Una panoramica di Sondrio
Una panoramica di Sondrio

Un percorso della memoria resistente tra piazze e parchi, ponti e castelli scandendo gli episodi più drammatici dei venti mesi della lotta contro l’occupazione nazifascista in Valtellina. Per il 70° della Liberazione l’Anpi Sondrio, col patrocinio del Comune, ha elaborato un pieghevole a colori (scaricabile anche da qui) con la mappa e la descrizione di luoghi e fatti della camminata cittadina (testi e foto di Sergio Caivano, già Presidente Anpi Sondrio, e Vittorio Spinelli, componente della Segreteria). Cartina e indicazioni sono utilissime per chi volesse realizzare la visita senza guida, ma scuole, gruppi di residenti o turisti più esigenti possono avvalersi di un accompagnatore grazie ai partigiani valtellinesi. La passeggiata illustrata è stata sperimentata con successo lo scorso maggio e nei fine settimana del marzo 2016 si prevedono appuntamenti fissi. Nel frattempo, si può concordare una visita con guida contattando il Comitato Provinciale Anpi di Sondrio via telefono allo 0342 562400 – dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12 – oppure con una e-mail ad anpisondrio@libero.it o a vittoriospinelli3@gmai.com. Vi proponiamo un assaggio in sette tappe:

Cartina percorso copy

Partenza. Piazza Campello. Nel magnifico e storico luogo si trova il Monumento alla Resistenza realizzato nel 1968 dallo scultore Livio Benetti. È un’opera di bronzo su monolite in pietra.

(per ingrandire le foto clicca sopra)

II tappa. Parco della Rimembranza. Seguendo via dei Martiri della Libertà e poi via Cesare Battisti si arriva all’area verde sulla quale sorge il Sacrario con le spoglie dei Caduti di tutte le guerre. Nella parte sinistra del parco, una lapide riporta i nomi degli ebrei catturati dai nazifascismi in Valtellina che trasferiti alla Stazione centrale di Milano partirono dal binario 21, destinazione Aushwitz-Birkenau.

III tappa. Piazzale Alberto Pedrini. In pieno centro cittadino è intitolato al tenente degli Alpini, ‘Achille’, che subito dopo l’Armistizio si unì ai primi partigiani di Spriana, Montagna, Poggiridenti e Tresivio dando vita alla Brigata Sondrio, con base a Monte Boirolo. Pedrini ne diviene il comandante e porta a compimento azioni di guerriglia e sabotaggio. I repubblichini reagiscono con arresti e rastrellamenti. La formazione partigiana attacca, subendo negli scontri numerose perdite. Pedrini aveva 23 anni quando, nel ’44 a Gaggio di Castione viene catturato, torturato e fucilato. Una lapide ricorda i fatti.

IV tappa. Caserma Colonnello Edoardo Alessi. Ufficiale dei Carabinieri, ‘Marcello’, originario di Aosta, volontario ferito e decorato nella Prima guerra mondiale, è monarchico e antifascista (aveva sposato in primo matrimonio una cugina di Sandro Pertini). Elabora i piani di difesa delle fabbriche e aiuta a far espatriare in Svizzera ebrei, partigiani, perseguitati politici e militari alleati: condannato dal Tribunale Speciale a 30 anni di carcere è costretto a sua volta a riparare in Svizzera. Tornerà in Valtellina nei primi mesi del ’45 su richiesta del CLN, in qualità di Comandante della 1° Divisione Alpina Volontari della Libertà. Alessi verrà ucciso in un’imboscata, forse dopo un’illazione, nella frazione di S. Anna assieme al suo assistente, il tenente Cesare Cometti ‘Cesare’.

V tappa. Cimitero di Sondrio. A meno di 900 metri dal Municipio, ospita anche un monumento in memoria di quanto accaduto il 6 aprile ’45 nella frazione di Triasso. Per vendicarsi di un’azione partigiana compiuta a Sassella, le camice nere irrompono nelle case. Vogliono i nomi dei partigiani. Nessuno parla, nonostante la minaccia di una strage. Infine i fascisti scelgono 4 giovani, due sono fratelli, e chiedono al padre quale dei suoi figli voglia salvare.

VI tappa. Ponte del Gombaro sul Mallero. È il luogo di un’imboscata: i fascisti consapevoli dell’imminente Liberazione si erano impegnati a consegnare le armi, ma sulla passerella che unisce le rive del torrente aprono il fuoco contro i partigiani. Andrea Graziadelli ‘Moro’, pur ferito gravemente riesce a coprire la fuga dei compagni. Catturato e torturato, morirà senza rivelarne i nomi.

VII tappa. Castel Masegra (solo visita esterna) era sede del Distretto militare e alla fine di aprile trecento fascisti asserragliati giurano pubblicamente di non arrendersi mentre in realtà stanno trattando con il CLN. Alle ore 13,45 del 28 aprile 1945 si consegnano ai partigiani. I cittadini di Sondrio festeggiano in strada, sui balconi sventolano, di nuovo, i tricolori.