La notte di Capodanno è momento di bilanci. Anche se ci si ripromette di non farli, alla fine siamo tutti tentati (chi più e chi meno)  di ripensare all’anno trascorso e a tutto ciò che è avvenuto.

Come potremmo non farlo come Anpi, la nostra casa comune? Ed ecco che il pensiero corre ai tanti episodi che hanno caratterizzato il nostro impegno. Prima di tutto i due incontri che abbiamo avuto con il Presidente della Repubblica. Che ci ha ricevuto con molto affetto e disponibilità, sia quando gli abbiamo consegnato le firme che 23 tra associazioni, sindacati e partiti abbiamo raccolto per chiedere lo scioglimento delle formazioni neo-fasciste, che quando siamo tornati da soli per tornare sul tema della difesa della democrazia.

E poi i mille incontri, manifestazioni, conferenze,  a cui abbiamo partecipato, in ogni parte d’Italia, per portare avanti, con inflessibile impegno, i valori che ci hanno trasmesso i partigiani.

Dalla manifestazione antifascista di Prato, al prezioso incontro con il cardinale Zuppi a Bologna, alle tante e tante fabbriche e scuole che abbiamo visitato, per discutere con gli operai e gli studenti, sui valori dell’antifascismo e della democrazia e per illustrargli.

Al centro, sempre, la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza.  

L’emozione più grande, devo dirlo, è però stata quella di piazza San Giovanni di Roma, alla grande manifestazione delle “sardine”. Vedere dal fortunoso palco (su cui ero salita con il prezioso sostegno dei militanti Anpi di Roma) migliaia e migliaia di giovani che alzavano in alto il libretto della Costituzione italiana, è stata una gioia indescrivibile.

È questa la strada che, con l’impegno quotidiano, dobbiamo riprometterci di continuare a percorrere in futuro: far conoscere ai giovani la Costituzione Italiana.

Trasmettere valori e memoria.

Tutto ciò ci ripaga anche delle tante delusioni; della brutta mozione del Parlamento Europeo, poi, per fortuna, criticata anche dal suo presidente; del razzismo e della violenza sparsi a piene mani sui social, dell’indifferenza di tanti.

A questi mali vogliamo rispondere non solo con le nostre parole, ma soprattutto con quelle dei partigiani ancora con noi. Con la costruzione di un grande archivio della Memoria a cui stanno lavorando Gad Lerner, Laura Gnocchi e tanti altri giornalisti. Tutti a titolo di completo volontariato.

Dobbiamo e vogliamo fare presto. E tutte le nostre sezioni sono impegnate in tal senso.

Certo, quest’anno si chiude con tanti dolori. Le partigiane e i partigiani che se ne sono andati. Sono tutti nel mio cuore, ma purtroppo non posso ricordarli tutti. E allora, per tutti, ricordo Marisa Ombra, la nostra amata vice-presidente, la giovanissima staffetta partigiana delle Langhe, la paladina dei diritti e della storia delle donne.

E Luigi Giannattasio, presidente dell’Anpi di Salerno, della generazione successiva ai partigiani, che ci ha lasciato dopo lunga malattia. 

Al loro posto altre e altri subentreranno. Sarà così per noi e per chi verrà dopo di noi.

Il 2020 sarà il 75° anniversario della Liberazione.

Intendiamo onorario al meglio: con l’ottima notizia dell’avvio della realizzazione del Museo Nazionale della Resistenza a Milano e con la nostra Festa Nazionale.

Infine un ringraziamento alla nostra “famiglia”: la redazione di Patria Indipendente e il suo direttore Gianfranco Pagliarulo, che, con ammirevole impegno, si adoperano ogni giorno per rendere sempre più aggiornata, approfondita e utile l’informazione del giornale.

Buon Anno,  care lettrici e lettori. 

Buon Anno, cara Anpi.

Sempre e per sempre dalla parte della libertà, della giustizia sociale, della pace.