Cervia. L’intervento del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, all’assemblea nazionale del 4-5 febbraio 2023. I componenti della segreteria dell’associazione e i vicepresidenti hanno presenziato i lavori dal palco (ringraziamo per tutte le 📷 Valentina Giunta, presidente Anpi Bagnacavallo e vicepresidente comitato provinciale Ravenna)

Due intense giornate di incontro e confronto, lectio magistralis sul fascismo di confine e sulla differenza tra fascismo storico e i segnali autoritaristici da non sottovalutare nel tempo della destra al governo, l’esercizio di una pratica politica che non conosce uguali nel nostro Paese.

Questa è stata l’Assemblea nazionale Anpi a Cervia del 4 e 5 febbraio. Andando però, come spesso ci ha abituato l’Associazione dei partigiani, verso un oltre, tracciando un futuro da costruire a partire da adesso.

Moltissime sezioni e comitati provinciali dell’associazione dei partigiani dalla fase congressuale culminata a Riccione lo scorso anno hanno eletto giovani negli organi direttivi. L’Anpi ha chiuso il tesseramento 2021 con 137.495 iscritti, a fronte di un tesseramento 2020 di 124.347, ha illustrato Pagliarulo nella relazione (nello scatto Nicholas Nescito, presidente di Anpi Casola Valsenio e Lucia Ricci, entrambi componenti del comitato provinciale di Ravenna

In ben 55 interventi, erano 220 i delegati (più 1…) si è raccontato il Paese che c’è, da Nord a Sud passando per quanti sono costretti a vivere all’estero, per lo più per trovare lavoro, e in una sezione Anpi si sentono a casa, in patria. Non un corpo di popolo indistinto e nemmeno un’ameba che resta alla finestra in attesa che il peggio passi, ma donne e uomini, giovani e meno giovani, ricchi di intelligenze e capacità di analisi critica. Che soprattutto sanno fare sintesi e proposte nel segno della solidarietà e dell’unità.

Il momento di solenne ricordo in sala dei nostri partigiani

Un appuntamento nazionale straordinario, perché dettato da un momento storico-politico straordinario, come ha ribadito nella relazione introduttiva il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Eppure non è stato un traguardo bensì solo una tappa, corale, di un viaggio verso la ri-conquista di diritti pagati con il sangue nella lotta di Liberazione. E, come Pagliarulo ha ribadito nelle conclusioni, “assieme alle 80 assemblee provinciali e interprovinciali che l’hanno preceduta testimonia l’ulteriore articolazione democratica” di un’associazione che, non a caso, continua a crescere.

A Cervia uno scatto che racconta l’Anpi come ponte tra generazioni nel costruire memoria antifascista. Mari Franceschini, del comitato nazionale Anpi con i delegati Tancredi Marini dall’Umbria e Lucia Ricci di Ravenna

L’invito dunque è di leggere relazione introduttiva e conclusioni del presidente nazionale (in queste ultime scoprirete chi era l’1 in più 😊) insieme alla visione del video integrale a breve a disposizione di tutti gli iscritti. Impegno per la Pace nell’avvicinarsi del primo anniversario di guerra, autonomia differenziata e disuguaglianze, precarietà, presidenzialismo, formazione, la costruzione di memoria attiva trasmessaci direttamente dai nostri partigiani e il rapporto con le nuove generazioni che si affacciano all’associazione, sono stati i grandi temi sui quali si è soffermato il confronto.

Il vicepresidente nazionale vicario, Carlo Ghezzi, e Vania Bagni componente del comitato nazionale Anpi e della segreteria nazionale

Leggerete e guarderete il video. Qui vorrei solo riferire di  un’aria che a Cervia tutti insieme abbiamo respirato quasi, parafrasando la canzone, “marciando con l’anima in spalla nelle tenebre quaggiù” del governo Meloni e della guerra e della crisi economica e sociale. Un’aria pulita, bella e rigenerante. Perché se in sala l’attenzione è stata sempre altissima, in ogni momento di pausa l’onda lunga delle riflessioni è stata politicamente creativa.

Da sinistra in alto in senso orario: Michela Cella e Vincenzo Calò componenti del comitato nazionale e della segreteria nazionale Anpi; Tamara Ferretti, coordinatrice nazionale donne Anpi oltre che componente del comitato nazionale e della segreteria nazionale, accanto all’avv Emilio Ricci, vicepresidente nazionale Anpi; un sorridente Filippo Giuffrida, vicepresidente Fir per Anpi con alla sua destra Ivano Tajetti, Anpi Barona e nel comitato provinciale Anpi Milano; presidenti provinciali, tra cui Ciro Raia (NA)

Politicamente, sì, nel senso che l’associazione dà al suo ruolo, ben distinto da quello dei partiti e dei sindacati, compresi quelli coi quali Anpi fa rete, riuscendo a realizzare rapporti formidabili anche con la Chiesa di Bergoglio. “In piena continuità e coerenza col dibattito congressuale, o, meglio, l’impostazione del Congresso nazionale, che ha fornito i fondamentali per interpretare al meglio questa fase nuova”.

