Sterpo (UD) - 19/08/2015 - TEHO TEARDO - Foto Elia Falaschi © 2015 - www.eliafalaschi.it
Sterpo (UD) – 19/08/2015 – TEHO TEARDO – Foto Elia Falaschi © 2015 – www.eliafalaschi.it

Un’intervista sui generis a Teho Teardo, un musicista, compositore e music designer che ama mescolare la sperimentazione elettronica alla strumentazione orchestrale, noto ai più per le colonne sonore di film come La ragazza del lago, Il divo, Diaz. Don’t clean up this blood – solo per citarne alcuni – e recentemente per la collaborazione con Blixa Bargeld degli Einstürzende Neubauten.

Teardo riesce a donare un’anima vibrante al susseguirsi di immagini dei film coniugando originalità e tradizione, sfogando liberamente la sua creatività mai puramente didascalica e mai banale, erede delle sue prime esperienze industrial della fine degli anni Ottanta.

Per gli appassionati di storia della Resistenza non è passata inosservata la sua collaborazione alla docu-fiction del regista Marco Rossitti, Carnia 1944. Un’estate di libertà, (vedi anche http://anpi.it/media/uploads/patria/2013/Marino_DVD_Carnia1944_maggio.pdf) un film dedicato alla storia della Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli raccontata da un’insegnante di lettere ai suoi allievi durante una gita scolastica nei luoghi della Resistenza in Carnia.

image_portletQuali sono i passaggi che portano alla creazione di una colonna sonora per una fiction di carattere storico?

La musica percorre un tragitto che è quello della storia che viene raccontata. La affianca, la rincorre, la anticipa fino ad arrivare a muoversi per contrasto. Le possibilità sono molte e fortunatamente non funzionano mai allo stesso modo. Altrimenti si finirebbe nei soliti canoni di scrittura ed esecuzione. Quando lavoro ad un film ho bisogno di molto tempo per pensare, per immaginare come sarà la musica. La realizzazione è un processo meno lungo dell’incubazione delle idee. Ma ogni volta è diverso, ogni volta cambio metodo di lavoro, mi invento nuove regole che alla fine del lavoro mi trovo sempre a non rispettare.

Quali sono le suggestioni di questa importante pagina della storia della Resistenza che ti hanno maggiormente ispirato?

Il desiderio di libertà dal punto di vista emotivo ha dimensioni infinite. L’idea di estendere il voto alle donne denota un pensiero realmente progressista da parte dei protagonisti di quell’avventura.

Cosa ti ha influenzato nella scelta strumentale e melodica?

Prima parto da un’idea, spesso l’idea prende forma nel suono, quindi utilizzo gli strumenti che mi servono per ottenere il suono che sto cercando.

Confesso di subire anche una certa fascinazione per i luoghi della Carnia e quindi il territorio entra inevitabilmente nei miei pensieri sotto forma di ricordi, invenzioni della memoria ed associazioni assolutamente non pertinenti. Ma sarei una macchina se resistessi a tutto ciò, mentre io amo usare la tecnologia per fare ciò che mi pare, non il contrario.

Una scena dal docufilm Carnia 1944
Una scena dal docufilm Carnia 1944

Che significato può avere nell’attualità produrre cinema e musica sulla Resistenza?

A volte potrebbe essere addirittura una pratica utile. Il film ha avuto moltissime proiezioni, ho partecipato ad una di queste, a Lauco. Quella sera c’erano anche alcuni dei partigiani protagonisti di questo incredibile momento della nostra storia. La loro testimonianza diretta, assieme alla visione del film, garantisce che ad altri venga trasmesso nel modo più veritiero possibile il messaggio di un’esperienza fondamentale delle fatiche e privazioni che un piccolo gruppo di donne e uomini hanno dovuto subire per liberare un territorio italiano.

Nel momento di bieco revisionismo e declino culturale come quello che stiamo attraversando penso sia sempre necessario ricordare cosa è accaduto a pochi passi da noi.

Il cinema come strumento della memoria perché la memoria è preziosa. La presenza di ragazzi nel film colloca questa esperienza in una dimensione più vicina alle nuove generazioni e credo sia un vantaggio. È soprattutto chi va a scuola che necessita di tutti i mezzi possibili per formarsi, gli altri ormai…