gli altri che come loro ci hanno fatto nascere alla libertà.
Dopo un raccolto ne viene un altro, diceva il padre Alcide. Il nuovo raccolto ora è nelle nostre mani.
Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi
Pubblicato lunedì 16 Aprile 2018
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