Una risposta concreta alle mire di Fratelli d’Italia, già assaggiate nei primi cento giorni di governo, con “l’obiettivo unitario e pacifico di una proposta di rivoluzione costituzionale, cioè di un rovesciamento progressivo dei paradigmi” che da oltre quattro decenni “hanno portato il Paese nella situazione attuale”.

Puntare “sulla lotta per l’applicazione della Costituzione, cioè per l’inveramento di quella teoria dello Stato i cui canoni giuridici sono esposti nella Carta”. Certo, siamo in difesa, ha detto Pagliarulo, ma non possiamo limitarci a contrastare l’azione dell’avversario. Dobbiamo rilanciare. Come? Leggerete che la risposta l’abbiamo già e si chiama antifascismo, ogni articolo della Carta gli dà forma.

E poi “contrastare la rilegittimazione strisciante del fascismo storico e la contestuale delegittimazione della Resistenza, cioè la prospettiva afascista”. La stessa che alimenta l’avvelenata e violenta campagna su Norma Cossetto, uno dei simboli del capovolgimento del paradigma vittimario: le vittime non sono più i partigiani e i civili, ma i fascisti e “gli italiani”. E ancora operare per colmare le dimenticanze di molti partiti, a cominciare dall’impegno per l’ambiente.

Una delle riunioni

In sostanza ho assistito e partecipato a una sorta di colossale forum con tre centri di gravità: la crescente preoccupazione per i provvedimenti del governo di estrema destra, di cui si teme un’involuzione autoritaria; l’allarme concreto per i concreti pericoli della guerra; la centralità assoluta della lotta per la difesa e la piena attuazione della Costituzione.

I resoconti dell’impegno di sezioni e comitati solo a un orecchio esterno mal funzionante potevano sembrare passerelle per farsi vanto. Mentre al contrario dimostravano la ricchezza di idee e la grande capacità operativa di un’associazione declinata sui territori.

E la conferma personalmente l’ho avuta proprio ascoltando gli scambi di opinione tra i delegati, i commenti sugli interventi, le “confessioni”, gli scambi di dubbi e di consigli fattivi. Dove se non in Anpi le persone rimettono nelle mani di altre le proprie difficoltà cercando suggerimenti, o si interrogano, a volte troppo ingenerose con se stesse, sul come riuscire a dar voce e protagonismo ai giovani? Siamo tutti discepoli nell’Associazione. E intanto così si creano relazioni, si immaginano occasioni di democrazia. Nel solco dei rapporti umani, perché la democrazia esiste solo se fra donne e uomini i rapporti sono umani.

La lectio magistralis dello storico Federico Tenca Montini

E nessuna lamentatio si è levata, né dal palco né nei capannelli spontanei neppure dal Centro Sud, dove vivono la maggior parte dei cittadini sui quali peserebbe, se dovesse essere approvata, “l’autonomia ingabbiata” delle profonde disparità, ma sono state avanzate idee di lotta. È un’Anpi che cresce da Nord a Sud, da Sud a Nord e all’estero.

In videoconferenza la lectio magistralis dello storico Giovanni De Luna

La novità introdotta nella riunione nazionale delle due lectio magistralis, la prima sul fascismo di confine di Federico Tenca Montini, di cui a breve Patria pubblicherà un articolo, e di Giovanni De Luna, hanno a loro volta suggerito spunti di approfondimento.

La riunione del Coordinamento donne Anpi. Il presidente nazionale ha partecipato a una parte dei lavori, nella foto di Valentina Giunta uno scatto durante la relazione di Tamara Ferretti, coordinatrice nazionale donne e componente della segreteria nazionale

La vitalità dell’Anpi si è espressa in ogni riunione promossa durante i lavori, dall’incontro con i delegati delle sezioni estere al Coordinamento nazionale donne, si son lanciati spunti per scandire un fitto calendario di iniziative almeno fino alla Festa nazionale che dal 1 al 5 giugno si terrà a Bologna. E la consapevolezza di quanto il tempi sia prezioso questo pezzo di futuro si sentiva quasi plasticamente anche in ogni conversazione a latere.

Siamo esseri umani e con fatica, tanta fatica nelle Anpi si lavora, opera e studia ogni giorno per realizzare iniziative. Che fanno cultura, quella alta e nobilissima, e cultura democratica quotidiana che presidia il territorio. Forti di un immenso bisogno di formazione, nel socratico “so di non sapere”.

Perché sappiamo solo che poi verrà l’alba e poi qualche cosa di colpo cambierà. E potremo cantare “la notte è passata e un domani splendente è finalmente arrivato”. Perché sarà frutto semplicemente di generoso impegno. Ecco perché una volta di più ho sentito crescere in me l’orgoglio di essere Anpi.


Foto di Valentina Giunta