Ci saranno anche esponenti di Forza Italia e della Lega alla conferenza di CasaPound del prossimo 18 gennaio a Sesto San Giovanni ospitata dal Comune nella sala Spazio Arte. Un oltraggio alla memoria resistente della cittadina lombarda, Medaglia d’Oro per la lotta di Liberazione; un’offesa alla Costituzione e alle istituzioni della Repubblica e la dimostrazione, denuncia il presidente provinciale dell’Associazione dei partigiani Roberto Cenati, “che esistono numerosi punti di convergenza di tutte le destre con organizzazioni neofasciste come CasaPound, i cui militanti si definiscono fascisti del terzo millennio”. Al convegno “Nessuna Europa è possibile se non ci liberiamo dell’Unione europea” parteciperanno infatti il segretario nazionale delle tartarughe frecciate Simone Di Stefano; Fabio Massimo Boniardi, deputato della Lega Nord; Paola Frassinetti, eletta a Montecitorio con Fratelli d’Italia; e per Forza Italia Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Milano.

“Tutto ciò rappresenta un vergognoso oltraggio a Sesto San Giovanni che ha pagato un prezzo altissimo per la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo”, prosegue l’Anpi provinciale sulla concessione dello spazio pubblico ai neofascisti. E con Aned, sindacati ed esponenti del centrosinistra ricorda “i 570 cittadini e lavoratori deportati nel 1944 dal complesso di fabbriche di Sesto-Bicocca, 233 dei quali non hanno fatto ritorno a casa”. A protestare anche il Movimento 5 Stelle, oltre ai collettivi studenteschi.

L’ok del primo cittadino di Sesto, Roberto Di Stefano, a spalancare le porte municipali alle tartarughe frecciate non è l’ultimo caso a indignare le coscienze democratiche. Eletto nel 2017 col centrodestra, Di Stefano aveva fatto subito mostra delle sue idee: “Sono orgoglioso dell’onorificenza conferita alla città per la lotta contro l’occupazione nazifascista ma non possiamo restare legati ai simboli del passato”, aveva dichiarato. E ancora: “Con me le feste islamiche non si fanno, sono contro l’islamizzazione”. Tra i primi passi del suo mandato la disdetta del gay friendly e il daspo per mendicanti e venditori abusivi. Di recente ha difeso il decreto sicurezza: “A Sesto San Giovanni garantiremo piena applicazione al decreto Salvini che giudico utile e a tutela dei cittadini. Chi intende disobbedire porterebbe avanti una pericolosa deriva anti democratica”. Infine il via libera alla conferenza neofascista in Comune.

Ma gran parte dei cittadini ha scelto di reagire: il Comitato Antifascista si mobilita con un presidio il 14 gennaio in piazza IV Novembre e ancora il 18 in piazza della Resistenza con l’iniziativa “Chi è antifascista faccia un passo avanti” dove si esibiranno gruppi musicali, tra i quali la Banda degli Ottoni, e teatrali: “Sarà una grande festa della democrazia in piazza della Resistenza, cuore e centro della nostra città – spiegano i promotori – dove le forze antifasciste di Sesto vogliono portare oltre che testimonianza anche teatro, musica e allegria. Le arti sono ponti e noi abbiamo bisogno oggi di essere una comunità che, nelle sue differenze, apre vie e strade per stare insieme nei valori che ci tengono uniti”. E sta raccogliendo sempre più adesioni su change.org la petizione “Chiediamo con convinzione di non concedere spazi pubblici ai fascisti del terzo millennio”. Intanto una richiesta formale è già stata inoltrata al sindaco Di Stefano, al questore di Milano Cardona e al prefetto Saccone.