A più di due anni dall’invasione russa dell’Ucraina la Russia ha occupato un quinto del Paese, non si conta più il numero di morti, prosegue in progressione geometrica l’escalation militare, tutte le analisi sull’imminente crollo economico, sociale e militare della Federazione russa si sono dimostrate clamorosamente sbagliate. A dispetto di tutto e di tutti, Netanyahu continua a massacrare innocenti palestinesi a Gaza.

Il mondo sembra sempre più sull’orlo di un conflitto mondiale. In questo drammatico scenario cosa scrive sul Corriere dell’8 giugno il giornalista Aldo Grasso, già noto per aver compreso il presidente dell’Anpi tra i “putiniani” d’Italia? Scrive questo: “Non proviamo un po’ di vergogna quando i dirigenti nazionali Anpi fanno appelli generici contro la guerra pensando che la principale giustificazione dell’invasione russa consiste nella ridicola teoria della de-nazificazione?”.

Effettivamente il Grasso confessa di provare un po’ di vergogna, perché, nella tragica situazione presente, tutti — a cominciare dai media — dovrebbero produrre un plus di razionalità, proporre un confronto di analisi e di idee, misurarsi con argomenti e fatti.

Lui invece — l’Aldo Grasso — provoca e insulta. In sostanza abbaia. Di conseguenza gli diamo ragione. Si vergogni.